Una delle peculiarità della saga di Star Wars è quella di riuscire a far affezionare i fan a molti dei suoi personaggi secondari, che spesso sono poco più che comparse. È il caso dell’Ammiraglio Ackbar, Mon Calamari che appare a schermo per pochissimi minuti ma che è diventato un vero e proprio meme vivente (“It’s a trap!”), o anche di Boba Fett, che pure avendo solo quattro battute nella prima trilogia è ormai un’icona dell’intera saga.
Un discorso simile lo si può fare con Wedge Antilles: anche lui ha un numero assai limitato di battute e apparizioni sullo schermo, eppure tutti i veri fan lo ricordano perfettamente come lo scettico pilota ribelle dello squadrone rosso, che in Episodio IV ritiene impossibile distruggere la Morte Nera con un semplice caccia. Ebbene, sappiate che questo personaggio vanta una storia veramente curiosa: già, perché di Wedge non ne esiste solo uno, ma due. Anzi, per essere più precisi, tre.

Il Wedge interpretato da Colin Higgins – © Lucasfilm
Al momento del casting di Una Nuova Speranza, per interpretare Wedge fu scelto un giovane attore di origini britanniche, Colin Higgins. Il ragazzo, non particolarmente affascinante né talentuoso, pare avesse problemi a ricordarsi le sue poche battute: per questo, dopo aver girato la scena del briefing, fu cacciato in favore del secondo candidato per il ruolo, Denis Lawson, che per di più è anche lo zio di Ewan McGregor (che all’epoca aveva più o meno 6 anni). Da quel momento Lawson prese il posto di Higgins, che così apparì solo in quella prima scena.
In effetti si tratta davvero di un dettaglio difficile da notare, tanto più che il pilota nella scena del briefing non viene mai chiamato direttamente Wedge, se non nel copione e nel romanzo. Il nome di Colin Higgins non appare neppure nei titoli di coda, e per anni i fan più fisionomisti hanno chiamato il personaggio “Fake Wedge”, il falso Wedge.
E il terzo? Di Wedge ce ne furono tre, il buono, il brutto e… il doppiatore. Lawson, come forse avrete intuito dalla parentela con McGregor, non era esattamente di Washington, e così i produttori fecero ridoppiare sia le scene mal recitate di Higgins che l’accento scozzese di Lawson da una terza persona, David Ankrum (che tra l’altro è tornato per registrare il piccolo cameo della voce di Wedge in Rogue One). Il problema poi non si ripresentò in Episodio V e VI, dove a Lawson fu chiesto di recitare con accento americano.

Il Wedge interpretato da Denis Lawson – © Lucasfilm
Questo magnifico intreccio rimase per anni ad appannaggio dei fan più sfegatati, finché non fu notato da Pablo Hidalgo, esperto di canone e curatore di Starwars.com, che scavò negli archivi per riscoprire chi fosse il misterioso Fake Wedge.
La storia però si conclude in maniera quasi inaspettata nel 2017. Per festeggiare i 40 anni di Episodio IV viene pubblicata l’antologia From a Certain Point of View: al suo interno, uno dei quaranta racconti sulla pellicola ‘canonizza’ il personaggio di Fake Wedge come uno completamente nuovo, tale Col Takbright, che dagli altri piloti ribelli avrebbe ricevuto il soprannome di “Fake” a causa della sua somiglianza col vero Wedge.
Il nome stesso, tra l’altro, sembra un richiamo ironico: Col come Colin, e Takbright come Tak, un personaggio interpretato da Higgins nella serie fantascientifica degli anni ’70 Blake’s 7. Ecco quindi risolto e canonizzato il mistero del pilota senza nome.
Insomma, una vicenda curiosa quanto particolare, che ci fa rendere conto ancora una volta di come Una Nuova Speranza sia un film di cui a distanza di 40 anni si continui a parlare, e di cui ancora forse non abbiamo scoperto tutto.
–Daniele Gabrielli–
[amazon_link asins=’1524799165,B07CDR9911,B000GKE000′ template=’ProductCarousel’ store=’isolilly-21′ marketplace=’IT’ link_id=’dd567b14-a3cf-11e8-8ca8-0108a62c81a2′]