Amici giocatori, partiamo da una premessa che ritengo essenziale. I primi risultati della ricerca Google sul “la dura vita […]” fornisce un elenco piuttosto variegato sulle categorie di persone che credono di affrontare una vita (appunto) dura. In pole position troviamo “La dura vita degli Uomini Primitivi”: come biasimarli d’altronde? Il secondo posto mi ha lasciato perplesso (e considerate che al terzo si parla della dura vita dei camionisti, anche questo perfettamente comprensibile a mio parere!). Provateci. Quanto mai potrà essere dura la vita di una FANGIRL? Certo, se consideriamo quanto può essere difficile affezionarsi a tanta merda che c’è in giro, allora deve essere proprio una faticaccia, sul serio.
Il nostro buon Mario ha analizzato le tipologie dei 10 Peggiori videogiocatori di Ruolo in questo articolo, ma vi siete mai fermati a pensare a quanto sia dura la vita di un Gamer? Nella migliore delle ipotesi si viene considerati dai propri compagni e amici un “nerd” (mai definizione fu, fra l’altro, più fraintesa!) ed in quanto tale, appunto, uno sfigato. Ed è proprio nel segno della SFIGA che un giocatore (inteso in generale come boardgamer in questo articolo) è destinato a trascorrere gran parte della propria esistenza ludica, vivendo la propria passione quasi con difficoltà.
Ma qualcuno ha detto basta a tutto questo! Non molto tempo fa, il nostro Luca ci parlò di Closeya.com (clicca qui per saperne di più), un social molto ambizioso e allo stesso tempo dagli intenti molto nobili: unire sotto un’unica bandiera tutti i giocatori d’Italia, qualunque sia la loro passione ludica! Ci sono riusciti? L’esperimento sembra funzionare a giudicare da una buona risposta dell’utenza e da una comunità che ha tutto il potenziale per continuare a crescere. Un modo per restare connessi e aggiornati rispetto alle fiere, ma anche agli eventi ludici cittadini organizzati magari da negozi e associazioni locali. Se la vostra compagnia di gioco s’è sfaldata ma la voglia di giocare ancora arde nel vostro petto, allora vi consiglio seriamente di iscrivervi a questa piattaforma!
Proprio rispetto a questo argomento, i gestori della piattaforma hanno sottoposto alla propria utenza una domanda che potrebbe sembrare banale, ma in realtà dà un quadro piuttosto lucido della situazione anche a livello di dinamiche di sviluppo e sensibilità a questo tipo di gioco:
QUANTO È FACILE/DIFFICILE ESSERE GIOCATORI? CI SONO GIOCATORI, SPAZI, NEGOZI, ASSOCIAZIONI ED EVENTI A SUFFICIENZA NELLA VOSTRA CITTÀ?
Questo sondaggio ha effettivamente avuto un riscontro piuttosto forte, e ha delineato una sorta di “mappa geografica” delle esigenze del giocatore. Stando ad esso, la regione che gode di maggiore spazi e possibilità di gioco, quindi quella dove è più facile essere giocatori di ruolo, è la Lombardia, dove gli utenti non lamentano di certo la mancanza di associazioni o spazi, che a quanto pare sono anche ben distribuiti a livello territoriale. L’unico punto sollevato in più risposte al sondaggio, però, è lo scarso grado di coesione fra gruppi di gioco, il che rende difficile uscire dalla propria “cerchia” o magari semplicemente espanderla con l’ingresso di altre persone, o semplicemente con quel processo di “rinnovo” del tavolo da gioco che tutti voi conoscerete bene. Insomma, c’è sempre chi dopo un po’ si rompe il cazzo e abbandona la compagnia, magari a favore di qualcuno che invece con rinnovato ed inspiegabile entusiasmo si dedica ai giochi da Tavolo piuttosto che ai videogames!
La situazione più dura per i giocatori, invece, è quella della Campania. Nonostante le numerose manifestazioni organizzate a livello provinciale e cittadino, e lo sforzo di molte associazioni territoriali, molti si lamentano delle scarse possibilità di gioco e del fatto che spesso, soprattutto per chi abita in provincia, ci sia bisogno di spostarsi per chilometri pur di far parte di un gruppo di gioco. Fra gli altri, c’è anche a Salerno chi è costretto a coinvolgere la moglie per giocare a Carcassone o magari al buon vecchio Coloni di Catan.
Per quanto, però, possa soffermarmi ad analizzare dati e commenti da tutta Italia, dovete tener ben presente che quella di un giocatore rimane comunque un’esperienza personale, e quindi risulta complicato riuscire ad estrapolare un dato per fornire delle conclusioni arbitrarie sul dove e come riuscire a trovare il proprio Nirvana ludico.
ALLORA LA VITA DI UN GIOCATORE È DAVVERO COSÌ DURA?
Trovate un posto dove nessuno vi rompa i coglioni, che sia un buon punto di ritrovo per tutta la compagnia ed allo stesso tempo non sia uno di questi luoghi segnalati in un mio vecchio articolo (che potete leggere qui!). Evitando quindi la casa di vostra nonna o quella di uno studente fuori sede, riuscirete sicuramente a preservare l’integrità, altrimenti sicuramente minata, del vostro gioco. Dopotutto, per quanto possano scarseggiare luoghi e persone con le quali condividere la propria passione per i giochi, devo anche ricordarvi che gran parte del lavoro la fa proprio la capacità del giocatore stesso di coinvolgere gli altri, magari con una buona narrazione nei panni del Master oppure semplicemente proponendo al gruppo un gioco da tavolo che possa interessare trasversalmente anche chi non è capace né abbia solitamente voglia di giocare (vedi i vari giochi del Trono di Spade, che tirano sempre più di un carro di buoi).
Ricordate il momento in cui avete deciso di affrontare le avversità della vita del giocatore da tavolo? Bene. L’unica cosa che dovete fare, quindi, è semplicemente far capire ai vostri amici che vale davvero la pena provare!
Buon gioco a tutti, sfigati.
– Antonio Sansone –