Dopo l’ultima stagione, anche gli Inuit sono probabilmente al corrente delle origini di Jon Snow e dei retroscena della Torre della Gioia: ebbene sì, dopo anni e anni di speculazioni, grazie a questo decimo episodio sappiamo per certo che Jon ha preso il suo sangue Stark non da Ned, come eravamo stati inizialmente indotti a credere, ma da sua sorella Lyanna, e che, da parte di padre, nelle sue vene scorre il sangue dei Targaryen.
Ma le rivelazioni potrebbero non essere finite qui. In un fotogramma (lo trovate qui sotto) dell’ultimo episodio andato in onda, infatti, il regista si sofferma su un dettaglio che a molti è parso tutto meno che casuale: quando finalmente raggiunge Lyanna, Ned posa vicino alle lenzuola insanguinate del suo capezzale Alba, la spada di famiglia dei Dayne, proprietà del defunto Ser Arthur, la Spada dell’Alba, per poter stringere le mani della sorella e per prendere in braccio il suo pargoletto, un Jon Snow dagli occhi quanto mai assonnati. La spada reca un sole nascente – che… beh, è una stella! – incisa sul pomolo dell’elsa. Teniamo a mente, per futura memoria, anche il fatto che Alba sia stata forgiata dal nucleo precipitato di una vera e propria stella.
Le confusionarie informazioni sulla Guerra dell’Usurpatore, avvenuta intorno all’anno 283 dalla conquista Targaryen (circa quindici anni prima dei libri e diciassette prima dell’inizio della serie TV), sostengono che Ned abbia poi portato questo cimelio di famiglia ad Ashara, sorella di Ser Arthur Dayne e donna dalla bellezza leggendaria, della quale egli stesso sarebbe stato “segretamente” innamorato, e per lungo tempo considerata una papabile madre per il nostro bastardo preferito. Ashara si sarebbe poi suicidata gettandosi in mare – c’è chi dice per il dolore della perdita del fratello, mentre altri sostengono per il disonore arrecatole dall’aver giaciuto con Ned.
Ma torniamo alla spada, perché il dettaglio che porta le menti di milioni di fan ad arrovellarsi è che quell’arma, sul cui pomolo campeggia una stella, sia insanguinata e posata su un letto fradicio di sangue, e che su quel letto sia appena nato Jon Snow. Dayne non l’ha usata nello scontro, l’ha infilzata nel terreno per utilizzare due spade (chissà poi perché…), ma quando Howland Reed l’ha attaccato e ferito alle spalle, è stato Ned ad afferrarla e a usarla per uccidere il cavaliere della Guardia Reale.
A questo punto è obbligatorio fare un passo indietro: dov’è che abbiamo già sentito parlare di “stelle sanguinanti”? Per la precisione, in una profezia, resa per bocca della sacerdotessa rossa Melisandre di Asshai: “Quando la rossa stella sanguinerà e le tenebre s’addenseranno, Azor Ahai rinascerà tra il fumo e il sale per risvegliare i draghi dalla pietra” (‘A Dance with Dragons’). Per lungo tempo abbiamo pensato che questa profezia alludesse a Daenerys, che ha effettivamente risvegliato i draghi dalla pietra, sotto una cometa rossa (quella apparsa in cielo in ‘A Clash of Kings’ e nella seconda stagione di ‘Game of Thrones’), tra il fumo del rogo e le lacrime per la morte del marito (o forse quelle della maegi condannata a morte). Ora questo piccolo dettaglio sembra buttato lì per ribaltare la nostra prospettiva. Se aggiungiamo che in ‘A Dance with Dragons’, quando viene pugnalato, Jon vede le proprie ferite fumare e i propri assassini piangere, questo piccolo dettaglio rischia di avere ripercussioni devastanti: gli indizi in merito iniziano ad essere tanti e convergenti.
Ma chi è questo misterioso Azor Ahai che dovrebbe rinascere sotto la stella sanguinante? Si tratta di un eroe mitologico del quale narrano le leggende di Asshai delle Ombre, scelto per riportare la Luce ai tempi della Lunga Notte. Azor Ahai scacciò le tenebre grazie a una spada magica, Portatrice di Luce, forgiata per cento giorni e cento notti e temprata nel cuore vivo della sua amata, Nissa Nissa. Il suo ritorno è profetizzato come l’unica speranza nella lotta contro gli Estranei, mentre la sua caduta significherebbe invece la distruzione dell’Umanità. È da anni che i personaggi della saga (e i lettori più attenti) sono alla ricerca di un Azor Ahai rinato: la stessa Melisandre pensava inizialmente che si trattasse di Stannis, altre sacerdotesse rosse lo hanno individuato in Daenerys – e anche Maestro Aemon pare pensarla alla stessa maniera in ‘A Feast for Crows’ –, ma Martin ha creato una marea di personaggi collegati, in maniera più o meno credibile, con la stella rossa, il sale e il fumo, tanto che anche un outsider come Jaime Lannister potrebbe avanzare validamente la propria candidatura.
Jon, che è sempre stato visto come un possibile “protagonista” della serie, potrebbe (grazie al dettaglio della spada) incarnare al meglio questa figura, soprattutto se si considera un’altra profezia, parallela a quella di Asshai, ma che ha origine a Westeros, quella del Principe che fu promesso. Le due profezie potrebbero coincidere, come potrebbero riguardare personaggi completamente diversi, ma il dato interessante è che Jon potrebbe incarnare entrambe, perché è scritto che il Principe che fu promesso avrà il sangue del drago.
Resta inteso che si tratta solo di speculazioni: non potremo saperlo con sicurezza finché non vedremo il prosieguo della serie TV – o George Martin non si deciderà a pubblicare i prossimi libri. Quel che è certo è che il puzzle si è appena fatto più interessante e un appena più complicato.
– Stefano Marras –