Oggi su Isola Illyon vi porto ad approfondire la letteratura “dark fantasy”, quella che include una commistione di elementi fantasy tradizionali e topos narrativi dell’orrore o comunque tetri, macabri e marcatamente gotici. Come, vi chiederete? Ma andando ovviamente a proporvi alcuni autori che, se dovesse interessarvi approfondire il genere, dovreste davvero tenere in grande considerazione.
Sheridan le Fanu, Edgar Allan Poe e Guy de Maupassant
Rampollo di una lunga discendenza di scrittori e sceneggiatori teatrali, Le Fanu è celebre in particolare per Carmilla, racconto vampiresco gotico-romantico che anticipa di ben 26 anni il Dracula di Bram Stoker, e a cui quest’ultimo deve palesemente l’ispirazione. La sua produzione si incentra su fantasmi, spiriti e altre apparizioni spettrali o demoniache, ed è quindi normalmente definito un autore horror. Inquadrandolo nel suo periodo come altri suoi (quasi) contemporanei (Poe e Maupassant) si evidenzia poi la ragione per cui oggi vari autori si identificano nel dark fantasy e non nell’horror pur trattando temi che tradizionalmente ricadono nella categoria: Le Fanu e colleghi attingevano infatti fortemente al folklore del loro passato e delle loro terre, che era quasi invariabilmente una narrativa oscura, sinistra e radicalmente truce.
Consiglio la lettura di un’opera che solo negli ultimi decenni si è riconosciuta come proveniente dalla mano di questo autore: Spalatro, racconto ambientato in Italia che è a sua volta un predecessore di Carmilla. In ogni caso vi garantisco che qualsiasi raccolta di suoi racconti prenderete in mano, vi terrà abilmente in bilico tra il mistero e il raccapriccio.
I Fratelli Grimm e Hans Christian Andersen
Eh sì, non stupitevi. Anche loro attivi nel XIX secolo, sono forse tra gli autori di favole più celebri di sempre. E per chiunque abbia mai letto le versioni originali e non edulcorate della loro narrativa (e delle loro interpretazioni di racconti tradizionali) non v’è dubbio: sono tra le più buie e macabre ammonizioni che si possano fare ad un bambino. Il lupo mangia Cappuccetto Rosso e la nonna, e non c’è cacciatore che lei salvi, mentre Raperonzolo perde la sua treccia e rimane intrappolata per sempre, e così via.
Tutto ciò, insieme agli elementi nettamente fantastici sottesi alla narrativa, rende questi autori dei chiari esempi di prima narrativa dark fantasy che si adagiano nel genere dal lato opposto rispetto a quello dell’horror, ossia dalla favola.
Uno degli esempi più lampanti è forse La Sirenetta di Andersen, una storia dai toni molto più cupi di quanto si possa ricordare dal film di animazione Disney, al punto che molti studiosi di letteratura trovarono incoerente il finale vagamente lieto in coda all’opera.
Neil Gaiman
Gaiman è celebre per la sua ideazione e partecipazione nella creazione di numerose opere fumettistiche come Spawn, Hellblazer, Swamp Thing e in particolare il classico moderno The Sandman. Ma la produzione di Gaiman è vastissima e passa anche per il libro “classico” (pensate che uno dei suoi primi lavori è una biografia dei primi anni dei Duran Duran), pur mantenendo le tematiche mitologiche e le sfumature dark che caratterizzano la sua carriera. American Gods (di cui è in corso una serie TV di cui avrete sentito parlare) e Coraline sono degli ottimi punti da cui iniziare a scoprire questo autore.
Michael Moorcock
Moorcock è l’autore della saga di Elric di Melniboné, uno spadaccino dotato di capacità magiche dalla lunga chioma canuta e dagli occhi innaturali, conosciuto come il Lupo Bianco e dannato alla debolezza a meno di non fare uso (almeno agli esordi) di sostanze alchemiche. Se un personaggio del genere suona familiare è perché questi è stato un’ispirazione forte, palese ma mai riconosciuta, per la creazione del personaggio di Geralt di Rivia da parte di Andrej Sapkowski. Ma Elric vive in un mondo molto più oscuro rispetto a quello di The Witcher, un mondo sconquassato dal conflitto concettuale, metafisico, ma quanto mai reale tra le forze del caos e quelle dell’ordine, e in cui persino l’artefatto più potente in esistenza, la spada Stormbringer dal rapporto parassitico con l’eroe summenzionato, è per ammissione dell’autore una metafora per la cocaina.
Il fantasy medievale non raggiunge spesso abissi così tenebrosi: la saga inizia proprio con il libro Elric di Melniboné, che suggerisco di recuperare.
Clive Barker
Film (Underworld, Hellraiser), videogiochi (Clive Barker’s Undying e Jericho) e libri: la fantasia del secondo autore di origini irlandesi in questo articolo è particolarmente poliedrica. I suoi racconti sono un intreccio di fantasy urbano contemporaneo ed elementi horror, scorrevolissimi ma avvincenti. Consiglio in particolare Il Mondo in un Tappeto e Apocalypse: Il grande spettacolo segreto.
Peter Straub e Stephen King
Il “Re del Brivido” è sicuramente molto celebre per i suoi romanzi dell’orrore (ed eventuali trasposizioni cinematografiche), ma è ben nota anche la sua saga della Torre Nera, che rientra di certo nei canoni del dark fantasy più innovativo.
Anche Peter Francis Straub è particolarmente invischiato nel genere, e non sorprende che la collaborazione tra i due autori, che ha dato vita a Il Talismano e La Casa del Buio, ci abbia consegnato degli avvincentissimi capolavori in grado di scuotere anche il più frigido dei lettori.
Sergei Lukyanenko
Non è chiaro da quali terrificanti vicende e situazioni Lukyanenko, ex psichiatra dell’infanzia, abbia attinto per la creazione di un Ciclo dei Guardiani popolato da così tanti e così malvagi personaggi di ogni genere. Quello che è certo è che la saga si svolge di un mondo sporco, sanguinolento, tanto spietato quanto magico, e permeato da un riflesso oscuro parallelo all’esistenza stessa detto “Il Crepuscolo”. I Guardiani della Notte è l’inizio dell’esalogia, nonché un libro (di cui esiste anche una trasposizione cinematografica in due parti) che vi catturerà dalle prime pagine e vi costringerà a continuare con i successivi volumi.
Moltissimi altri autori vengono più o meno tradizionalmente inclusi in questo sottogenere fatto di mille stili ed approcci diversi. Quali sono i vostri preferiti?
–Nicola de Marco–
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