Come saprete, per Final Fantasy XV Square Enix ha deciso di mettere in atto un lavoro crossmediale di tutto rispetto, creando un mondo che non si muove soltanto nelle molteplici ore da trascorrere controller alla mano, ma anche attraverso il lungometraggio Kingsglaive (di cui vi abbiamo parlato qua), e con Brotherhood, una miniserie anime. Ed è proprio di quest’ultima che parleremo oggi.
Disponibile in giapponese con i sottotitoli italiani sul canale YouTube ufficiale della software house, Brotherhood racconta di una parte del viaggio che il principe Noctis compie dal suo palazzo per raggiungere la sua promessa sposa Lunafreya. È una storia malinconica on the road: il giovane, che deve nascondersi nel suo stesso regno, si sposta in segreto con i suoi tre amici più fidati, nonché guardie del corpo, e il fulcro della narrazione riguarda proprio i rapporti tra loro quattro, di come Noctis li abbia conosciuti e di come il gruppo sia divenuto tanto unito. Così ci viene presentato Prompto, e vediamo il suo passato di bambino grassoccio e timido; successivamente è il turno di Gladiolus, che in un primo momento mal sopportava il principe, considerandolo solo un bambino viziato e incapace di prendersi le responsabilità di un futuro re; infine tocca a Ignis, autista e cuoco del gruppo.
Le puntate della serie sono soltanto cinque, per una durata totale di circa 60 minuti, e possono essere fondamentalmente divise in due parti: una cornice con gli eventi presenti (primo e quinto episodio) e un nucleo vero e proprio formato da flashback (secondo, terzo e quarto). Malgrado ciò, Brotherhood si fa seguire senza mai creare confusione. I personaggi sono coerenti con se stessi, e anche se a volte alcune soluzioni possono apparire troppo semplici, a mio avviso è stato fatto un ottimo uso dei pochi minuti a disposizione per ogni puntata.
Non vi aspettate, però, molta azione: la storia è incentrata su piccoli momenti di vita quotidiana, su come Noctis abbia cambiato – non consapevolmente – il carattere delle persone che lo circondano, e di come il mondo di Final Fantasy XV, per quanto diverso dal nostro, presenti comunque delle somiglianze, in un’operazione che riesce a rendere il regno di Lucis e l’impero di Niflheim quantomai realistici.
Il lavoro nato dall’idea di Kazushige Nojima e proseguito con la sceneggiatura di Saori Itamuro è dettagliato, delicato ed estremamente piacevole. Di ottima fattura sono anche le animazioni, che cercano di discostarsi il meno possibile dallo stile grafico del gioco, pur presentando una propria personalità.
A voler cercare qualche difetto, devo ammettere che la continua narcolessia di Noctis potrebbe infastidire qualcuno, e inoltre a fine visione si resta un po’ con una sensazione di incompiutezza. Ma d’altronde Brotherhood non ha la pretesa di presentarsi come un’opera “completa”: si tratta pur sempre di una storia che ha lo scopo di integrare gli eventi del film e del videogioco, che non avrebbe senso giudicare come prodotto a sé stante.
–Caterina Gastaldi–
Brotherhood Final Fantasy XV – Recensione
Caterina Gastaldi
- Storia delicata, coinvolgente, e chiara da seguire;
- I personaggi riescono a evolversi bene malgrado la brevità delle puntate;
- Le animazioni sono di qualità;
- Chi non ha intenzione di giocare a Final Fantasy XV resterà con un senso di incompiutezza;