Uno degli aspetti a prescindere più interessanti dello scrivere per conto di una testata giornalistica fantasy è venire a contatto con il mondo, la prospettiva e le motivazioni di un autore, chiunque esso sia. Poi ci sono alcuni artisti che, vuoi per la semplicità e la simpatia dell’approccio, vuoi per la disponibilità e la schiettezza nelle risposte, è davvero un piacere intervistare. Persone che riescono a rendere un’intervista come fosse una normale chiacchierata tra amici, persone che ci piace pensare abbiano la cittadinanza onoraria qui sull’Isola più famosa del fantasy italiano, con tanto di barchetta a remi attraccata al molo e bungalow in uno dei recessi più boscosi del nostro reame. Una di queste è senza alcun dubbio Barbara Baraldi, la Regina del gotico italiano: abbiamo raggiunto la scrittrice modenese in occasione della recente uscita della trilogia di Scarlett, per Mondadori, contenente l’ultimo e conclusivo capitolo della saga, “La terza luna”. Ne è scaturita un’intervista a tutto campo tra demoni, storie d’amore, fumetti e progetti per il futuro:
Ciao Barbara, e ben ritrovata sulle sponde dell’Isola. Cosa ci puoi dire riguardo questo terzo capitolo della saga di Scarlett, “La Terza Luna”?
“La terza luna” conclude la trilogia Scarlett, e allo stesso tempo consolida il crossover con la saga “sorella” Striges già iniziato con il libro “La voce dell’ombra”. Demoni e mezzi demoni, stregoneria e paganesimo si fondono in un’unica grande mitologia che fa da filo conduttore alle due trilogie. “La terza luna” è anche il capitolo più oscuro della serie, dato che Scarlett si trova ad attraversare un autentico inferno in cui tutte le sue paure possono diventare reali e da cui esce profondamente cambiata. Dovremo dire addio a uno dei protagonisti della serie e il conflitto tra i due opposti caratteri di Mikael e Vincent vengono portati all’esasperazione dall’arrivo di due gemelli che incarnano il male più antico mai comparso sulla Terra. Posso dire che i colpi di scena non mancano, in un crescendo di rivelazioni che dura fino alle ultimissime battute del romanzo, come la vera storia sul passato di Ofelia, la ragazza pantera, e della sua permanenza a Parigi nel periodo dei poeti maledetti.
La scelta editoriale di pubblicare subito il terzo capitolo all’interno del volume Trilogia, e non come libro a sé stante è insolita. Quali ragioni vi hanno condotto a questo tipo di valutazione?
Il primo volume di Scarlett è uscito nel 2010, il secondo nel 2011. Poi la collana che ospitava la serie è stata chiusa e c’è stato uno stop forzato di ben quattro anni, durante i quali i lettori non hanno mai smesso di chiedere a gran voce il proseguimento della serie. Raccogliere l’intera trilogia in un unico volume è parso fin da subito inevitabile per riportare la saga in libreria, in modo da permettere anche ai nuovi lettori di recuperare facilmente i primi due libri. La decisione non è stata presa a cuor leggero, e come “contenuto speciale” per premiare i lettori che hanno seguito le avventure di Scarlett fin dall’inizio è stato scelto come copertinista uno dei più talentuosi illustratori italiani, Paolo Barbieri. Per lo stesso motivo, ho dedicato “La terza luna” a tutti i miei lettori, che durante il periodo di sospensione della saga non hanno mai smesso di farmi sentire il loro affetto e il loro supporto.
Paolo Barbieri, un altro amico di Illyon e uno dei famosi “Quattro Moschettieri” dell’arte fantasy italiana. Ci puoi dire a questo punto, senza spoilerare ovviamente, che direzione prenderà il rapporto tra Scarlett e Mikael?
Mikael e Scarlett sono la “stella a metà” l’uno dell’altra. Eppure, proprio quando sembra che gli errori del passato siano stati dimenticati, esplodono i conflitti, e non solo a causa dell’oscura attrazione esercitata da Vincent sulla protagonista. A causa di un evento traumatico, Mikael si trova sul punto di perdere per sempre la sua parte umana per trasformarsi definitivamente in demone. Per Scarlett non è facile dover fronteggiare il lato più oscuro della persona che ama, e per salvare il suo amore si trova a dover compiere una scelta molto difficile che potrebbe precipitare l’umanità in un inferno perenne. Vi posso assicurare però che durante il romanzo non mancano momenti molto romantici, nonostante le difficoltà che i protagonisti devono attraversare.
La Trilogia di Scarlett pensi sia autoconclusiva, o credi che sentiremo ancora parlare della tua eroina in futuro?
Per ora la trilogia può dirsi conclusa. Non escludo, in futuro, di tornare a Siena per raccontare ancora di Scarlett e mezzi demoni. I personaggi hanno ancora molto da dire!
Il tuo rapporto autoriale coi fumetti si è approfondito nel corso degli anni. Progetti in tal senso?
Ho da poco consegnato una sceneggiatura per la serie regolare di Dylan Dog. Il disegnatore è Nicola Mari, e sta facendo un lavoro pazzesco per rendere l’atmosfera “noir” che ho scelto per narrare la storia. Il titolo “Le mani di una morta” è un omaggio a una grande scrittrice italiana del passato, Carolina Invernizio, che nei primi del Novecento scriveva storie gotiche di grande presa sul pubblico.
Ci anticipi qualcosa sulla tua attuale attività letteraria? Insomma, che cosa hai in cantiere per noi nel futuro prossimo?
Sono alle battute finali di un romanzo a cui sto lavorando da quasi tre anni, ma di cui ancora non posso anticipare nulla. E poi, naturalmente, scalpito per scrivere il capitolo conclusivo della trilogia Striges! Spero di poter dare notizie in questo senso al più presto.
Ringraziando Barbara per la consueta disponibilità, le diamo e vi diamo quindi appuntamento alle prossime fatiche letterarie, sempre sulle assolate spiagge di Isola Illyon!!!
– Luca Tersigni –