Anno di (dis)grazia 1942. Le forze dell’Asse sono padrone d’Europa, dai Balcani alla Scandinavia, ma il vento sta per cambiare. Dopo Pearl Harbor hanno un nemico in più, gli Stati Uniti, mentre in Europa la madrepatria inglese guidata da Churchill ha resistito, protetta dalla Royal Navy e dalla RAF, e sta per passare decisamente all’offensiva a El Alamein, in Nordafrica. E, soprattutto, l’operazione Barbarossa in Russia ha perso slancio, e i nazisti stanno per cascare nella trappola gelida di Stalingrado. È in questo scenario, senza la possibilità ancora per molto tempo di portare operazioni convenzionali sul suolo continentale, che i britannici formalizzano la dottrina dei commando: piccole squadre d’assalto di uomini altamente addestrati e specializzati, completamente equipaggiate e mobili, con compiti di infiltrazione, incursione, ricognizione e sabotaggio in territorio interamente controllato dal nemico.
Già, ma che c’entra tutto questo con il fantastico, direte voi? Ebbene c’entra, perché tutto ciò, pur se storicamente ineccepibile, rimane comunque il background di Project H.O.P.E., il GdR di Limana Umanìta ambientato durante il secondo conflitto mondiale con l’aggiunta dei “supereroi” (la nostra recensione, se l’avete persa, è qui). Ed è proprio un gruppo di Meta-Umani (come vengono chiamati questi soldati dagli incredibili poteri inquadrati nei vari eserciti della II Guerra Mondiale) il protagonista di questo romanzo breve di Thomas J. Corso, edito sempre da Limana Umanìta, dal titolo Progetto: Loki.
SINOSSI
L’unità di commando Meta-Umani britannici nota come Diamond’s Edge si trova in Nordafrica per supportare l’ormai imminente operazione Lightfoot contro le esauste truppe italiane e l’Afrikakorps del Generale Rommel, la Volpe del Deserto. Nonostante i lutti subiti, i superstiti del commando, i Meta-Umani Diamond, Gunny e Flamewire, sono più che mai decisi a fornire il loro contributo. Ma, alla vigilia dell’operazione, vengono richiamati in patria e destinati a un teatro operativo completamente differente: la Norvegia, ancora saldamente sotto il tallone nazista. Alcuni pezzi grossi della resistenza scandinava sono prigionieri, ma per liberarli il Diamond’s Edge dovrà confrontarsi con una minaccia mai affrontata prima.
DOVE OSANO I META-UMANI
Progetto: Loki è una narravventura, una formula utilizzata da Limana Umanìta per i romanzi ambientati negli universi narrativi dei suoi Giochi di Ruolo. Abbiamo a che fare con un canonico romanzo, dotato, in appendice, delle statistiche di PG e PNG del gioco di ruolo di riferimento. Progetto: Loki riporta quindi le schede complete e il background di Diamond, Gunny e Flamewire, oltre a quello dei PNG dell’Asse come colonnelli delle SS e della Wehrmacht, ma anche alcuni nuovi poteri da Meta-Umani: insomma, tutto quello di cui necessita un Master per condurre un’avventura nella Guerra Mondiale alternativa di Project H.O.P.E., basata sul canovaccio del romanzo stesso.
Dal punto di vista strettamente narrativo si tratta di una breve storia bellica (lunga poco più di 130 pagine) dallo stile asciutto e intenso, senza inutili fronzoli e divagazioni, tutta incentrata sul comportamento dei combattenti in azione e sulle rare pause introspettive tra le stesse. Thomas J. Corso si muove assolutamente a proprio agio, e maneggia con leggerezza e competenza una delle ambientazioni belliche tuttora di maggior fascino e difficoltà del panorama letterario, facendo leva su una ricostruzione storica rigorosa e pressoché perfetta (per dire, uno dei primissimi teatri operativi dei neocostituiti Commando britannici fu, nella realtà storica della Seconda Guerra Mondiale, proprio la Scandinavia occupata). La storia scorre via quindi con naturalezza, e l’elemento fantastico e superumano si mescola senza difficoltà nell’ambito delle asprezze e delle bassezze della guerra, senza nessuna retorica o autocompiacimento. Se un difetto deve essere trovato, esso risiede nella eccessiva brevità del romanzo stesso (forse in conseguenza della sua origine “gidierresca”?). Si capisce la necessità di mantenere una narrazione stringata e asciutta, ma questo non a discapito dell’approfondimento e delle interazioni, per esempio, tra i membri stessi del Commando Diamond’Edge, che a volte scadono un po’ nel retorico e nel déjà vu.
Dal punto di vista editoriale, Progetto: Loki si presenta come libro formato A5 in brossura e cover morbida. La prima di copertina semplice ed evocativa ci introduce subito alle asprezze del secondo conflitto mondiale, e il lettering asciutto e senza fronzoli risulta funzionale alle atmosfere del romanzo stesso (anche se forse una dimensione del carattere un po’ più grande non avrebbe guastato).
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–Luca Tersigni–
‘Diamond’s Edge – Progetto: Loki’: la recensione
Luca Tersigni
- La Seconda Guerra Mondiale risulta sempre un periodo turbolento e stimolante per una narrazione;
- La formula della narravventura è semplice e funzionale;
- Stile, trama e intreccio sono appassionanti e asciutti, accompagnati da una ricostruzione storica rigorosa;
- Poco spessore nelle interazioni tra i personaggi;