Armenia riporta sugli scaffali delle nostre librerie Drizzt Do’Urden, localizzando e distribuendo il nuovo ciclo di romanzi di R.A. Salvatore dedicato al nostro rinnegato drow preferito, che ormai ci tiene compagnia, tra un colpo di scimitarra qui e un colpo di scena là, da trent’anni esatti (dalla pubblicazione nel 1988 del romanzo Le Lande di Ghiaccio).
La nuova fatica di Salvatore, uscita in patria nel 2010, si intitola Gauntlgrym, e riguarda le vicende di numerosi personaggi impegnati appunto nella ricerca della leggendaria capitale perduta dell’Antico Delzoun, l’originario impero sotterraneo dei nani di Faerun. Gautlgrym è il primo libro di una tetralogia, intitolata molto significativamente Neverwinter, destinata nelle intenzioni dell’autore a ricalcare i fasti delle precedenti saghe del principe rinnegato. La versione in lingua originale, comprendente i tre successivi capitoli Neverwinter, Charon’s Claw e The Last Threshold, è stata scritta tra il 2010 e il 2013, e sarà completata dalla localizzazione in italiano dei tre libri mancanti, sempre a cura di Armenia, nei prossimi anni.
SINOSSI
I destini di numerosi eroi e antieroi faeruniani si intrecciano attorno a Gauntlgrym, la leggendaria patria originaria dei nani dei Reami Dimenticati; quelli di Bruenor Battlehammer, ormai ex monarca di Mithral Hall, e del suo compagno di avventure drow, Drizzt Do’Urden, innanzitutto. Bruenor è ossessionato dal sogno di una vita: ritrovare la leggendaria capitale nanica prima di morire. A loro insaputa però, la guerriera elfa Dahlia, al servizio del Thay e di Szass Tam, e il mercenario drow Jarlaxle col suo compagno Athrogate sono già stati a Gauntlgrym e hanno risvegliato qualcosa di estremamente antico ed eccezionalmente potente che dormiva nei recessi più reconditi della perduta cittadella. Inizia così una furiosa corsa contro il tempo da Luskan a Neverwinter lungo tutta la Costa della Spada, nella speranza di individuare l’ingresso alla perduta Gauntlgrym e minimizzare gli effetti del disastro incombente…
UN MONDO DALLE INFINITE STORIE
Così recita un famoso detto riferito all’ambientazione dei Forgotten Realms, e a maggior ragione ciò vale per le saghe con protagonista Drizzt Do’Urden: dopo sei serie complete e decine di libri all’attivo, Salvatore tenta di dare nuova linfa alle vicende dell’eroe che ha rappresentato la sua fortuna narrativa, almeno all’interno dei Reami Dimenticati. Lo fa in prima istanza introducendo una serie di nuovi personaggi destinati a subentrare a vecchie conoscenze (vedi Catti-Brie, Regis e via dicendo) nelle dinamiche relazionali con il principe drow, e poi tentando di integrare appieno le vicende letterarie nella transmedialità ormai tipica di un universo espanso come i Forgotten Realms. Gli aspetti positivi di Gauntlgrym non sono pochi, da questo punto di vista: tanto per cominciare, è sempre un piacere rituffarsi nel mondo di Drizzt, Bruenor e compagnia, che per tanto tempo ha fatto rima con avventura. La caratteristica principale del romanzo, poi, è che si tratta di un gigantesco e ben orchestrato retroscena dell’ormai famigerata eruzione del Monte Hotenow e della conseguente quasi distruzione dell’amata Neverwinter (che tanti ricordi scatena in noi videogiocatori di una certa età), così come sulle cause di eventi presentati in videogames e moduli per D&D relativamente alle quali si fa chiarezza in modo scorrevole, fluido e ben inserito nella continuity.
Apprezzabile poi il fil rouge della riflessione di Drizzt nei riguardi del tempo che passa, degli amici che se ne vanno e del dolore che gli inevitabili cambiamenti portano nelle vite di tutti, osservazione che contiene momenti quasi lirici e che sembra quasi sconfinare in una riflessione metanarrativa sulle saghe letterarie di successo e sulla inevitabilità del cambiamento per mantenerle vive, quasi che Salvatore abbia voluto mettere su carta i suoi timori sul futuro letterario di Drizzt. In effetti, il tentativo di cambiare “il party” di riferimento di Drizzt è apprezzabile ma poco riuscito: Dahlia è un personaggio interessante ma le dinamiche di rapporto col protagonista sanno tanto di già letto, così come il tentativo di replicare la proverbiale coppia Bruenor-Drizzt con quella Jarlaxle-Athrogate è destinata a fallire in partenza, dato l’abisso a livello di carisma (sia come caratteristica di D&D che non) che separa gli uni dagli altri. Questo senza contare che più il tempo passa, più Salvatore pare deciso a non risparmiarci nemmeno la minima finta o fendente nelle descrizioni dei duelli: all’inizio poteva essere una feature godibile e originale, ma ora, dopo trent’anni, alla ventiduesima parata incrociata e dopo aver perso il conto delle giravolte il fastidio arriva a livelli di guardia.
In generale si tratta di un romanzo ben strutturato e ben scritto (duelli a parte), scorrevole e godibile sia all’interno del lore dei Forgotten Realms sia come fantasy stand-alone, ma che non riesce a liberarsi dalla sensazione di segnare un po’ il passo e di sapere vagamente di stantio e di deja-vu. Il che, dopo tante saghe e tanti libri, probabilmente è anche fisiologico.
–Luca Tersigni–
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‘Gauntlgrym’ di R.A. Salvatore – Recensione
Luca Tersigni
- Il ritorno di Drizzt, Bruenor e della Costa della Spada!
- Splendidamente implementato nel lore delle ultime edizioni dei Forgotten Realms;
- Riflessioni non banali sull'amicizia, la morte e lo scorrere del tempo;
- I movioloni sulle dinamiche schermistiche ormai hanno davvero stancato;
- I tentativi di “svecchiare” il “party” di Drizzt, le sue dinamiche relazionali e la sua evoluzione non sono molto riusciti;