Ormai dovrebbe essere chiaro a tutti, lettori della saga ‘A Song of Ice & Fire’ e spettatori dello show ‘Game of Thrones’: in questa serie il passato ha un’importanza indiscutibile nel determinare gli assetti del presente e gli sviluppi plausibili per il futuro. Il tutto, soprattutto nei libri, è affinato dalla proverbiale inaffidabilità dei punti di vista narranti, che o per i propri pregiudizi, o perché gli eventi vengono loro riferiti di seconda mano, ci danno una prospettiva distorta dei fatti più importanti.
Seguono SPOILER e rivelazioni scioccanti su R+L = J.
Un evento fondamentale per la comprensione delle dinamiche di Westeros è lo scontro alla Torre della Gioia, intravisto all’inizio dell’episodio 6×03. Un giovane Ned Stark e altri sei cavalieri del Nord affrontano tre (nella serie due) Guardie Reali davanti a una torre, sperduta sulle montagne dorniane. Seppur con fatica, riescono ad averne ragione: sopravvivono solo Ned e l’amico Howland Reed, padre dei gemelli che accompagnano Bran dal Corvo con tre occhi. L’evento si colloca a distanza di mesi dalla battaglia del Tridente, durante la quale Robert Baratheon ha sfondato il petto di Rhaegar Targaryen con il suo martello da guerra. Approdo del Re è già caduta grazie al tradimento di Tywin Lannister, il Re Folle è morto per mano del giovane Jaime, e la regina è scappata con il piccolo Viserys verso Roccia del Drago, dove morirà dando alla luce Daenerys.
Per cui, che diavolo ci fanno a Dorne tre due Guardie Reali?
Stanno tenendo in ostaggio – o proteggendo, come presumibilmente vedremo nelle prossime puntate – Lyanna Stark. Ma come ha fatto la sorella di Ned a finire a Dorne? Tocca fare un passo indietro. Lyanna è sempre stata una sorta di Arya, irruente, coraggiosa, appassionata di giochi e allenamenti tipicamente maschili, tanto – pare – da introdursi di nascosto nella lizza dei tornei, travestita da cavaliere. Proprio durante uno di questi, tenutosi ad Harrenhal, Rhaegar Targaryen, sposato con Elia Martell (i lettori sanno che il riferimento è a ‘A Storm of Swords’; agli spettatori lo racconta Ditocorto nell’episodio 5×04), vince il torneo disarcionando Ser Barristan e, destando grande scalpore, incorona regina d’amore e di bellezza del torneo non la legittima moglie, ma proprio Lyanna Stark, deponendole in grembo una corona di rose blu.
La vulgata vuole che Rhaegar, reso folle dalla passione per Lyanna, l’abbia rapita, stuprata e tenuta prigioniera fino alla morte. Ma è davvero andata così? Capirlo è importante, perché si tratta di uno degli eventi-chiave nello scoppio della Guerra dell’Usurpatore (circa 282-283 dopo la Conquista), conclusasi con la detronizzazione dei Targaryen e la presa di potere da parte dei Baratheon. Solo che, da tutte le descrizioni che vengono fatte di Rhaegar, questi non sembra incarnare al meglio il profilo dello stupratore di pulzelle: ci viene descritto, infatti, come persona galante, valorosa, dall’animo delicato e poetico, amante della musica e dello studio, ma al tempo stesso tormentato da demoni legati al passato della sua famiglia. È particolarmente legato a Sala dell’Estate, teatro di un segreto quasi impenetrabile, sepolto nella memoria storica dei Targaryen. Proprio la lettura di un testo, forse profetico, ha inciso profondamente sulla sua vita, votandolo a uno scopo che fino ad allora non sapeva nemmeno di avere. Questi indizi, seminati da Ser Barristan e da altri comprimari del gioco del Trono, portano a pensare che quello nato fra Rhaegar e Lyanna fosse vero amore, non una passione violenta e unilaterale.
Allora che accade alla Torre della Gioia? Da qui in poi dobbiamo speculare, confidando che le prossime puntate ci diano conferma di quello che pensiamo sia accaduto da tempo, come hanno fatto finora, seminando indizi che abbiamo seguito attentamente. La Torre della Gioia è il nido d’amore di Rhaegar e Lyanna. Qui si rifugiano dopo la loro fuga, qui scoprono che Lyanna aspetta un bambino, qui Rhaegar la lascia per andare a combattere – e a morire – contro l’Usurpatore Robert Baratheon: “… Suo fratello Rhaegar che combatteva l’Usurpatore nelle acque del Tridente arrossate dal sangue e moriva nel nome della donna che amava.” (POV Daenerys, A Game of Thrones). La Guardia Reale, dunque, sarebbe rimasta a proteggere non tanto Lyanna, quanto un potenziale erede Targaryen. Quando giungono Ned e i suoi sodali, Lyanna sta partorendo, ed è proprio il parto a ucciderla. Ned, nel sonno agitato seguito alla frattura alla gamba, riportata nel confronto con Jaime (POV Ned, A Game of Thrones; episodi 1×06-07 nella serie TV), sogna confusamente quel momento, ricordando solo sangue e rose blu (fiore amato da Lyanna, divenuto un po’ il suo simbolo) e la preghiera rivoltagli dalla sorella sul letto di morte: “Prometti, Ned”.
“Prometti” cosa? Di riportare le sue spoglie a Grande Inverno? Figurarsi. No, la promessa che presumibilmente Lyanna estorce a Ned è quella di crescere e tenere al sicuro il suo figlioletto appena nato – c’è chi specula su clausole aggiuntive, riguardanti l’arpa di Rhaegar, ma il nocciolo è questo. Dunque, ipotizziamo, Ned vincola al silenzio il suo amico e vassallo Reed e fa ritorno al Nord, portando con sé un bambino che presenta al mondo come il proprio bastardo: Jon Snow.
Ned mente; mente ai suoi amici e familiari, mente a Jon, mente persino a sua moglie, pur di tenere al sicuro il segreto di Lyanna, sapendo che Re Robert non vedrebbe in lui un bambino, ma il figlio del proprio rivale, e che non esiterebbe a ucciderlo, accecato dal suo irrazionale odio per i Targaryen.
R + L = J: Rhaegar + Lyanna = Jon.
Jon è dunque un Targaryen, con sangue Stark nelle vene. Forse è legittimo, se i genitori si sono sposati in segreto (ricordiamo che i Targaryen non sono estranei alla poligamia e quindi le nozze con Elia non sarebbero un problema); forse è comunque un bastardo, con sangue Stark e Targaryen nelle vene. Di sicuro, se questa teoria si confermerà fondata, Jon avrà un serio titolo per rivendicare il Trono di Spade: ecco perché non bastano le coltellate per fermarlo.
– Stefano Marras –