Al momento sei il “volto ufficiale” di Geralt, e lavori insieme ai ragazzi di CD Projekt Red. Vuoi dirci qualcosa di più sul vostro rapporto e su come è iniziato?
Eh, la storia è piuttosto lunga! Io e Maya [l’attrice che abbiamo visto come Triss nel suddetto corto, ndr] realizzammo un test di make-up e lo postammo in rete. Circa una settimana dopo CD Projekt mi contattò dicendomi che volevano che lavorassi per loro come Geralt… e solo vedendo il make-up e la mia faccia, senza costume, perché ancora non c’era. La cosa divertente è che al tempo non conoscevo questi sviluppatori, credevo che fosse un’agenzia pubblicitaria per eventi YouTube – e il mio primo incarico fu proprio un evento YouTube in Italia. Non sapevo che si trattasse della grande azienda dietro al gioco. Non è frequente che gli sviluppatori stessi si occupino di queste cose.
Comunque, solo una settimana dopo ebbi il mio secondo incarico, poi l’E3, e da allora mi mandano ovunque! Posso dire che sono la migliore società di videogiochi che abbia mai conosciuto. Ormai sono diventati piuttosto grossi, te ne accorgi quando entri nei loro uffici: gli edifici sono impressionanti, hanno un sacco di soldi e sono molti orgogliosi del loro lavoro. Dentro hanno statue e illustrazioni… tutto è progettato in maniera magnifica e hanno persino una macchina del caffè da ventimila Euro, perché se la posso permettere! Quando parli con loro hai la sensazione che ognuno ami il lavoro che fa, e questo è legato al fatto che siano polacchi, e in Polonia il romanzo lo conoscono praticamente tutti. Pensa che i ragazzini studiano Sapkowski alle scuole elementari! In giro tutti mi riconoscevano vestito da Geralt, e dicevano “Guarda, è the Witcher!”, sia vecchi che giovani. Tutti hanno provato il gioco, e se vai alla CD Projekt ti permettono di assistere allo sviluppo dei loro titoli e persino dare un feedback. Si sente che è un team di persone appassionate, non come altre aziende dove spesso chi si trova ai piani alti non ha neanche mai giocato i videogiochi che produce. Spero di poter continuare a lavorare con loro, anche al di fuori di The Witcher.
Invece hai mai incontrato Adrzej Sapkowski? Cosa ne pensa di te come Geralt?
No, non l’ho mai incontrato. So però che non gli piacciono i videogames, e di conseguenza, non penso di piacergli neppure io! [Ride]. Nei libri Geralt non è così affascinante come nei giochi, è un tipo piuttosto brutto… CD Projekt ha fatto molte modifiche in questo senso. Ovviamente l’aspetto fisico in un libro non ha così tanta importanza, ma se vuoi farne un videogioco di successo i personaggi devono essere anche belli da vedere: penso che queste “libertà” che gli sviluppatori si sono presi siano un’altra delle motivazioni per cui Sapkowski non apprezza i giochi. Quindi penso che se mi incontrasse non sarebbe… come si dice… molto emozionato. E questa è un’altra delle ragioni per cui non potrei recitare nella serie Netflix, perché Sapkowski è nella produzione, e quando dovranno scegliere il cast, si atterranno ai personaggi come sono nei libri.
Ben mi saluta con la sua simpatica inflessione teutonica. Ha parlato a ruota libera tutto il tempo, dimostrando un grande coinvolgimento sul tema, anche se rimane molto realista. Da parte mia devo dire che spero che Ben possa continuare a fare lo Strigo in giro per il mondo, Netflix o meno. Qualunque sia l’attore scelto per la serie, poi, spero che l’azienda sappia giocarsi questa opportunità in maniera saggia, senza sprecare un soggetto splendido come quello di Sapkowski realizzando una serie scarsa e sotto le aspettative, come altri produttori poco lungimiranti hanno fatto (qualcuno ha detto The Shannara Chronicles?).
–Daniele Gabrielli–
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