DISCLAIMER: Il presente articolo contiene inevitabili SPOILER per chi non abbia visto il finale della quinta stagione di ‘Game of Thrones’ e/o non abbia terminato di leggere il romanzo ‘A Dance with Dragons’! Se non rientrate in queste due categorie, rientrateci… prima di immergervi nella lettura. Uomo avvisato, mezzo salvato!
Un caro saluto a tutti voi, lettori di Isola Illyon appassionati de ‘Il Trono di Spade’! Se l’avviso qui sopra ha sortito i suoi effetti, ora dovremmo essere rimasti solo noi, ovvero coloro che hanno visto uno dei finali di stagione più scioccanti che ‘Game of Thrones’ abbia mai proposto al proprio pubblico e che, come i loro colleghi lettori già nel 2011, ora vagano disperati per l’internet alla ricerca di uno scampolo di informazione, di una riga di anticipazione sul fato di uno dei personaggi più amati dal pubblico. Ci stiamo riferendo, ovviamente, alla sorte del 998esimo Lord Comandante dei Guardiani della Notte, Jon Snow: attirato in un’imboscata dal (non proprio fidato) attendente Olly e pugnalato per ben sei volte dai propri confratelli, Jon cade vittima di quello che nella dinamica, a tutti gli effetti, ricorda da vicino un “cesaricidio”; si accascia nella neve, gli occhi sempre più fissi man mano che la vita lo abbandona, un grosso quantitativo di sangue si spande alla destra del teleschermo.
Il passaggio risulta conturbante anche per chi non sia una fangirl del bastardo di Grande Inverno. Superata la fase del diniego (“Non possono farlo! Non a lui!”), lo spettatore deve fare i conti con quanto accaduto, ma non potendo rassegnarsi ad una fine così prematura inizia a fare congetture, a cercare spiegazioni alternative. E qui arriva in soccorso mamma Illyon, che cerca di rispondere alla domanda che tutti si pongono: Jon Snow è davvero morto? E se sì, è andato una volta per tutte?
IL MOVENTE
Nella serie, il movente che ha armato i Guardiani della Notte è l’apertura ai Bruti, fortemente voluta da Jon: fin dal ritorno dalla missione da infiltrato, il ragazzo è sempre stato tacciato di mostrare eccessivo affetto nei riguardi di persone che, a suo dire, sono semplicemente “nate dalla parte sbagliata della Barriera”. Non bastasse la relazione proibita con Ygritte, nella stagione appena conclusa Jon aggiunge la magnanimità mostrata verso Mance Rayder sul rogo, la missione di salvataggio ad Hardhome e il piano di utilizzare i Bruti per difendere le fortificazioni. “Per la Confraternita”, recitano i congiurati mentre riducono Jon ad un puntaspilli, ma in realtà i disegni del bastardo di Grande Inverno non implicano un vero e proprio tradimento. Diverso è quanto accade nella saga di romanzi, in cui Jon decide di utilizzare i Bruti per una missione di salvataggio condotta a titolo strettamente personale a sud della Barriera: in quel caso, il giovane sta effettivamente disertando, o comunque mettendo in serio pericolo i Guardiani della Notte. Non è un caso che nel libro ‘A Dance with Dragons’ le pugnalate siano accompagnate dalle lacrime dei Confratelli che le vibrano.
LA DINAMICA: JON SNOW È DAVVERO MORTO?
Nei romanzi, Jon viene colpito quattro volte: la prima al ventre da Bowen Marsh, capo degli attendenti; non si accorge della seconda che già arriva la terza, dritta in mezzo alle scapole. Non sente nemmeno la quarta pugnalata, “solo il freddo”. Fine del famigerato capitolo 69. Secondo lo storico Svetonio, Giulio Cesare avrebbe ricevuto ventitré pugnalate, delle quali una soltanto mortale: da qui la constatazione che quattro coltellate sono una quantità relativamente (e sottolineo relativamente) esigua per dare qualcuno per morto. Jon potrebbe essere soltanto svenuto, giusto? La serie televisiva sembra smontare queste speranze: i colpi sono sei, tutti vibrati frontalmente all’altezza dello stomaco. Jon cade a terra con gli occhi aperti via via più fissi… ma è soprattutto la mole di sangue versata sulla neve che mi porta a ritenere che Jon sia morto per davvero.
L’OBIEZIONE: JON SNOW NON PUÒ MORIRE
“Ma… ma… ma…! Jon Snow non può morire!“, quasi vi sento gridare.
Risposta veloce: Valar morghulis. Quindi anche Jonsnò.
Risposta lunga: effettivamente avete ragione, Jon appare predestinato a grandi cose – anche se ci piacerebbe capire quali. Da un lato, una sua morte prematura rende irrilevante la soluzione dei misteri legati alla sua nascita (chi era la madre di Jon Snow? Abbiamo accennato qui ad alcune teorie, in parte confermate dalla quinta stagione); dall’altro condanna all’inutilità i poteri che dalle sue origini potrebbero derivare. Nei libri vengono ripetutamente sparsi indizi che portano ad identificare Jon come Azor Ahai, il campione della Luce contro le Tenebre, reincarnato. Qualcuno, addirittura, si spinge a sostenere che Jon Snow sarebbe il vero protagonista della serie. Attenzione, però: non è quello che tutti hanno pensato di Ned Stark, all’inizio della saga? E la disillusione è arrivata con la forza di un fendente di decapitazione. Da un certo punto di vista, perciò, la morte del ragazzo rappresenterebbe uno “spreco” di tutte le sottotrame che George Martin e D&D ci hanno lasciato intravedere: una serie di potenzialità mai pienamente realizzate. Da un certo altro punto di vista, però, la morte di Jon sarebbe coerente con il mantra Valar morghulis e con il fatto che nessun personaggio possa considerarsi al sicuro: neanche una plot armor forte come quella indossata da Jon varrebbe a salvare i presunti protagonisti!
LA SOLUZIONE: JON SNOW PUÒ RESUSCITARE
Se dunque Jon è morto, dobbiamo abbandonare ogni speranza? Naturalmente no. ‘Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco’ e ‘Game of Thrones’ sono pur sempre dei fantasy, quindi la soluzione potrebbe essere dietro l’angolo: è “sufficiente” che Jon risorga. E qui, in assenza di certezze (serie TV e libri sono ormai allineati), davvero si scatenano le teorie. Già Martin, dopo la pubblicazione del già citato capitolo 69, si era lasciato scappare che “Jon ha un arco narrativo”, e questo mezzo lapsus aveva acceso le fantasie dei fan. D’altro canto, dopo che la puntata è andata in onda, la produzione e lo stesso Kit Harington, interprete del personaggio, hanno fatto di tutto per spargere una cortina fumogena sul futuro di Jon Snow, confermandone la morte ed escludendo un suo ritorno nella sesta stagione. Che sia morto è pressoché certo, altrimenti non potrebbe resuscitare, no?
Nel libro (ma non nella serie TV) Jon usa l’ultimo fiato per chiamare Spettro, il suo metalupo; guardando nelle fiamme, Melisandre aveva giustappunto visto Jon: “… ora era un uomo, ora un lupo, ora di nuovo un uomo”. Da qui l’idea che Jon abbia trasmigrato nel corpo del metalupo, dove la sua anima potrebbe, in una certa misura, serbarsi intatta, pronta a rientrare nel proprio corpo (o in un altro) grazie ad un incantesimo abbastanza potente.
Combinata con questa teoria c’è quella che vuole che sia proprio Melisandre a riportare in vita Jon: i sacerdoti di R’hllor hanno già dimostrato questa capacità, ad esempio su Berric Dondarrion, morto e risorto ben sette volte. Nella serie TV Melisandre, che nei libri non si è mossa dalla Barriera, è guarda caso tornata proprio in concomitanza con l’attentato alla vita di Jon: senza scomodare l’abusato ritornello di Adam Kadmon, possiamo dire che gatta ci cova.
Un’altra scuola di pensiero ritiene però che Jon possa essere resuscitato dalla concorrenza, vale a dire dagli Estranei: se i più crudeli si aspettano di vederlo nelle fattezze dissennate di uno zombie uguale a migliaia d’altri, i più ottimisti ritengono che, data la sua eredità che comprende sia il ghiaccio che il fuoco (R+L=J), Jon possa essere la persona adatta a prendere il comando degli Estranei, divenendo il nuovo Re della Notte e magari, come questa figura semi-leggendaria, riportando la pace tra le fazioni di questa guerra millenaria.

In questa scena, secondo alcuni fan, gli occhi di Jon sarebbero estremamente più chiari del normale. Cosa potrebbe mai implicare?
IL PROBLEMA: LE CONSEGUENZE DELLA RESURREZIONE
Ipotizziamo dunque che Jon possa resuscitare: quali sarebbero le conseguenze? Verosimilmente sarebbe libero dal giuramento nei confronti dei Guardiani della Notte, che è contratto fino alla morte. Resta però da capire cosa questo possa significare: le fangirl del personaggio lo vedono già marciare su Approdo del Re, prendersi il trono e magari anche sposare Daenerys (perché???). Soprattutto: chi seguirebbe un ex Corvo zombificato? La domanda non è campata per aria, se pensiamo che ogni magia ha un costo profondo per il beneficiario e che il Jon che auspichiamo di ritrovare potrebbe essere molto diverso da quello che abbiamo conosciuto finora.
E voi, Illyoners? Cosa pensate di tutto questo?
– Stefano Marras –