Da Narratori potrebbe esservi capitato, nel corso di una campagna di un GdR, di giungere a una resa dei conti in cui dover far scontrare uno o più eserciti, magari due casate reali o addirittura truppe della luce contro quelle delle tenebre. Quale che sia il tipo di esercito, saprete anche voi che queste battaglie dovrebbero trasudare epicità, ma non sempre è facile gestirle, spesso anche per colpa dei giochi di ruolo stessi, che assai di rado descrivono in maniera approfondita delle regole per le lotte campali, anche perché questo tipo di scontri rischia facilmente di allontanarsi dal ruolare vero e proprio, sfociando magari più nello stile di un boardgame. Ma ciò non dovrebbe scoraggiare i Master dall’inserirle nelle loro avventure: proprio per questo ho pensato di realizzare una breve guida che dovrebbe darvi una mano a mettere in scena questi scontri campali.
Ovviamente consideratela come un punto di partenza: dopotutto in giro per il web esistono un’infinità di regole e varianti, ufficiali e home made, di cui magari accenneremo in un secondo momento; adesso ci concentreremo sul problema della gestione dei personaggi giocanti all’interno di un esercito.
Arriviamo preparati
Il Master che desideri inserire una battaglia campale nella sua quest avrebbe il dovere di informarsi almeno un minimo su quelle che sono state le principali strategie degli eserciti nel corso della storia del nostro mondo. Non serve conoscere a menadito i diari di guerra: basterà una rapida lettura in qualsiasi sito web a tema per capire i principi fondamentali su cui si può basare un esercito e quindi evitare strafalcioni che rovinerebbero l’atmosfera e la credibilità dello scontro.
L’importanza dei personaggi
Lo spirito della sessione dipenderà molto dal livello dei personaggi. Se sono di basso livello, probabilmente sono soldati di fanteria, esploratori o arcieri in seconda linea: carne da macello insomma, che dovrà preoccuparsi di sopravvivere il più a lungo possibile per permettere agli altri di vincere. Se invece hanno raggiunto un livello elevato, probabilmente ciascuno di loro sarà il capo di un battaglione, che si tratti di quello dei maghi o quello della cavalleria, e la loro preoccupazione sarà quella di gestire gli uomini al loro comando. L’importante è dunque capire bene che posizione abbiano.
Disegnare la mappa
Non c’è niente di meglio di una grande mappa disegnata a mano sulla quale raffigurare le caratteristiche principali del terreno e la posizione degli eserciti. Una battaglia può assumere significati profondamente diversi se si svolge su una spiaggia, sulle vette di una montagna innevata o su di un ponte. Oltre a questa, preparate anche una buona colonna sonora, che fa sempre la sua porca figura.
Assegnazione dei compiti
Un metodo utile per capire come approcciarsi alla battaglia è la suddivisione dei compiti. Come accennato prima, il mago del gruppo potrebbe occuparsi di gestire gli attacchi magici da una posizione intermedia; il guerriero, invece, potrebbe rappresentare l’avanguardia di sfondamento, mentre il chierico occuparsi degli scudi protettivi da una posizione più arretrata.
Eserciti come mostri
Uno dei sistemi più classici (ma non l’unico!) per gestire uno scontro su larga scala è quello di considerare gli eserciti, o i vari plotoni, come dei nemici singoli. I giochi più noti permettono di creare facilmente degli antagonisti, quindi nel caso vogliate adottare questo approccio vi basterà plasmare gli eserciti a vostro piacimento inserendo attacchi speciali che si addicano al tipo di plotone, facendo in modo che al calare dei punti salute si riduca anche la loro forza di attacco. Descrivete i danni subiti dall’esercito non come ferite, ma come uomini che cadono in battaglia: in questo modo potrete far lottare i personaggi contro queste maxi-entità, oppure permettere ai PG di creare il proprio plotone allo stesso modo.
Assegnazione di obiettivi
Per rendere la battaglia più stimolante e divertente, assegnate ai personaggi degli obiettivi da raggiungere al fine di vincerla o di ottenere bonus utili per il futuro (es: distruggere il portale che continua a riversare truppe dagli inferi, difendere per tre turni il reparto di artiglieria che sta trasportando la polvere da sparo, abbattere gli orchi coi tamburi che coordinano gli attacchi, ecc…).
La guerra come sfondo
Infine, ricordate che la battaglia tra gli eserciti non necessariamente deve essere protagonista della giocata. Il gruppo dei personaggi potrebbe approfittare della guerra in corso per sgattaiolare all’interno dell’accampamento nemico e quindi affrontare scontri più classici, mentre a pochi passi da loro si sta consumando l’apocalisse – del resto la scalata di Frodo e Sam non è stata meno epica dello scontro di Aragorn e compagni davanti al Nero Cancello.
Spero che questi consigli possano tornarvi utili: e se avete già affrontato questo tipo di battaglie campali, fateci sapere quali regole avete utilizzato!
–Andrea Carbone–
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