Proprio ieri il nostro Yari vi diceva la sua su una delle più recenti produzioni animate targate Netflix, Devilman Crybaby: in effetti sul catalogo del colosso dello streaming di certo non mancano gli anime di qualità, ma come spesso accade è probabile che nel marasma di contenuti vi siate persi qualche piccola perla. Oggi vi propongo dunque cinque anime di genere fantasy che personalmente ho amato e che gli interessati possono trovare sul catalogo italiano di Netflix.
Castlevania
Trevor Belmont, cacciatore di mostri ultimo erede di una famiglia decaduta che da generazioni si batte contro Dracula e altre creature infernali, deve trovare in fretta la voglia e la forza di tornare a combattere quando il signore delle tenebre scatena, più che comprensibilmente, le schiere demoniache sulla Walacchia.
Per quanto il debutto di questa serie, avvenuto l’estate scorsa, abbia lasciato molti con l’amaro in bocca a causa della sua brevità (sole quattro puntate) e del suo carattere di mera introduzione di una storia più complessa, Castlevania rappresenta una gioia per gli occhi, soprattutto per i molti conoscitori della serie di videogiochi dalla quale è tratta. Con un character design ispirato al meraviglioso Simphony of the Night, e delle animazioni che rendono giustizia alle varie scene d’azione, Warren Ellis ci regala un grande prodotto che speriamo possa proseguire degnamente con la seconda stagione di 8 episodi già annunciata per il 2018.
Drifters
Toyohisa Shimazu è un samurai del Giappone del 1600 che, dopo una battaglia in cui viene gravemente ferito, si ritrova in un mondo di stampo fantasy popolato da elfi, gnomi, draghi e svariate altre creature, in cui è presente persino la magia. Dopo l’incontro con altri due suoi noti connazionali di epoche diverse, Oda Nobunaga e Nasu no Yoichi, si ritroverà coinvolto in una guerra totale contro le forze del Re Nero, che vanterà tra i suoi generali altri famosi personaggi storici.
Tratta dall’omonimo manga di Kohta Hirano, quello di Hellsing, questa serie fa della guerra il suo nucleo centrale, senza risparmiare scene cruente e scontri epici. Se l’idea di mettere assieme personalità storiche con diverse provenienze non è nuova, risulta molto intrigante l’utilizzo del mondo fantasy per dar loro una sorta di parco giochi sterminato dove poter sperimentare strategie belliche e tecnologie militari con il solo scopo del dominio totale tramite lo scontro armato.
The Seven Deadly Sins
Un gruppo di leggendari cavalieri sacri, chiamati “I Sette Peccati Capitali”, viene accusato del tentato rovesciamento del regno di Lionesse. La compagnia si scioglie e di loro non se ne ha più traccia, fino a quando Melodias, il capitano dei Sette Peccati, viene contattato dalla principessa Elisabeth dieci anni dopo: la ragazza ha bisogno dell’aiuto del gruppo di cavalieri per salvare la famiglia reale, tenuta prigioniera da alcuni ribelli.
Siamo, si capisce, sul terreno degli shonen più puri (dopotutto, come poteva mancare su Netflix un degno esponente del genere?): dunque personaggi stereotipati, ma che si fanno comunque apprezzare, un protagonista dall’incredibile potenza, un lungo viaggio pieno di insidie e gag comiche a volte demenziali. L’anime si merita un posto in questa lista anche per l’ambientazione medievale, ben sostenuta da un comparto tecnico che fa egregiamente il suo lavoro.
Magi: Adventure of Sinbad
La trama di questo spin-off narra la nascita e i primi anni di vita del futuro Re di Sindria, Sinbad, circa trent’anni prima degli avvenimenti che vengono narrati nella serie Magi: The Labyrinth of Magic.
Sinbad è una figura infallibile, solare e dal potenziale enorme, un vero e proprio prescelto, destinato a cambiare l’equilibrio del mondo intero. Tra le numerose ambientazioni, dettagliate e spettacolari, spiccano i dungeon, luoghi magici che all’interno custodiscono poteri fuori dal comune.
Gli episodi scorrono veloci in un tripudio di fantasy-piratesco, che ha nei disegni accattivanti e nei combattimenti epici i suoi punti di forza, assieme a un’intrigante narrazione e a toni comici ben gestiti.
The Boy and the Beast
Più volte citato qui su Isola Illyon (qua trovate anche la nostra recensione), The Boy and the Beast narra la storia di Ren, un bambino orfano di madre e con un padre lontano, che scappa dalla tutela dei parenti per vivere nelle strade di Tokyo, e di Kumatetsu, creatura dalle fattezze e dal carattere di orso che decide di adottarlo e farne il suo apprendista nell’arte del combattimento, portandolo a vivere nella realtà parallela di Jutengai, la medievaleggiante città dei mostri.
Questo lungometraggio di Mamoru Hosoda è una vera e propria perla: sia i personaggi che le ambientazioni trasudano personalità da tutti i pori, e le animazioni fanno percepire sia la potenza dei mostri dalle fattezze di animali che si affrontano nei vari combattimenti, sia la leggerezza di altri personaggi più magici e fiabeschi. A questo va aggiunto un doppiaggio italiano ottimo e l’oggettiva impossibilità di sopravvivere al finale senza commuoversi.
Questo il mio personale elenco: qual è il vostro?
–Simone Formicola–
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