Cari Illyoners e fan di ‘Star Wars’, bentrovati! Manca sempre meno all’approdo nelle sale cinematografiche dell’Episodio VII, ‘Il risveglio della Forza’ (atteso per il 18 dicembre 2015 in tutto il mondo e per il 5 gennaio 2016 sul periferico pianeta “Italia”). Isola Illyon continua e continuerà ad accompagnarvi, di settimana in settimana fino alla fatidica data, con un percorso di approfondimento dedicato alla saga cinematografica di genere fantascientifico più amata del mondo. Oggi vorremmo incentrare la riflessione proprio su questo punto: davvero possiamo dare per scontato che ‘Star Wars’ sia un film di fantascienza? Forse la risposta è meno immediata di quanto possa apparire a prima vista, e trovarla presuppone che facciamo almeno un passo indietro.
Chi scrive – bisogna ammetterlo – cova questo dubbio fin dalla fanciullezza, quando, appena entrato in contatto con la meravigliosa Galassia Lontana Lontana – immaginate che sense of wonder può suscitare ‘Guerre Stellari’ nella mente di un bimbo di neanche dieci anni! –, si domandava perché mai i Jedi dovessero essere “cavalieri”, visto che, in fin dei conti… non cavalcavano un bel niente. Il tarlo ha continuato a scavare negli anni della maturazione, con il confronto fra le letture fantascientifiche vere e proprie e quel primo amore infantile, mai dimenticato; si è riacceso, da ultimo, con la visione del teaser trailer dell’Episodio VII, nel quale fa la sua comparsa una figura incappucciata che brandisce il famigerato spadone-laser (così ironicamente ribattezzato per la presenza dell’elsa cruciforme), dal sapore decisamente medievale. Infine sono arrivate le dichiarazioni un po’ enigmatiche di George Lucas, creatore della serie e – dopo la vendita miliardaria della Lucasfilm – regista indipendente, dal Sundance Festival: “Non ho alcun interesse nei film di fantascienza.”
E dunque mi chiedo e chiedo a voi lettori: ‘Star Wars’ è fantascienza o è fantasy in senso stretto? Come dicevo, per rispondere a questa domanda è indispensabile fare un passo indietro, partendo da ciò che comunemente si intende per fantascienza (o sci-fi, se vi sentite anglofili): in linea di massima la caratteristica di questo genere dovrebbe essere quella di rappresentare una proiezione di sviluppi scientifici e tecnologici futuribili e, in una certa misura, possibili; mentre potremmo confinare all’ambito del fantasy tutto ciò che è palesemente impossibile. In realtà, questa definizione appare eccessivamente tranchante: personalmente ritengo più corretto considerare fantasy i mondi in cui si manifestano poteri magici o ultraterreni, mentre fantascientifici quelli in cui ogni accadimento è spiegato ricorrendo alla scienza. In seno alla categoria della fantascienza, al limite, potrà distinguersi tra universi hard sci-fi, in cui le regole scientifiche applicate sono chiare e plausibili (come quelli costruiti da Alastair Reynolds, in cui non esiste, per dirne una, la possibilità di viaggi a velocità superluminale), e universi soft sci-fi, nella cui costruzione non ci si sofferma eccessivamente sulle meccaniche scientifiche, privilegiando il sense of wonder (penso alla space opera un po’ fracassona di Peter F. Hamilton).
Non mi soffermo oltre sul punto, perché si rischia – veramente – di aprire una voragine senza fondo: se noi di Isola Illyon, sulla nostra pagina Facebook, siamo soliti giocare sulla contrapposizione tra ciò che è fantasy e ciò che non lo è con i nostri meme, nel trattarne nei nostri articoli siamo quantomai seri (anche se mai seriosi) – e, dalle reazioni particolarmente accalorate di voi lettori, ci rendiamo conto che anche gli Isolani prendono la questione molto sul serio. Per cui prendiamo per buoni i “paletti” appena stabiliti e andiamo oltre. Il lore di ‘Star Wars’, con i suoi viaggi nell’iperspazio, le creature aliene più o meno coerenti coi mondi di provenienza e i mini-reattori nucleari dentro all’elsa delle spade laser, si candida decisamente a qualificarsi nel gruppo degli universi soft sci-fi. Questione chiusa, dunque? No, neanche lontanamente. Perché ‘Star Wars’, a questi elementi sicuramente fantascientifici, ne assomma altri in pari misura mitologici e fiabeschi, oltre a tasselli dal sapore prettamente fantasy. Quali, nello specifico?
Cavalieri, spade, principesse in pericolo, cattivi in armatura nera e mantello (!), bambini predestinati, profezie sibilline; ma anche, e soprattutto, fantasmi e magia. La Forza, quel “campo di energia generato da tutti gli esseri viventi che pervade l’Universo e tutto ciò che esso contiene”, è l’aspetto mistico più evidente della saga di ‘Guerre Stellari’ e ciò che maggiormente porta il lore starwarsiano al deciso sconfinamento nel fantasy. E poco valgono i tentativi, fatti in particolare nell’Episodio I – ‘La minaccia fantasma’, di “razionalizzare” la Forza con l’inserimento – che grande scandalo ha destato – dei midi-chlorian, microscopiche forme di vita che, in ragione della loro maggiore o minore presenza all’interno delle cellule degli esseri viventi, determinano la capacità di percepire e di utilizzare la Forza. La Forza, infatti, resta comunque inspiegabile e misteriosa: consente di leggere nel pensiero – o di condizionarlo; si manifesta con incredibili poteri telecinetici; conferisce un vero e proprio sesto senso ai Jedi e ai Sith; addirittura porta i corpi di alcuni Jedi a dissolversi (esclusiva della Vecchia Trilogia) e dà la possibilità ai proprietari di quei corpi di tornare come fantasmi di Forza. E qui, signori, penso che i dubbi si assottiglino decisamente: il misticismo Jedi e Sith è innegabilmente una forma di religione o credo filosofico, attraverso la cui pratica gli adepti di un Lato della Forza o dell’altro arrivano a praticare quella che, altrettanto innegabilmente, è una forma di magia.
E dunque, che cosa è ‘Star Wars’? Fantasy o fantascienza? Mi sento piuttosto sicuro nel dire che non è fantascienza. Prima che veniate a incendiarmi la casa (l’indirizzo, comunque, è via fratelli Skywalker n. 12245, Coruscant), mi esibisco in una piroetta degna del giovane Obi-Wan Kenobi e dico – rullo di tamburi: ‘Star Wars’ non è né fantascienza né fantasy; è entrambe le cose. Non è, non può essere, solo sci-fi o solo fantasy: inquadrarlo in una sola categoria significa sminuirne l’unicità e, in definitiva, negare delle caratteristiche che pure ci sono e non possono essere trascurate. Il funzionamento delle spade laser, l’iperguida, i viaggi interplanetari connotano innegabilmente ‘Guerre Stellari’ come una saga fantascientifica; l’utilizzo delle spade laser (di nuovo!), i fantasmi di Forza, la Forza stessa fanno propendere sicuramente per un inquadramento fantasy.
A noi Illyoners, in fondo in fondo, le etichette non piacciono molto, quando limitano la fantasia. La soluzione, allora, non può che passare per un sincretismo letterario, che porta ad inquadrare questa saga nell’ambito del sottogenere “ibrido” del fantastico denominato science fantasy, inteso come genere fantascientifico connotato da elementi fantasy. Tra gli esponenti di questo sottogenere troviamo sicuramente il ‘Ciclo di Marte’ di Edgar Rice Burroughs, con protagonista John Carter; ma anche il ‘Ciclo di Darkover’ di Marion Zimmer Bradley e quello de ‘La Terra Morente’ di Jack Vance. Se conoscete, anche parzialmente, una di queste serie di romanzi, vi renderete conto che in questo sottogenere, a ‘Star Wars’, non può non spettare un posto d’onore.
Come sempre, rivolgo un fantasy-oso saluto a tutti voi e vi chiedo: siete d’accordo con questa classificazione?
– Stefano Marras –