Il giorno è arrivato. Finalmente hanno rilasciato il teaser trailer di Star Wars VII – The Force Awakens, perciò è tempo di ripassare le basi fondamentali del meraviglioso universo di George Lucas. C’è tempo solo un anno, che sembra tanto ma è poco dopotutto: il VII episodio di questa ormai quarantennale saga arriverà nelle sale cinematografiche a Dicembre 2015. Siamo pronti? No, pronti non si è mai! Ma come dice il Maestro Yoda, “non bisogna tentare, bisogna riuscire” e noi riusciremo ad arrivare indenni alla fine del prossimo anno. Indenni e preparati, dopo un anno di apprendimento all’Accademia Jedi… o meglio, all’Accademia Illyon, perché qua non si fa discriminazione fra i due Lati della Forza. Andiamo a cominciare…
The Force Awakens: il risveglio della Forza… sì, ma cos’è?
La Forza è la base dell’esistenza dell’universo, pura energia che pervade ogni cosa. Nulla di nuovo sotto il sole, perché papà Lucas, volendo dare ai suoi Jedi un’aria piuttosto mistica, si è palesemente ispirato (e va bene così) a concetti davvero esistenti quali quello del Prana, del Tao, del Ki (Ch’i)… E anche nelle opere di finzione Lucas non è stato l’unico a sfruttare questa idea, basti pensare a cosa ha fatto Masami Kurumada nel 1985 con Saint Seiya (i guerrieri di Atena usano il Cosmo e devono sviluppare il Settimo Senso per usarlo a pieno).
Grazie all’espediente della Forza, i Jedi si ammantano quindi un velo mistico che li rende simili alle più familiari figure dei monaci, degli asceti, dei mistici di ogni religione. Forse anche questa introduzione di un grande concetto (quello dell’energia che pervade ogni cosa) in un “formato famiglia” semplice da capire ha contribuito al successo di Star Wars.
Fin dall’inizio la Forza, che è una via spirituale, una corrente filosofico-religiosa, può essere approcciata in due modi. La stessa cosa accade in Oriente con le scuole yogiche che, a fronte di una comunanza di obiettivi, codificano i loro insegnamenti in due modi diversi, definiti in Occidente come “Mano Destra” e “Mano Sinistra”. Mi scuseranno gli esoteristi per l’approssimazione, ma non è un articolo incentrato su questo, e se approfondisco non interessa a nessuno. Questo era per dire, più che altro, che dal Novecento in poi in Occidente si è molto affermata l’idea di dualità e l’obbligatorietà, in ambito mistico, di dividere i due lati, la stessa identica cosa che si ritrova in Star Wars. Identica tanto che quelli che non operano questa distinzione, cioè gli eclettici, sono considerati “eretici”. Ma questo lo vedremo dopo.
Forza divisa in due, quindi: Lato Chiaro e Lato Oscuro, che convivono in ogni persona, ma che ognuno può decidere se sopire o esaltare. Ovviamente i due Lati danno accesso a possibilità diverse. Il Lato Chiaro alle tecniche di meditazione, difesa e cura; il Lato Oscuro a quelle di controllo, attacco e morte. Tutto quello che non appartiene a questi due, fa parte del Lato Neutrale, la via di mezzo che può essere usata dagli appartenenti ad entrambi gli schieramenti, che hanno così accesso a colpi che stordiscono e danneggiano.
Concludiamo con un tasto dolente: i midichlorian. Credo che molti abbiano travisato quanto detto da Qui-Gon Jin in Star Wars Episodio I – La Minaccia Fantasma. Il problema è che, nei film, i midichlorian compaiono per qualche minuto in quell’episodio e non vengono più nominati. Papà Lucas non intendeva dire, come molti invece hanno capito, che il motivo per cui un Jedi usa la Forza sono i microrganismi chiamati “midichlorian”. Quello che si dice nel film è che i midichlorian, il cui tasso è misurabile con un esame del sangue, proliferano in numero maggiore dove la Forza è molto forte. Ma non si dice assolutamente né che dai midichlorian dipenda l’abilità del Jedi, né che la Forza dipenda dai midichlorian. Ovviamente, se c’è più Forza in una persona, essa potrebbe diventare un Jedi (o un Jedi Oscuro) molto potente… e l’unica sciocchezza potrebbe essere questa, perché la Forza dovrebbe essere equamente distribuita e a cambiare dovrebbe essere solo l’abilità con cui si attinge a questo campo mistico. Tuttavia sulla non-equità della Forza possiamo sorvolare perché, come ci insegnano i giapponesi, i prescelti esistono sempre: “uno con un Cosmo più elevato”, “uno con un chakra più potente”, “uno la cui magia non può essere arrestata”, “una che ha la capacità di annullare i poteri speciali degli altri”.
A mio avviso, il vero rocambolesco scivolone di Lucas è stato far nascere Anakin senza il bisogno di un padre, attraverso un “miracolo” che non si capisce bene a cosa sia dovuto. Certo, è un prescelto, ma se fosse evitato di richiamare alla memoria di tutti il presunto concepimento verginale di Maria… insomma, saremmo stati più contenti se Anakin avesse avuto un padre.
“Mamma, da grande voglio diventare un…”: Jedi, Jedi Oscuro o Jedi Grigio?
Non c’è emozione; c’è pace. Non c’è ignoranza; c’è conoscenza. Non c’è inquietudine; c’è serenità. Non c’è caos; c’è armonia. Non c’è morte; c’è la Forza. [Codex dei Jedi Chiari] |
La pace è una menzogna, c’è solo passione. Attraverso la passione, acquisto forza. Attraverso la forza, guadagno potere. Attraverso il potere, guadagno la vittoria. Attraverso la vittoria, spezzo le mie catene. La Forza mi libererà. [Codex dei Jedi Oscuri] |
Ci sono le Emozioni, ma noi abbiamo la Serenità. |
L’Ordine dei Cavalieri Jedi nacque molto prima della formazione dell’Impero Galattico comandato dall’Imperatore Palpatine (Darth Sidious) in Star Wars IV, V e VI. I primi Jedi si organizzarono come Ordine effettivo alla creazione della Repubblica Galattica, divenendo i guardiani della nuova società così costituita. Tuttavia, nell’amatissimo (per me) Universo Espanso, compaiono di continuo cose precedenti, e infatti di quando in quando si accenna all’Ordine di Dai Bendu e all’Accademia Chatos, ma non è mai stata fornita né una precisa data di origine, né l’identità dei fondatori. Si sa però che, dopo la disfatta che fu la Battaglia di Ruusan (una carneficina da ambo le parti), i Jedi furono costretti a riunirsi, organizzarsi e istituire più aspri addestramenti. Lo fecero su Coruscant, dove fondarono il Tempio Jedi e l’Accademia Jedi che compare in Star Wars I, II e III.
“Mamma, ma come faccio a scegliere?”
Se i codex non ti sono sufficienti per chiarire i tuoi dubbi, stai in mezzo e scegli i Jedi Grigi? No. Perché per essere un Jedi Grigio devi essere estromesso, perciò in principio una delle due vie ti tocca sceglierla. Quindi, Jedi Chiaro o Jedi Oscuro?
I Jedi Chiari esaltano sopra ad ogni virtù la calma assoluta. Distaccati dal mondo, ascetici, rinnegano ogni emozione personale a favore del dovere e del servizio verso l’Ordine Jedi (e la Repubblica e l’armonia). Non possono arrabbiarsi, non possono sposarsi, non possono cedere agli impulsi bassi… obiettivamente un po’ noiosetti. Sono concorde con Qui-Gon Jin quando li ha un po’ mandati a quel Had Abbadon.
I Jedi Oscuri esaltano le passioni, sfruttano i loro impulsi e le loro emozioni come fonte di potere. Assecondano ogni sentimento, tanto quelli positivi, quanto quelli negativi e non hanno paura di sfruttarli e farli pesare sulle altre persone per comandarle. Ovvio che lavorano meglio con il caos, e hanno un ventaglio di poteri che lo genera e lo alimenta. Cadaveri e distruzione sul loro cammino sono la norma, dove passano non cresce più l’erba (letteralmente, visto che qualcuno, come Darth Nihilus, si ciba della Forza). Ma sono i cattivi della situazione e questo comporta possibilità di morte piuttosto elevate. Inoltre non è corretto chiamarli Sith, in quanto i sith erano una razza che fu assoggettata ai Jedi Oscuri!
E poi ci sono quelli che stanno in mezzo. Estromessi dall’Ordine dei Cavalieri Jedi (quando non se ne sono andati di loro volontà), ma stoici nel non abbracciare il Lato Oscuro, anche se pronti a sfruttarlo, i Jedi Grigi sono fra le figure più controverse dell’universo di Star Wars. Il già citato Qui-Gon Jin è stato accusato di essere uno di loro e gli viene ricordato, come insulto, che continuando a ribellarsi ai dettami del Consiglio rischia di decadere come Jedi Chiaro e diventare anche lui un eretico. Sì, perché i Grigi sono gli eretici, gli estromessi, o quanti non vogliono sottostare alle costrizioni del Consiglio Jedi, pur non lavorando a favore del Lato Oscuro. Non hanno un ordine, non sono ufficiali, non hanno protezione, ma sono la via più libera, che però implica un maggior senso di responsabilità individuale (dovendo ognuno di loro capire cosa fare e cosa non fare, e come farlo).
Concludo qui la prima visita guidata nell’Universo di Star Wars, certa che quest’anno avremo tanto tempo per far salire l’entusiasmo verso il nuovo episodio!
– Elena Torretta –