Tutti i giocatori hanno esperienze traumatiche a riguardo. Fra nonne sorde alla tv e fidanzate petulanti, ecco i cinque posti dove non dovreste mai giocare ai GDR!
Tutti i giocatori di ruolo del mondo (e quando dico tutti intendo davvero tutti!) sanno quanto è difficile trovare un posto dove giocare serenamente, che sia convenevole a tutti e dove si possano condurre quelle tre o quattro ore di gioco puro. Quando poi trovare un posto del genere diventa un’ansia perpetua, allora si inizia a pensare ad improbabili scantinati, garage ghiacciati in pieno gennaio e salotti di cucina dai quali, fra un’orda di goblin e l’altra, appare distinta la voce di Maria de Filippi che annuncia l’apertura della busta. Ci sono una miriade di luoghi in cui si può provare a giocare serenamente ma, guarda caso, le situazioni critiche (e non sto parlando di dadi!) non mancheranno mai. Ecco quali sono i cinque posti dove non bisognerebbe mai provare a giocare di ruolo!
Quinta posizione – La casa della nonna
È sera, ovviamente si gioca dopo cena e non si è trovato posto migliore se non il salotto arredato nel 310 Avanti Cristo dell’amabile nonnina di uno dei giocatori. C’è un lato positivo però, in tutto questo. L’avventura inizia da prima ancora di entrare dal portoncino di casa: salire le scale rigorosamente al buio ed in punta di piedi (magari tirando anche un bel d20 per vedere quale risultato vi esce alle prove di nascondersi e muoversi silenziosamente!) per evitare di svegliare la nonna con il riflesso della luce che dalle scale, facendo uno strano gioco di rimbalzi, arriva direttamente alla sua stanza da letto, passando per quell’oscena specchiera piazzata davanti alla porta d’ingresso. Bene. Siete riusciti ad arrivare al pianerottolo? Il gioco è appena iniziato: adesso dovrete provare ad introdurvi attraverso i corridoi stretti, comunicando in pieno stile commandos ai vostri compagni di gioco la strada giusta da seguire, fino ad arrivare in un salone di quelli dove anche se fai una mezza scoreggia rimbomba nemmeno risuonasse all’interno di una cazzo di caverna con tanto di stalattiti. Benissimo. Adesso il master inizierà a sussurrare la sua avventura e voi, contenendo l’emozione dopo aver abbattuto tutti i demoni dell’inferno, potrete esultare mimando qualcosa, ma mantenendo la voce bassa. Se non vi piace agire in stealth mode, la casa di nonna è vivamente sconsigliata!
N.B. Sconsigliate anche le musiche di ambientazione, potrebbero svegliare la vecchia prima del previsto!
Quarta posizione – La Tavernetta
Siete pronti a scendere nell’abisso ghiacciato e a non fare più ritorno in superficie? Bene, allora siete pronti per questo tentativo. In genere, quando si sceglie di giocare in un posto del genere si deve far fronte a due caratteristiche climatiche tipiche: il freddo polare con inspiegabili correnti artiche provenienti dalle feritoie (sì, perché non si possono chiamare finestre) ed il tasso di umidità pari se non inferiore a quello della foresta amazzonica. Certo, c’è il vantaggio che se qualcuno dorme ai piani superiori sarà difficile sentirvi, ma dovrete far fronte ad un problema molto simile a quello dell’ingresso a casa di nonna (vedi sopra) quando invece dovrete risalire le spire infernali e tornare ai piani superiori. Spesso e volentieri, i passaggi per questi luoghi sono anguste ed invivibili strettoie da percorrere di profilo e molto lentamente, per evitare di caracollare sull’esploratore più audace che ha deciso di scendere prima di voi. Inoltre, dovrete essere molto versatili se intendete avventurarvi in questa discesa, perché una volta arrivati al fondo della taverna, molto probabilmente dovrete giostrarvi fra scatoloni con addobbi natalizi e abiti in disuso, dai quali dovrete recuperare sedute e scranni d’appoggio per giocare, sempre che siate fortunati e non dobbiate ammazzare qualche mostro cresciuto nell’ombra in tutto quel tempo lì sotto, favorito dal clima sopracitato.
N.B. Sconsiglio vivamente l’esperienza a player più “robusti”: non vorrete rischiare davvero di rimanere intrappolati in quelle scale a chiocciola per tutta la vita, vero?
Terza Posizione – La “casa di campagna”
Isolarvi dal mondo potrebbe essere quanto mai rischioso, ma infondo siamo tutti in cerca di avventure, no? Attenzione però a non farvi convincere dal vostro amico che vi parla dell’offerta lusinghiera dell’“altra casa”, quella del “tanto i miei sono al paese e la casa di campagna è libera”. Una delle proposte sicuramente più allettanti, ma altrettanto insidiose e pericolose: l’assenza di una presenza costante (nella fattispecie, femminile) all’interno della casa, anche per brevi periodi, potrebbe mettere seriamente in pericolo la vostra permanenza. L’unica cosa che trovereste da mangiare è un dubbio barattolo in frigorifero con qualcosa che galleggia all’interno ed ha un colore giallo canarino tremendamente poco appetibile; da bere ci sarebbe solo l’acqua del rubinetto, che non essendo stati aperti da mesi richiederebbero di dover far “scorrere l’acqua per un po’”, ottenendo comunque sempre risultati davvero poco convincenti. Se siete audaci e vi attrezzaste come un pic-nic decidendo di trasformare la vostra sessione di gioco nella sagra della mortadella, magari potreste anche sopravvivere.
N.B. Quando partite, ricordatevi di portarvi anche la carta igienica, perché potreste avere a che fare con brutte sorprese di natura … logistica!
Seconda Posizione – La “casa della mia ragazza”
Spietati cacciatori di infedeli e subdoli assassini di tutte le lande, siate pronti ad assistere ad una serata in cui il giocatore della ragazza che vi ospita passerà ad accarezzare la donna o a fare “puccipuccipù” per tre ore, mentre le musiche epiche e le urla di battaglia simulate in lingua orchersca dal vostro master sembreranno semplicemente delle tenere effusioni soverchiate dalla mielosa dolcezza dell’ospite. Non è proprio il caso, insomma, a meno che non vogliate rischiare, fra le altre cose, di trovarvi con un membro in meno nella compagnia e non sto parlando di morti improvvise all’interno della campagna. Insomma, sono cazzi vostri signori miei. Se fossi in voi me ne terrei bene alla larga.
N.B. Per quanto spesso la compagnia di eventuali partner dei giocatori sia deleteria, questo si tratta davvero di un caso limite. Se ci tenete alla vostra campagna (sì, intendo ovviamente la campagna di gioco), una scelta del genere non è più soltanto opinabile, ma vivamente sconsigliata!
Prima Posizione – La casa dello studente fuori sede
Non ci sono parole per quella che potrebbe essere una delle peggiori esperienze di gioco che voi possiate immaginare, considerando la consueta e genuina varietà di persone che potreste incontrare in una situazione del genere. Un posto in cui, diciamocelo, al novanta percento delle possibilità capiterete nella situazione di anarchia assoluta che si trova spesso a degenerare in situazioni davvero pesanti e sconvenienti. Non parlo solo del coinquilino di merda che garantisce sempre una situazione igienica contro la quale anche i Nas non farebbero altro che mettersi le mani nei capelli e scappare a gambe levate. Trovarsi davanti al nonno della compagnia, uno studente (spesso e volentieri una matricola universitaria) che va a letto alle cinque e mezza di pomeriggio perché la mattina seguente ha i corsi, è peggio. Considerate una serie di eventualità del genere e portate a compimento il tutto con una possibile intrusione di elementi esterni (sì, perché spesso le case dei fuori sede sono dei veri e propri porti di mare), come magari la ragazza del coinquilino che ha deciso che la sera della vostra giocata è la sera buona per scopare nella stanza di fianco, risparmiandovi gli effetti sonori e distraendo quelli più marpioni del gruppo.
N.B. Da evitare soprattutto nel caso in cui il proprietario di casa viva di fronte a voi e possa fare irruzione in qualsiasi momento, gettandovi nell’imbarazzo più totale e disperato.
Molti sono i luoghi che poco si prestano al GDR, ma spesso siamo costretti a situazioni del genere, e per l’amore del gioco decidiamo di accontentarci. Ma qual è il posto più sconveniente nel quale avete giocato? E l’esperienza più strana che avete avuto in sessioni di gioco?
– Antonio Sansone –