Ormai è ufficiale: il 2018 sarà l’anno del ritorno delle streghe, specie quelle televisive. Non abbiamo avuto neanche il tempo di somatizzare la notizia del secondo tragico ritorno fantozziano delle tre streghe di Hocus Pocus, che subito apprendiamo con sgomento dell’arrivo di un reboot riguardante un altro storico trio di incantatrici.
Sto parlando delle protagoniste della celeberrima serie intitolata, appunto, Streghe (Charmed in originale), che ha accompagnato migliaia di ragazzi e ragazze per quasi un decennio, dalla fine degli anni Novanta fino al 2006. Anche in questo caso, i cuori già provati dei molti fan della serie sono stati nuovamente infranti quando le aspettative per un sequel con reunion del cast originale sono state crudelmente infrante dalla notizia di un reboot. E ovviamente le polemiche non si sono fatte attendere, soprattutto in risposta ai proclami sensazionalistici dei creatori della nuova serie targata The CW.
Niente Piper, Phoebe, Paige, e chiaramente nemmeno la povera povera Prue: la storia si concentrerà sulle vicende di protagoniste nuove di zecca e note per adesso con i nomi provvisori di Macy, Mel e Madison. A parte la decenza di aver conservato almeno un tratto caratteristico delle streghe originarie, ovvero quello di avere in comune l’iniziale dei propri nomi, queste ragazze non hanno niente a che vedere con le mitiche sorelle Halliwell. Innanzi tutto, non essendo nemmeno tutte sorelle fra loro e scoprendo per caso i loro poteri neanche fossero degli X-Men, le nuove streghe non possiedono quel solido background generazionale che rendeva così speciale la storia familiare delle tre protagoniste originali. Ma la cosa che ha deluso la maggior parte dei fan è stato il goffo tentativo dei creatori di dare una connotazione “fresh” e di genere alla serie, proponendo personaggi-simbolo di categorie che cercano di essere progressiste ma che rischiano già in partenza di cadere nello stereotipo.
Macy la nerd, Mel la lesbica femminista e Madison la cheerleader (presumibilmente maschilista?), quest’ultima con tanto di ex ragazzo adorante al seguito (Ser’Darius Blain, direttamente da Jumanji: Benvenuti nella giungla – e anche qui le premesse non sono delle migliori): queste sono le protagoniste di una serie che si autoproclama fiera, divertente e femminista (anche se ancora non esiste), e che necessariamente fa storcere il naso a chi la confronta con quella del ’98, che era fiera, divertente e femminista senza aver bisogno di gridarlo ai quattro venti.
Nel corso dei prossimi mesi dovrebbe arrivare qualche altra notizia sul cast e sulla data di uscita: per il momento, incrociamo le dita e confidiamo nel potere del trio.
–Francesca Canapa–
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