Ormai manca davvero poco. Si spegneranno le luci in sala, le note di una marcia trionfale scuoteranno i nostri cuori, e vedremo riapparire sullo schermo la leggendaria scritta gialla: Star Wars.
Il 13 dicembre arriva nei cinema italiani Gli ultimi Jedi, ottavo capitolo della saga creata dal beneamato George Lucas. Ma non siamo qui riuniti per ipotizzare scenari, analizzare trailer o approfondire rumors sui personaggi. Oggi, signori, siamo qui per scatenare la polemica. Quando si parla di Star Wars, a un sacco di gente lì fuori piace muovere le dita sulla tastiera per ergersi a paladini della verità: tanto vale dare a queste persone ciò che vogliono, cioè una sana dose di flame.
Di solito scrivo per cercare di alimentare, nel mio piccolo, il fuoco sacro della dialettica, e non quello dello scontro. Ma si dà il caso che io ricordi ancora vividamente i sentimenti contrastanti e la sensazione di già visto che mi hanno investito all’uscita dal cinema dopo aver visto Il Risveglio della Forza (ve ne ho parlato qui). E come me, milioni di persone nel mondo. E siccome questa volta spero tanto di emozionarmi in positivo, scrivo, più per scaramanzia e scongiurare un altro mezzo casino, una lista di disastri combinati da J.J. Abrams che mi auguro tanto Rian Johnson abbia evitato nel girare questo secondo film. Cazzo, è Star Wars, mica Beautiful. Riusciamo a scrivere una sceneggiatura sensata e originale, all’altezza dei primi sei capitoli e di Rogue One?
Lo sputtanamento della spada laser
Se c’è una cosa a cui Lucas ci aveva abituati, è che la spada laser non è un giocattolo. Non è “erratica come un fulminatore” e non si sfodera così a cazzo. Ci veniva mostrata con il contagocce, e questo non faceva che aumentarne il fascino e la leggenda. Ne Il Risveglio della Forza, invece, poco ci mancava che chiunque fosse dotato di arti superiori potesse impugnarne una e addirittura menare fendenti. Ah no, invece è andata proprio così, e il “chiunque” in questione si chiama Finn, un ex-Trooper. Ma voi avete mai provato ad impugnare un fioretto senza addestramento e provare a combattere contro un maestro di scherma? Robe da pazzi.
Ho perso il conto delle Morti Nere
Già solo dover dire “Morti Nere” al plurale mi provoca l’orticaria, visto che la storia come la conosco io prevede solo la prima e la seconda Morte Nera, e stop. E invece no, per J.J. le dimensioni evidentemente contano, e ha ben pensato di stupirci (!) con la base Starkiller. Uguale a una Morte Nera, ma più grande. Talmente uguale che esiste un punto debole che viene ovviamente trovato, così che la brutale arma venga fatta collassare. Minchia J.J., ma davvero ci credi così idioti? Mi auguro solo che per Episodio VIII si siano fatti venire in mente qualcosa di un filo più originale.
Copia-incolla della Trilogia Originale? No, grazie
Non perdo tempo a elencare le analogie tra Una Nuova Speranza e Il Risveglio della Forza. Mi sono rotto di farlo, e poi le riuscirebbe a individuare anche mia moglie, che Star Wars non sa nemmeno cosa sia. Ma tutto – e con tutto intendo materiale promozionale e trailer – mi porta a temere che l’ottavo capitolo saprà tanto di L’Impero Colpisce Ancora. Il personaggio principale viene addestrato dall’ultimo Jedi rimasto in vita; ci sarà una rivelazione scioccate; l’antagonista vivrà una crisi esistenziale; vedremo in faccia il boss di turno. Ma qualcuno vi ha fatto notare che non siete degni di scrivere una storia ambientata nella Galassia lontana lontana? Come aver chiesto a Federico Moccia di scrivere il seguito de Il Signore degli Anelli, in pratica.
Qualcuno ci spieghi cosa è successo
Va bene: che la trama di Episodio VII lasci in sospeso delle questioni ci sta, e me ne sono fatto una mezza ragione. Però adesso basta. Una Nuova Speranza era un casino, ma almeno era un perfetto – forse il migliore mai immaginato – viaggio dell’eroe (ve ne ho parlato qui), e pure George Lucas sentì l’esigenza, a un certo punto, di spiegare la genesi di tutto. Ecco, io sento l’esigenza che mi si spieghino decenni di vuoto tra la sconfitta dell’Impero e questa situazione incomprensibile, in cui un non ben definito Nuovo Ordine riesce ad attrezzare un pianeta con un cannone interplanetario e Luke deve vivere nascosto come un ladro. Ma guarda un po’, anche Yoda ora che ci penso!
Vogliamo un film che meriti di essere chiamato Star Wars
È chiedere tanto? È troppo sperare di non assistere più al goffo tentativo di emulare i rapporti di coppia che hanno caratterizzato la saga per sei capitoli? Anakin e Obi-Wan, Han Solo e Chewie, R2 e C3-PO sono rimpiazzati dalle stronzate che dice Finn. Se per voi la sua è ironia che funziona…
E ancora, possiamo sperare di vedere qualche interpretazione più profonda dei pugni di Adam Driver sui monitor? Certo, il carisma di Harrison Ford non si impara, o ce l’hai o non ce l’hai. Però ragazzi, in Rogue One hanno recitato degli sconosciuti e il risultato è stato pazzesco per intensità. E poi la colonna sonora: la marcia imperiale, scritta nel 1977, la canticchiamo ancora tutti quando sotto la doccia facciamo finta di impugnare una spada laser; de Il Risveglio della Forza manco saprei riconoscere un brano che sia uno. Eppure sempre John Williams c’è dietro il leggio. Ma io mi (e vi) chiedo: dopo 40 anni ancora ricordiamo a memoria le battute dei primi film della saga, e fra 40 anni invece, di che cosa ci ricorderemo?
–Michele Martinelli–
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