Domanda: si può dire che George Lucas abbia davvero creato un nuovo universo, così vasto e potente, da aver influenzato non solo l’immaginazione degli appassionati, ma anche la loro vita di tutti i giorni? Raramente succede che un prodotto diventi così famoso e amato da ripercuotersi sulla realtà, e in questo caso neanche si tratta di player che in un play-by-chat usano l’elfico tolkeniano o di trekker che comunicano in klingon. Non si tratta neanche di fanatici che a spese proprie organizzano fiere di paese senza riscontri, né di emeriti sconosciuti con disponibilità economiche illimitate che si ricostruiscono la casa secondo quanto visto nel tal film.
Nel caso di Star Wars, si tratta di un fenomeno più sottile e sempre più importante: quello della spiritualità. In un mondo nel quale assistiamo ad una continua perdita di valori, la spiritualità sta pian piano tornando ad assumere un ruolo di capitale importanza. Non si sente il bisogno di dogmi categorici da assumere senza ragionarli e su cui basare crociate e guerre sante: si sente necessità di qualcosa che renda valori più sani e universali, slegati dai contesti sociali e politici. Ma i canoni su cui realizzare tutto questo devono essere moderni, adeguati a questi tempi. Quindi ecco che l’umanità torna al sincretismo, e lo fa riconoscendo che anche l’intrattenimento può insegnare qualcosa di buono. Perché non tutto l’intrattenimento è intrattenimento e basta. A volte contiene delle idee che vale la pena considerare.
E così, quando nel 2011 vennero censite le religioni del Regno Unito, si scoprì che lo Jedismo era al quarto posto! Al quarto posto! Smash!
Successivamente, poi è stato richiesto che lo Jedismo venisse dichiarato religione ufficiale e così è stato. Ora è ufficiale nel Regno Unito, negli Stati Uniti, in Nuova Zelanda e in Australia, cioè negli stati da sempre più “avanti” per quanto riguarda la tolleranza culturale. D’altro canto, quella del bacino del Mediterraneo ce la siamo bruciata con la caduta dell’Impero Romano.
Vediamo ora in cosa consiste questo nuovo movimento spirituale.
Innanzitutto, cavalca l’onda della New Age che, volenti o meno, ha continuato a continuare la nostra cultura dal tempo dei Figli dei Fiori… riprendendo semplicemente quella che, da millenni, era la spiritualità della “Vecchia Religione” (quella pagana, per capirci). Poi la New Age ha preso un po’ di Buddismo, Taoismo, Scintoismo, Animismo (un pizzico per ognuno) e ha buttato tutto nel calderone, mischiando con vigore. Quello che ne è risultato è un ibrido religioso che, in termini corretti, si chiama “sincretismo”. Neanche la New Age ha inventato niente, perché il Sincretismo esisteva già da millenni. Conclusione? George Lucas ha preso un po’ di Oriente, ha cavalcato l’onda di fiori, e ha buttato la spiritualità nella sua favola sci-fantasy, la quale è finita in pasto alla cultura Occidentale. E la ha ammaliata presentando concetti meravigliosi, esotici e mistici, perché ancora non così discussi e sviscerati nel mondo occidentale degli anni Settanta. Più la sociologia e lo studio delle religioni è progredito, più certe cose (in testa la lotta eterna fra Bene e Male) sono diventati concetti alla portata di tutti, e quindi più familiari e, quindi, più rassicuranti. E fruibili, grazie a internet che mette tutto alla portata di tutti.
Il balzo verso lo Jedismo, a questo punto, era ovvio perché si tratta di una religione basata su pochi semplici concetti e che, pur se inventata per la fiction, è percepita dotata di risvolti ben più applicabili e reali (e pragmatici) di altre grandi religioni. La Forza è pura, non è malvagia, non è benigna, ma permea tutti indistintamente: è democratica, almeno lei. Ogni individuo può scegliere: che bello avere il libero arbitrio e la possibilità di gestire la propria vita. Lato Chiaro o Lato Oscuro? Premettendo che la scelta non porta a malvagi signori della guerra o all’ascesa di santoni: porta soltanto a decidere cosa fare delle proprie emozioni, se assecondarle e farsi trascinare, o controllarle ed essere più razionali che istintivi.
Alcuni praticanti jedisti dichiarano di saper utilizzare la Forza in maniera più “filmografica”, ma i pazzi sono ovunque e certe affermazioni vanno prese con le pinze e messe nella muffola a 1800°C e incenerite. Anche perché, l’utilizzo a quei livelli della “forza”, identificabile con il K’i delle discipline (anche marziali) orientali, è difficile anche per i santoni indiani. In ogni caso, a parte le manie di protagonismo di alcuni, gli altri jedisti sono persone di sani principi, che non obbligano nessuno a passare definitivamente alla loro cultura religiosa, ma invitano soltanto a riflettere su due principi fondamentali: la tolleranza e il senso di responsabilità.
La tolleranza verso tutto e tutti, ma applicata con responsabilità perché esistono il giusto e lo sbagliato, il fattibile e l’infattibile.
Questi due insegnamenti, alla base del Jedismo, sono gli stessi che, seppur “annacquati” dalla trama, troviamo anche nei film di Star Wars. Il dovere e l’onore, quello che si deve fare contro quello che si vuole fare, il Bene contro il Male che, però, non sono principi assoluti, solo due pilastri che si ergono uno di fronte all’altro e che condividono la stessa base e gli stessi principi, applicandoli in modo diverso.
Un’espressione della religione sono le meditazioni, che arrivano dritte dritte dalla parte dei Jedi Chiari. Sempre attraverso l’arte della meditazione, sempre prendendo ad esempio le discipline orientali, l’introspezione e la conoscenza di se stessi si possono raggiungere anche grazie alle arti marziali. Proprio dal concept di Star Wars si può trarre l’arte marziale Jedi per eccellenza: il combattimento con arma (laser). E in Italia, sotto questo punto di vista, esiste un’eccellenza e un’unicità: la Light Saber Combat Accademy, inserita nel circuito degli sport ludici e che ormai conta persone sufficienti ad organizzare tornei e curare eventi nelle principali fiere italiane – e non solo. I corsi, come si può evincere dal programma, sono ben strutturati e in continuo approfondimento (è un progetto nuovo, ha ancora bisogno di tempo per crescere e mettere radici), ma rispecchiano perfettamente stili, gradi e insegnamenti dei Jedi di Star Wars.
Dunque avanti, cosa pensate di questo fenomeno? Siete anche voi un po’ jedisti o vi sentite contrariati dal diffondersi di queste moderne forme di spiritualità?
In ogni caso… may the Force be with you!
– Elena Torretta –