DISCLAIMER: Il presente articolo contiene inevitabili SPOILER per chi non abbia terminato di leggere il romanzo ‘A Dance with Dragons’! In mancanza, è sconsigliabile immergersi nella lettura.
Ormai da luglio 2011, mese di pubblicazione di ‘A Dance with Dragons’, quinto volume de ‘Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco’ (la serie di romanzi che ha ispirato ‘Game of Thrones’), legioni di fan si interrogano sul significato della Lettera Rosa (‘Pink Letter’), la missiva firmata da Ramsay Bolton e indirizzata al 998esimo Lord Comandante dei Guardiani della Notte che spinge Jon Snow a tradire il proprio giuramento e funge, in sostanza, da catalizzatore della sua morte.
Diversamente da quanto accade nella serie TV, infatti, il motivo per cui i Guardiani della Notte si rivoltano contro il loro Comandante è direttamente legato a questa misteriosa lettera: in essa, dopo aver annunciato l’uccisione di Stannis Baratheon in sette giorni di furibonda battaglia, tra insulti e minacce, Ramsay Bolton sembra richiedere la restituzione della propria moglie (la finta Arya Stark) e del suo Reek (Theon Greyjoy), oltre alla consegna della moglie del Re alla Barriera Selyse, della legittima erede dei Baratheon Shireen e della sacerdotessa rossa Melisandre. Diversamente, marcerà fino alla Barriera per strappare il cuore di Jon dal petto. Preso dall’ira, Jon accetta la sfida e si prepara a condurre una spedizione di volontari contro Grande Inverno, alla testa dei Bruti che lo acclamano come loro capo. Solo che la partenza non avverrà mai: tra le lacrime, i confratelli di Jon lo pugnalano in maniera verosimilmente letale.
La lettera prende il nome dal rosa, colore dei vessilli e dei vestiti dei Bolton nei romanzi, ma presenta diverse incongruenze che hanno immediatamente messo in moto la macchina delle fan theories: dal colore del sigillo alla grafia, dal vocabolario utilizzato alle informazioni contenute nello scritto, in tantissimi hanno messo in dubbio che sia stato realmente Ramsay a vergare quelle parole. In molti ritengono che i veri autori siano Stannis o Melisandre e che lo scopo sia appunto quello di spingere Jon a disertare. Solo che le cose non vanno secondo i piani.
Ieri, però, George Martin ha gettato benzina sul fuoco con una semplice risposta al commento di un utente sul suo blog Not a blog. “Va bene, Mr. Martin, basta stronzate, Stannis è vivo o morto?“, ha chiesto un commentatore (con uno stile, aggiungerei, vagamente da maniaco). “Nei miei libri? È vivo al di là di ogni dubbio.”
Le poche parole di Martin hanno scatenato una ridda di ipotesi. Se effettivamente Stannis è ancora vivo in ‘The Winds of Winter’, questo può implicare o che Ramsay abbia mentito nello scrivere la Lettera Rosa, oppure che questa sia stata effettivamente scritta da qualcun altro. D’altronde, è già noto da tempo, in seguito al rilascio di alcuni capitoli in anteprima, che Stannis Baratheon è destinato a comparire in ‘Winds’, ma finora si ipotizzava che la sua apparizione fosse antecedente alla battaglia contro i Bolton, a mo’ di flashback (c’è da ricordare che proprio a partire da ‘A Dance with Dragons’ lo scrittore ha iniziato a giocare parecchio con le linee temporali). La risposta sibillina di Martin può invece davvero significare che lo scontro ha avuto un esito radicalmente diverso rispetto a quello mostrato nell’ultima puntata della quinta stagione? Voi che ne pensate, Isolani? Le risposte, ovviamente, arriveranno con i venti dell’inverno.
– Stefano Marras –