Evidentemente, se Jesus ha interrotto la passione fra lo sceriffo e Michonne alla fine della scorsa puntata, un buon motivo deve pur averlo avuto: dopo la sua irruzione nel gruppo di Alexandria, questo personaggio sembra realmente intenzionato a sconvolgerne l’esistenza. Ancora un episodio importante che si affaccia ad una delle fasi più entusiasmanti della serie dopo l’attacco alla prigione dell’amato e compianto Governatore, un’altra guerra fra uomini. Niente a che fare con Wolves e gruppetti di sopravvissuti poco organizzati, ma una vera e propria battaglia contro quello che nella serie tv (come nel fumetto) si preannuncia essere l’esercito a disposizione di Negan. Una puntata ricca di informazioni chiave e cambiamenti repentini, un sacco di roba condensata in poco più di quaranta minuti e a tratti carica della romance alla quale oramai nel bene o nel male ci siamo abituati. Siete pronti ad iniziare a conoscere il “Nuovo Mondo”?
FIGLI DEL NUOVO MONDO
Un focus interessante è quello fatto su Abraham e sulla sua idea di figli nel Nuovo Mondo. Oltre ad essere combattuto fra Sasha e Rosita senza apparentemente farsi troppo il problema di dover scegliere davvero fra una delle due, l’omone malpelo nel viaggio verso Hilltop approfitta di un momento di distrazione generale per chiedere a Glenn della gravidanza di Maggie: volontaria o involontaria? Come si può arrivare a mettere alla luce una nuova vita in un mondo che sembra condannato a collassare su se stesso? Eppure l’unico modo per ristabilire anche soltanto una parvenza di società, per cercare di costruire qualcosa (come lo stesso Glenn giustamente sottolinea), è proprio concepire – approfittandone per una bella scopata post-apocalittica, appunto. Un tema forte, già affrontato in maniera diretta da subito in The Walking Dead con la nascita di Judith (non è un caso, in effetti, che il destino di quest’ultima sia ben diverso nel fumetto). La mission di Glenn e consorte rappresenta in un certo senso quella dell’intero genere umano, e in sostanza ciò che fortunatamente ancora ci rende simili agli animali, l’istinto di sopravvivenza e di preservazione della razza. Che poi nel Nuovo Mondo appaia più semplice e naturale uccidere che non partorire, è tutto un altro discorso, ma da una coppia consolidata come questa è il minimo che ci si potrebbe aspettare. Il momento dell’ ecografia poi, a fine puntata, è una perla di rara bellezza, col nostro gruppo di sopravvissuti che si passa questa foto del bambino (non a caso uno dei sopravvissuti che incontriamo ad Hilltop è proprio un ostetrico!), fra il compiaciuto e l’attonito, facendo sembrare la cosa più naturale del mondo quasi qualcosa di strano e anomalo, a differenza degli zombie e della morte che, oramai, per i nostri amici rappresentano semplicemente la routine.
RICK E MICHONNE
Se nella recensione dell’ultima puntata abbiamo solamente accennato alla cosa, purtroppo adesso non possiamo assolutamente evitare di parlarne, perché ci viene sbattuta in faccia dallo stesso Rick che, mentre Carl frigna e si preoccupa del fatto che nessuno vorrebbe avere a che fare con un ragazzino sfregiato in quel modo (e non saprei come dargli torto, poraccio), si premura di fargli capire di aver scopato con Michonne proprio la stessa notte. Che sia nato del tenero fra questi due personaggi, nonostante tutto, potrebbe anche starci. Il problema è che quando si parte per Hilltop con lo sceriffo al volante e la signorina al posto che nel camper tradizionalmente appartiene alla madre di famiglia, le effusioni e le strette di mano lo fanno sembrare davvero eccessivo e melenso, senza troppe mezze misure. Gli scambi di battute fra Rick e Michonne diventano sempre più quelli di una coppietta di novelli fidanzati, e la cosa stride decisamente con l’atmosfera generale della puntata, piuttosto tesa per il resto, come andremo a vedere più avanti.
BENVENUTI AD HILLTOP
Come già anticipato,finalmente ci viene mostrata Hilltop, la comunità alla quale appartiene Jesus, con una meravigliosa Barrington House proprio sul cucuzzolo della collina, cinta da alte mura con tanto di guardiani armati di temibilissimi giavellotti di legno. Si potrebbe dire che questa comunità rappresenti limpidamente la vera e propria ricostruzione della civiltà: allevamento e coltivazioni sono alla base della stessa, che producendo cibo a sufficienza per tutti non è costretta a lesinare, a differenza degli abitanti di Alexandria. È a questo punto che nei nostri scatta una nuova consapevolezza, che probabilmente fino a questo momento (dai tempi della prigione, ancora una volta), travolti dagli eventi, hanno decisamente trascurato (almeno dalla morte del caro vecchio Hershel, l’unico apparentemente ad essere abbastanza lungimirante). Qui conosciamo anche Gregory, a capo della comunità, che in un primo momento sembra come al solito provare quasi riluttanza nei confronti dei nuovi arrivati, trattandoli alla stregua di barbari che per la prima volta incontrano la civiltà. Sappiamo che i modi cortesi non sono proprio uno dei valori imprescindibili di un gruppo di persone reduci dall’apocalisse, ed infatti sarà proprio la feralità di Rick e compagni a salvarlo dalla morte per mano di Nathan, sotto ricatto di Negan, ovviamente. Continuiamo a sentirne parlare, abbiamo visto i suoi uomini in azione e sappiamo persino quale sia la filosofia di sopravvivenza che lui applica per preservare la propria comunità, in un modo o nell’altro, eppure non lo abbiamo ancora visto comparire. Questa nuova comunità acquista quindi una duplice valenza: l’opportunità di istituire di nuovo la buona vecchia abitudine del baratto da una parte, lo spunto per un nuovo conflitto ed il pretesto che porterà i nostri allo scontro con il supervillain della stagione dall’altra. In tutto questo marasma di eventi e di spostamenti viene sottolineata anche la nuova centralità della figura di Maggie, predetta da Deanna e sottolineata un paio di volte dallo stesso Rick durante la puntata: sarà lei a trovare un accordo più che vantaggioso con Gregory, offrendosi di rompere questa sudditanza imposta dalle minacce dei Salvatori.
Tutti sappiamo che questa decisione avrà un prezzo di sangue da pagare, ma quanto sarà necessario spargerne, lo capiremo soltanto quando, finalmente, arriverà il momento della guerra totale.
– Antonio Sansone –
The Walking Dead 6×11 – Recensione
Antonio Sansone
- Puntata ricca e carica, il ritmo narrativo non subisce grossi picchi o cali;
- Bel focus su Abraham e Maggie, personaggi che meritano decisamente momenti del genere per la loro caratterizzazione;
- Jesus ci piace sempre di più;
- Rick e Michonne decisamente troppo sdolcinati;
- La costante intenzione di dare peso a troppi personaggi simultaneamente, soprattutto appena introdotti, che non sempre sortisce l’effetto desiderato;