Non so se ne eravate a conoscenza, ma in Polonia da un po’ di tempo esiste l’esperienza ruolistica definitiva per gli amanti della saga di Geralt di Rivia: sto parlando della Witcher School, un gioco di ruolo dal vivo, aperto anche a chi non è polacco, ambientato in un affascinante castello, che permette ai partecipanti di vivere tre giorni all’interno di una vera accademia per Witcher.
Il LARP è ufficialmente riconosciuto e supportato sia dallo studio CD Projekt Red (i creatori dei videogiochi di The Witcher), sia della casa editrice Supernowa (che pubblica i libri di Sapkowski in Polonia), e sta ottenendo riscontri positivi in tutto il mondo: per questo abbiamo raggiunto Bartek Ziolo, uno degli autori della Witcher School, che ci ha parlato meglio di questo progetto.
Ciao Bartek e benvenuto su Isola Illyon! Comiciamo dall’inizio: come mai, insieme ai tuoi collaboratori, avete scelto di approfondire proprio l’universo di The Witcher? E soprattutto, perché avete scelto di farlo proprio attraverso un Gioco di ruolo dal vivo?
Ciao a tutti, ragazzi! Beh, in Polonia tutti conoscono la serie di Andrej Sapkowski. Si può quasi dire che per noi sia più importante delle opere di Tolkien. Alla Witcher School siamo tutti grandissimi fan di questo universo narrativo: dunque viene da sé che quando si è presentata l’occasione di dare vita a un’esperienza ludica di grande qualità ambientata proprio nel mondo di Geralt, non ci siamo fatti pregare! La maggior parte dei responsabili del progetto sono larper da tempo, con parecchi anni di esperienza sulle spalle. Abbiamo dato vita a diversi giochi di ruolo dal vivo in cui abbiamo accumulato esperienza e provato vari approcci, ma questa volta dovevamo fare le cose veramente in grande, dunque abbiamo messo in piedi un team di esperti – tutti gli istruttori, oltre a essere grandi attori, sono anche professionisti nei loro campi, spesso con riconoscimenti internazionali – che si sta espandendo sempre di più. Abbiamo costruito tutto con la consapevolezza di non poter fare le cose a metà, dall’equipaggiamento ai costumi, dagli effetti speciali a tutto il resto. Dare vita ad un gioco ad alto budget per alti standard era davvero il nostro sogno.
Qual è il tuo personale rapporto con la saga ideata da Sapkowski?
Ho letto per la prima volta i libri quando avevo 13 anni. Certo, devo ammettere che non si tratti proprio di un libro per ragazzi, ma a quel tempo era talmente popolare che lo leggevamo tutti. Da allora rileggo tutta la saga regolarmente. Pensate che quando uscì il primo videogioco di The Witcher organizzai personalmente, nel negozio specializzato del mio quartiere, un evento a base di quiz, duelli all’arma bianca e tanta altra roba! Quando poi fu la volta di Wild Hunt, sono stato in coda davanti al negozio per tutta la notte precedente, e per i successivi dodici giorni ci ho giocato per tipo 16 ore al giorno, fino ad arrivare a conquistare il trofeo di Platino. Per il resto, ho visto più di una volta anche le famigerate produzioni video polacche, film e serie TV, basate sui libri, anche mentre cercavo l’ispirazione per la Witcher School. Insomma, posso dire di essere un vero appassionato, anche se non sono il più fissato del team!
Parliamo ora di questa Witcher School: servono requisiti o abilità particolari per prendere parte alle live?
Beh, innanzitutto bisogna avere almeno 18 anni. Poi, data la natura del gioco e le location utilizzate, l’esperienza non è adatta a chi ha disabilità motorie. Le giocate internazionali sono gestite completamente in inglese, quindi si deve avere un minimo di dimestichezza con la lingua, anche perché l’utilizzo di altre lingue in game è severamente vietato! A parte questo non ci sono particolari abilità che si devono possedere: abbiamo avuto giocatori di ogni età – il più anziano aveva 61 anni! – e provenienza – e ci sono stati partecipanti di più di 30 nazionalità diverse, arrivati anche dal Brazile, dal Sud Africa e da Taiwan. Il gioco può risultare fisicamente faticoso: in fondo ci si allena per diventare dei Witcher, ma non obblighiamo nessuno a fare niente, e c’è sempre la possibilità di rifiutarsi di fare qualunque cosa. In breve, tutti quelli che vogliono essere parte di questa magnifica esperienza e la accettano per quello che è, sono i benvenuti.
Ok, chiaro. E come è strutturata esattamente l’esperienza di gioco?
Dopo aver preso il biglietto si riceve un modulo da compilare dove inserire informazioni circa bisogni e preferenze: l’interesse o l’avversione in una lezione specifica, gusti e intolleranze alimentari, dettagli circa il personaggio che si vuole interpretare, ecc. Trattiamo ogni giocatore individualmente, creando un eroe che possa impersonare durante il gioco, con un background unico, quest dedicate e una personalità specifica. Ogni personaggio è molto dettagliato, perché una volta cominciata l’avventura tutto ciò che egli dirà o farà sarà considerata come un’azione eseguita da quel personaggio.
Queste informazioni si ricevono un paio di settimane prima dell’inizio della live. Quando poi i giocatori arrivano al castello viene loro consegnato il costume – equipaggiamento base da Witcher, con pantaloni, maglia e un gambeson – e indicate le stanze in cui alloggeranno. Dopo questo, seguono un paio d’ore di preparazione e benvenuto e via, si comincia!
Non appena inizia, il gioco va avanti senza interruzioni fino alla fine – è considerata in-game anche la notte – per tre giorni. Per rendere il tutto possibile ovviamente noi lavoriamo un paio di giorni prima per preparare la location. Impieghiamo tutte le nostre energie per rendere l’esperienza il più reale possibile: ogni oggetto moderno del castello viene coperto o rimosso, e non usiamo mai luci elettriche; ogni tecnologia, poi, è vietata, quindi niente smartphone!
Ogni giocatore viene assegnato a un gruppo, con il quale spenderà la maggior parte del tempo nella scuola. Ogni gruppo ha un orario da rispettare, con quattro lezioni da due ore al giorno (scherma, tiro con l’arco, alchimia, segni magici o altro), seguite da istruttori professionisti nel ruolo di Maestri Witcher, tre pasti al giorno (colazione, pranzo e cena) e alcuni test alla sera con tanto di caccia ai mostri. Durante la live si possono incontrare molti personaggi diversi (incantatrici, bardi, mercanti, soldati o vecchi Witcher), tutti interpretati da attori professionisti, e ognuno con la sua storia e delle missioni uniche da assegnare ai gruppi, che vanno ad aggiungersi alle quest personali che ricevono i singoli giocatori e che sono legate al loro background.
Alla fine di una giocata, poi, ci piace ascoltare e leggere i feedback dei partecipanti, visto che non possiamo essere ovunque in ogni momento, e il nostro scopo è ovviamente di migliorare questa esperienza il più possibile!
Ringraziando ancora Bartek per il tempo che ci ha dedicato, concludo dicendo che se prima mi incuriosiva molto questa possibilità, adesso ho una voglia matta di iscrivermi alla prossima sessione della Witcher School. Voi che ne dite? Se cercate info più specifiche, andate qui.
–Simone Formicola–
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