Recentemente il quotidiano britannico ‘The Guardian’ ha aperto il dibattito sulle dimensioni assunte dalle saghe fantasy in circolazione: se Damien Walters sostiene che quella dei “mega-romanzi” sia una tirannia che il genere dovrebbe scrollarsi di dosso, Natasha Pulley replica che, per sua natura, il fantasy richiede ampi spazi per costruire credibilmente i propri mondi. Questo è sicuramente vero per ‘Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco’, la saga di romanzi sui cui è (ormai piuttosto liberamente) basata la popolare serie TV ‘Game of Thrones’: George Martin ha optato, più che per un narratore onnisciente dal sapore ottocentesco, per una focalizzazione interna che zampetta da un punto di vista all’altro. In questo modo le voci narranti sono inaffidabili, mentono continuamente (anche a se stesse!) e l’autore ha la possibilità di disseminare in giro per i capitoli tanti piccoli indizi che sembrano costruire infiniti complotti nei complotti. Sebbene con la minore sottigliezza dipendente dalla diversità del medium, anche David Benioff e D.B. Weiss, i famigerati produttori esecutivi dello show HBO noti con l’acronimo D&D, hanno imparato la lezione: ecco dunque come ‘Game of Thrones’ ci trasforma in complottisti.
DISCLAIMER: Questo articolo è basato su alcune popolari teorie elaborate dei fan: se la formula R+L=J non vi è familiare, è consigliabile non procedere nella lettura. L’articolo contiene altresì SPOILER fino alla quinta puntata della nuova stagione de ‘Il Trono di Spade’. Contiene anche, va da sé, spoiler dalle puntate e dalle stagioni precedenti, nonché spoiler minori dai libri de ‘Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco’.
Il mondo costruito da Martin è costellato di inganni, tradimenti, morti repentine e imprevedibili resurrezioni, finti bastardi e figli illegittimi che indossano la maschera dei nobili. Non bastasse il solo materiale letterario a far fiorire centinaia e centinaia di fan theories, ci si mette anche la lettura combinata dei libri e della serie TV: sebbene i due media sembrino ormai lontanissimi l’uno dall’altro, le due trame dovrebbero infine tornare a convergere verso lo stesso punto; ne deriva che alcuni tagli alle storyline e ai personaggi effettuati dalla serie possono costituire uno spoiler per i lettori, se non altro nel senso della loro irrilevanza ai fini della conclusione della saga. Il che, ovviamente, non fa che alimentare la ricerca di indizi e la speculazione dei fan sullo svolgimento degli eventi futuri e sulla dinamica di quelli passati (ancora avvolti nel mistero, ma gravidi di conseguenze per il presente).
In questi anni, dunque, gli appassionati si sono scatenati, quasi gareggiando per elaborare la teoria più assurda e sorprendente: alcune sono credibili e interessanti – magari al netto di qualche falla logica –, mentre altre sono semplicemente campate per aria. Certo, da un lato è la serie stessa che spinge chi la segue a una continua rincorsa a prevedere, intuire, e poi in definitiva essere sorpresi, a volte ricorrendo alla più ferrea logica, altre alla più sfrenata fantasia; viene comunque da interrogarsi sull’enorme dose di tempo libero a disposizione di questi individui. Girovagando sulla rete leggiamo dunque di tutto, elucubrazioni che devono essere state fatte sotto l’effetto di qualche droga, possibilmente con un cappellino di carta stagnola calcato sulla zucca, chiusi in una soffitta polverosa, tra avanzi di cibo e molti giorni dopo l’ultima doccia.
Veniamo così a sapere che Tywin Lannister aveva previsto, ma ha volutamente omesso di impedire, l’assassinio di Joffrey durante il Purple Wedding (questa ricorda un po’ le teorie del complotto su Pearl Harbor o sull’11 settembre); che Tyrion (ma di quando in quando ci passano pure Jaime e Cersei) sarebbe in realtà un Targaryen, frutto di una relazione proibita tra il Re Folle e Joanna, moglie di Tywin (la teoria è sostanzialmente smentita dal volume ‘Il mondo del Ghiaccio e del Fuoco’, ma continua a circolare indefessa); che Rickon, il più piccolo degli Stark, sarebbe frutto di una liaison clandestina fra Catelyn Tully e Hodor (“Tu quoque, Hodor?”)… Ma fin qui, tanto quanto: ce ne sono di molto più folli, scaturite persino da alcune somiglianze fisiognomiche fra i membri del cast: ad esempio, dopo il recasting di Daario Naharis fra la terza e la quarta stagione (con il barbuto Michiel Huisman che ha rimpiazzato l’efebico Ed Skrein), alcuni fan hanno sostenuto convintamente che Daario altri non sarebbe che Benjen Stark, il ranger dei Guardiani della Notte, scomparso oltre la Barriera e misteriosamente riapparso a Essos come ufficiale dei Secondi Figli. O ancora: sapevate che Varys è una sirena? Beh, perlomeno un tritone, così come il suo grasso grosso amico Illyrio Mopatis. Ma c’è anche chi pensa che Ned Stark, il primo pezzo da novanta della serie a passare nel mondo dei più, non sia stato effettivamente ucciso, ma sostituito da un sosia all’ultimo minuto, e dunque sia pronto a tornare in azione per vendicare la sua famiglia oltraggiata (sconvolgendo tutta la morale della serie, peraltro).
Non mancano anche le teorie meta-letterarie, come quella (che Martin pure si è premurato di smentire) per cui lo scrittore avrebbe già pronti tutti i libri, ma starebbe aspettando di pubblicarli, nella speranza, par di capire, di un maggiore ritorno economico (che resta per giunta tutto da dimostrare). In un senso più ampio, in un’intervista rilasciata a ‘The Telegraph’ alla fine del 2014, Martin ha dichiarato: “Tanti lettori hanno letto i [miei] libri con così tanta attenzione da averne ricavato alcune teorie, e mentre alcune sono stronzate (sic!, N.d.R.) divertenti e creative, alcune [di esse] sono corrette. Almeno uno o due lettori hanno messo insieme gli indizi, estremamente sottili ed oscuri, che ho seminato nei libri e sono arrivati alla soluzione corretta.”
Tra tutte le teorie strampalate basate su ‘Game of Thrones’, una è fin da subito apparsa la più credibile e aderente alle briciole disseminate tra un libro e l’altro e tra le diverse puntate della serie televisiva HBO. Ci riferiamo alla cosiddetta teoria R+L=J (della quale il collega Mario Ferrentino ha già curato un’elaborata disamina), che vorrebbe Jon figlio non di Ned Stark, bensì di sua sorella Lyanna e di Rhaegar Targaryen, il quale, lungi dallo stuprarla, avrebbe vissuto con la lupacchiotta un’intensa e proibita storia d’amore, conclusasi tragicamente con la morte del principe nella battaglia del Tridente e, alcuni mesi dopo, con il decesso, per le complicanze del parto, di Lyanna. La tempistica coinciderebbe, sì, ma soprattutto sono tanti gli indizi sparsi da Martin che confermano questa teoria.
Nella stagione in corso, anche D&D hanno battuto in maniera insolitamente caparbia su questo versante, tanto che i più attenti si aspettano uno showdown sull’identità della madre di Jon già nelle prossime puntate. Nel quarto episodio, in particolare, abbiamo sentito Stannis escludere che Ned fosse venuto meno ai propri voti matrimoniali per una donna qualunque; abbiamo seguito rapiti un racconto del torneo di Harrenhal, l’evento che ha posto le basi per la guerra dell’Usurpatore, ad opera del sempre sornione Ditocorto; attraverso gli occhi del compianto Barristan Selmy abbiamo conosciuto un Rhaegar diverso da quello tramandato dalle leggende: un uomo buono, socievole, amante della musica, non certo un gretto stupratore di vergini del Nord. Non paghi, nel quinto episodio abbiamo notato la pausa ad effetto di Maestro Aemon, intento a parlare delle vestigia della casa Targaryen, poco prima di un ovvio ingresso in scena di Jon Snow. I riferimenti, dunque, si moltiplicano e sembrano puntare inequivocabilmente in una sola direzione. Aggiungiamo anche che Martin aveva acconsentito, a suo tempo, che D&D curassero la trasposizione di ‘Game of Thrones’ principalmente per il fatto che i due avevano indovinato la reale identità della mamma di Jon… Che dire? Due più due fa quattro, così come R+L fa J. Almeno questa teoria, insomma, possiamo darla quasi per certa. Le altre… chissà.
E voi, amici lettori? Che ne pensate? Quali sono le teorie più assurde che avete sentito?
– Stefano Marras –