Forgotten Realms, nome familiare ai giocatori di ruolo e amanti del fantasy, è da decenni la più importante ambientazione ufficiale di Dungeons & Dragons. La definizione è riduttiva, in quanto si tratta della campagna di gioco più ambiziosa mai creata, e probabilmente il setting più giocato di tutti i tempi, che ha accompagnato D&D in tutte le sue edizioni. Attorno al suo mondo è fiorita una imponente serie di romanzi di grande popolarità, che hanno reso famosi nel mondo i Reami Dimenticati e i suoi personaggi più caratteristici, come Elminster, Drizzt Do’Urden e Kelben “Blackstaff” Arunsun. Se ciò non bastasse, i Forgotten Realms sono diventati anche il setting di alcuni famosissimi videogiochi di ruolo: Pool of Radiance fu il primo, scritto da autori TSR quali Jim Ward, Steve Winter, David Cook (pubblicato da SSI nel 1988); Eye of the Beholder (SSI, 1991), uno dei primi esponenti di GdR in prima persona, ambientato nei sottofondi della città di Waterdeep; il mitico Baldur’s Gate (Bioware, 1998) e relativo seguito, nonché tutta la famiglia di titoli realizzati tramite Infinity Engine (Planescape: Torment, Icewind Dale), e lo stesso dicasi per i giochi della serie Neverwinter Nights, fino all’odierno, attesissimo Sword Coast Legends, di prossima uscita.
LA GENESI
Insomma, un bel fenomeno multimediale, questi Forgotten Realms. Talmente fenomenali da essere nati prima dello stesso D&D! Sì, avete capito bene: la prima edizione di D&D uscì, come sicuramente saprete, nel 1974. Il papà dei FR, Ed Greenwood, afferma che la creazione dei Reami risale nientepopodimeno che “attorno al 1967”, quando il barbuto game designer era bambino e s’immaginava questo mondo incantato ove ambientare le sue storie infantili, il suo “spazio dove sognare storie di spade e magie”. I Reami creati dal giovane Ed erano un mondo inizialmente connesso alla nostra Terra, parte dello stesso multiverso di “mondi paralleli”. Nella fantasia di Greenwood, gran parte delle leggende del nostro pianeta provenivano da quel mondo fantasy. Col passare del tempo gli abitanti della Terra smarrirono la strada per tornare su Abeir-Toril e ne dimenticarono l’esistenza, e da questo presupposto deriva il nome: “Reami Dimenticati”. A proposito, lo sapevate che il nome del pianeta, che significa “culla della vita”, è un contributo del game designer Jeff Grubb, collaboratore di Greenwood nello sviluppo del Forgotten Realms Boxed Set (1987), ed era il nome del mondo dove Jeff basava la sua campagna di gioco? No? Beh, sappiatelo! Tornando in carreggiata, il piccolo Ed scoprì D&D nel 1975 e divenne un avido giocatore di AD&D alla sua uscita, nel 1978. Ovviamente utilizzò i suoi Reami come setting per le campagne personali. Iniziò a giocare nella famosa città di Waterdeep e successivamente, con un secondo gruppo (i Cavalieri di Myth Drannor), ambientò le avventure nella zona di Shadowdale. La sete di dettaglio e di realismo dei suoi giocatori, secondo Greenwood, fecero fiorire i Reami come un mondo reale, ben oltre i confini di una semplice campagna di gioco.
Avido lettore di Dragon (rivista ufficiale della TSR), il giovane Ed iniziò a mandare contributi al giornale, inondando la redazione di materiale, tanto da diventare presto un collaboratore esterno e pubblicare le sue creazioni ambientate nei Reami sulla rivista. Quando, nel 1986, la TSR iniziò a guardarsi attorno alla ricerca di una nuova ambientazione ufficiale per il gioco, Jeff Grubb cercò di scoprire di più sul setting che Ed menzionava nei suoi contributi. Così, gli chiese: “Ti inventi le cose quando servono, oppure hai davvero a disposizione una campagna di gioco?”. Greenwood rispose “sì” ad entrambe le domande ed accettò di lavorare alla pubblicazione dei Forgotten Realms come campagna ufficiale di D&D. Accettò anche di cedere tutti i diritti sull’ambientazione alla TSR per un prezzo “simbolico” (beata ingenuità…). La TSR, fregandosi le mani, ebbe l’accortezza di tenerlo come collaboratore (davvero generosi!).
Dopo alcuni moduli d’avventura introduttivi e il romanzo Darkwalker on Moonshae di Douglas Niles, nel 1987 venne lanciato Il Forgotten Realms Campaign Set (realizzato da Ed Greenwood in collaborazione con Jeff Grubb), riscuotendo un grande successo.
La TSR decise di togliere enfasi al concetto originale dei viaggi dimensionali tra la Terra e Toril, a quanto pare per evitare denunce da parte di genitori i cui figli si fossero messi nei guai cercando qualche varco dimensionale! Cionondimeno, una traccia di questa idea originale venne lasciata in bella vista: nel logo della prima edizione dei Forgotten Realms campeggiavano delle scritte in alfabeto runico che, tradotte, dicevano: “Herein lie the lost lands” (qui si trovano le terre perdute). A seguito del successo del boxed set iniziò la pubblicazione di un crescente numero di moduli e accessori (tra cui un set scatolato che ambientò nei FR le terre “orientaleggianti” di Kara-Tur, precedentemente apparse nel supplemento Oriental Adventures), di novelle e videogames. Il romanzo The Crystal Shard, di R.A. Salvatore (che introdusse il personaggio di Drizzt Do’Urden, il celeberrimo drow “buono”), fu il primo capitolo di una serie che avrebbe fatto spesso la sua comparsa sulla lista dei best sellers del New York Times. Pool of Radiance, il videogame a cui abbiamo accennato sopra, vinse l’Origins Award come “Miglior Gioco di Fantasy o Fantascienza per Computer 1988” e, nel 1989, uscì anche una serie a fumetti basata sui FR e targata DC Comics.
UN SUCCESSO INARRESTABILE
Il successo dei Forgotten Realms continuò a crescere nell’era di AD&D Seconda Edizione. Una trilogia di romanzi accompagnata da opportuni moduli d’avventura introdussero il Time of Troubles (Periodo dei Disordini), epoca di conflitto tra le divinità in seguito alla quale l’ambientazione subì diversi cambiamenti, quali un riassetto del pantheon, con l’ascesa di alcuni mortali a prendere il posto degli dei distrutti nel conflitto (Mezzanotte, Kelemvor e Cyric ereditarono i ruoli di Mystra, Myrkul e Bane), e la nascita delle zone di “magia selvaggia” e “morta”, che influivano direttamente sul gameplay. In questo periodo vennero sviluppate altre ambientazioni secondarie ambientate nei FR, quali Maztica e Al-Qadim. I romanzi ambientati nei Reami contribuirono a rendere sempre più popolare il setting e a creare interesse per il gioco di ruolo nei nuovi lettori, e vennero prodotti eccellenti videogames (il citato Baldur’s Gate e i suoi derivati) destinati a diventare vere e proprie pietre miliari del genere.
La terza edizione di D&D, pubblicata da Wizards of the Coast, portò alla pubblicazione di un nuovo Campaign Setting che avanzò la linea temporale dell’ambientazione e aggiornò il materiale in base al nuovo regolamento, vincendo un altro Origins Award come miglior supplemento, nel 2001, e portando a una nuova release di prodotti, la cui mole continuò inevitabilmente ad aumentare con l’aggiornamento all’edizione 3.5.
La controversa Quarta Edizione di D&D portò a grandi ed altrettanto controversi cambiamenti nei Reami, con un evento chiamato Spellplague, descritto con spiegamento di romanzi e supplementi, che modificò in modo radicale e catastrofico i Reami. Si venne a sapere che Abeir e Toril erano due mondi separati e che, ora, fondendosi, si erano “scambiati” intere zone geografiche; si era aperta un’enorme faglia con sprofondamento del Mare delle Stelle Cadute e allagamento dell’Underdark; migliaia di maghi, tra cui diversi personaggi storici, morirono, impazzirono o sparirono; il funzionamento della magia sul pianeta fu radicalmente modificato; infine, vennero duramente colpite anche le divinità (con, tra le altre cose, la morte di Mystra).
I FORGOTTEN REALMS OGGI
Con l’uscita dell’edizione “5.0” la Wizards of The Coast ha annunciato che Forgotten Realms sarà di nuovo l’ambientazione ufficiale di D&D. In seguito all’evento chiamato The Sundering (la scissione) la geografia del mondo è tornata quella della terza edizione e sia l’avventura introduttiva dello Starter Set che le prime campagne pubblicate (Hoard of the Dragon Queen e Rise of Tiamat) sono ambientate nei Reami Dimenticati.
Durante tutti questi anni Ed Greenwood ha continuato a seguire la sua creatura, accettando compromessi e la perdita di controllo su svariati aspetti (quali la morte di molti amati personaggi) con filosofia, immaginando che i Reami siano un luogo reale, dove gli eventi accadono su una scala talmente vasta da non essere più in grado di seguirli e influenzarli tutti. Intanto, quando non viaggia da un capo all’altro degli States per presenziare a qualche convention, vive nella sua tenuta in Ontario, continua a condurre le sue campagne ambientate nei Forgotten Realms e continua a lavorare, quando possibile, come bibliotecario. E chissà, forse talvolta gli capiterà di pensare al giorno in cui cedette, per un “prezzo simbolico”, i diritti di quella enorme macchina mangiasoldi di cui è stato il papà.
– Lorenzo Santini –