Da Smaug de Lo Hobbit a Roy Batty di Blade Runner, il mondo del cinema è pieno di nemici tanto carismatici quanto memorabili, spesso protagonisti o spunti per quelli che poi diventeranno i villain delle nostre campagne al tavolo da gioco (e non solo). Oggi voglio quindi partire dalla mia esperienza personale per fornirvi quelli che spero possano fungere da consigli per permettere anche a voi di realizzare degli antagonisti credibili ed efficaci per le vostre storie (non necessariamente malvagi).
NOME E ASPETTO
Prima di costruire un antagonista bisogna pensare a che aspetto dovrà avere e, soprattutto, a che nome assegnargli: il malvagio signore del male chiamato Briciola avrà sicuramente un effetto meno intimidatorio di Lenvar Basilious. Per scongiurare l’effetto cliché, soprattutto per quanto riguarda eventuali supercattivi, aggiungerei anche l’evitare di scegliere titoli come l’oscuro, il nero, il male, e tutto ciò che rimandi alla malvagità: non ha senso sottolinearlo nel nome, meglio mostrarlo in gioco.
BACKGROUND
Certamente nessuno si chiede cosa spinga un malvagio orco capotribù a decimare tutti gli elfi della foresta perduta, ma dopotutto si tratta pur sempre di un orco; per nemici più carismatici, invece, è sempre meglio avere almeno chiaro il loro passato e i motivi che possono averli spinti a comportarsi in un certo modo, così come la storia che li ha condotti fino a dove si trovano in quel momento. Ricordate che, a meno che voi non lo vogliate, il “cattivone” non è solo una sacca di punti ferita.
OBIETTIVI PRINCIPALI E SECONDARI
Spesso la campagna termina nel momento stesso in cui il piano principale del nemico viene sventato: i personaggi hanno vinto e l’antagonista è battuto. Mai cosa più sbagliata: un villain degno di tale nome non si lascia abbattere al primo tentativo, ma torna spesso più agguerrito che in precedenza.
ENTRATA IN SCENA
Alcuni narratori sono dell’idea che il vero nemico debba essere introdotto solo alla fine dell’avventura, per massimizzare l’effetto sorpresa costruito nell’arco di tutte le varie sessioni; altri trovano invece necessario introdurlo fin da subito, ma centellinare la sua presenza, in modo da dare comunque l’impressione di una minaccia sempre costante. Il mio consiglio è quello di scegliere in base al suo ruolo: un capotribù orco incontrato nel viaggio tra un villaggio e l’altro sarà probabilmente svelato solo alla fine, mentre è plausibile che un perfido nobile sarà intoccabile, ma noto fin dalle prime battute.
SOTTOPOSTI E GREGARI
Solitamente nelle campagne si fa un uso abbastanza massiccio di scagnozzi dell’antagonista, spesso inviati come carne da macello verso i giocatori, che percepiscono l’effetto “ho un esercito e voglio farvi a pezzi”. Provate invece a fare diversamente: create un party intorno al nemico, magari di amici fidati o compagni d’arme, ognuno con una propria personalità e carattere, e vedrete che ogni scontro sarà memorabile tanto quanto quello contro il villain finale.
DEBOLEZZE
Una volta giunti a questo punto dovreste essere riusciti a costruire un nemico valido: ora, quindi, è arrivato il momento di renderlo affrontabile. Eh sì: per quanto possiate essergli affezionati, gli eroi sono pur sempre i giocatori, dunque dovranno trovare il modo di abbattere la vostra magnifica creatura. Cercate ovviamente di far sudare la vittoria al party, ma senza mai barare.
DETTAGLI
Completati i punti chiave della costruzione del nemico, è tempo di passare ai dettagli (dove si nasconde la vera malvagità): dagli oggetti magici al particolare accento, dalle frasi ricorrenti alle modalità nelle quali delega, si accomiata o appare, fino ai dettagli del volto, del vestiario (magari dotatelo di un guardaroba vario) e delle cavalcature/mezzi di trasporto, avrete di che sbizzarrirvi.
Ora che avete il vostro antagonista, staccatevi dal foglio e rileggete il tutto: è di vostro gradimento? Avete dimenticato qualche dettaglio, o vi è venuto in mente man mano che proseguivate nella sua creazione? Tornate spesso indietro e aggiungete, raffinate e modificate, proseguendo fino a che non sarete soddisfatti.
Il nemico è servito.
–Yari Montorsi–
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