Ah, i videogiocatori… ormai quasi una razza a parte. E ancora di più se parliamo di videogiocatori che fanno degli RPG il loro pane quotidiano. Col massificarsi del mercato assistiamo ogni giorno alla nascita di nuovi esemplari di utenti che danno colore al vivace mondo dell’Internet con le loro perle. E siamo sicuri che tra i vostri amici e conoscenti non avrete difficoltà ad individuarli, perché si sa, sono troppo impegnati col loro gioco per tentare anche solo di celarsi agli occhi del mondo. Partite dunque con me alla scoperta dei dieci tipici videogiocatori di ruolo!
Disclaimer: l’articolo è ironico e non vuole far altro che strappare qualche sorriso. Se vi sentite offesi potrei anche creare un’undicesima categoria, “Il permaloso”. Dai, sto scherzando!
– IL NOSTALGICO –
Pensiero tipico: Questo gioco è una merda, perché non fanno più ErrePiGì come quelli che uscivano sulla prima PleiStescion?
Eccoci qua, non potevamo che iniziare con lui, il peggior incubo delle aziende che producono sequel a cadenza annuale, il più generoso finanziatore dei team indipendenti, lo sterminatore di giochi prodotti dal 2005 in poi: il nostalgico. Contro questo tipo di giocatore non l’avrete mai vinta, perché non riesce a digerire un GdR nel quale un combattimento duri meno di 10 minuti. Continua a sbattervi in faccia il fatto che la storia narrata in Final Fantasy VIII non sia stata eguagliata in nessun capitolo successivo della serie, e potete anche smettere di contattarlo su WhatsApp, perché utilizza lo smartphone solo per acquistare ogni anno, alla modica cifra di 19,99€, l’ennesima riedizione mobile di qualche vecchio GdR che anche i creatori avevano dimenticato di aver sviluppato. Il nostalgico si reca quotidianamente al proprio santuario (costruito utilizzando vecchi Super Nintendo ancora perfettamente funzionanti) per pregare Square Enix affinché annunci un vero remake di Final Fantasy VII, così da dargli finalmente un motivo valido per acquistare la PlayStation 4.
– IL COMPLETISTA OSSESSIVO COMPULSIVO –
Pensiero tipico: Maledizione, sono riuscito a collezionare soltanto 19.999.900 artefatti, devo assolutamente trovare anche gli ultimi cento.
Se Skyrim si può completare tranquillamente in 50 ore, un motivo ci sarà: perché continuare a giocarci per altre 100? Perché per il completista ogni minimo segreto deve essere svelato, ogni luogo deve essere esplorato, ogni oggetto deve essere raccolto e, se il gioco ne dà la possibilità, anche catalogato e riposto accuratamente in una teca digitale. State aspettando che il vostro amico concluda Dark Souls per potervelo finalmente prestare? Mettetevi l’anima in pace, perché dovrà prima completarlo una volta per scoprire la trama, poi una seconda volta per sbloccare tutti gli achievement, una terza per completarlo alla difficoltà massima e solo allora, finalmente… no, ci sono ancora i DLC!
– L’ANNOIATO –
Pensiero tipico: Perché cazzo continuo a comprare questi giochi che durano mille ore quando poi mi rompo le palle dopo dieci minuti?
Bella domanda. Duro a convincersi, l’annoiato. È decisamente il tipo di giocatore che predilige le partite veloci, e i GdR non fanno per lui. Ma ogni volta ci ricasca, e all’annuncio del nuovo-mitico-sfavillante Dragon Age non riesce a resistere, comprandolo anche il giorno stesso del lancio. Appena a casa, non ha ancora finito di scartare il cellophane che già si è accorto di aver fatto l’ennesima cazzata “Vabbe’, ho dovuto camminare per ben 5 minuti per raggiungere il GameStop, sono stanco, magari inizio a giocare domani“. Durante la notte è assalito dagli incubi. Il giorno successivo arriva il momento della verità. Lo sa anche lui, ma inserisce lo stesso il disco nella console. Dopo un quarto d’ora passato nell’editor del personaggio, col volto rigato dalle lacrime, è già pronto a tornare in negozio.
– LO SPENDACCIONE SU STEAM –
Pensiero tipico: Convincetemi che sto comprando un gioco che non installerò mai. Non ci riuscirete.
Una categoria che può essere estesa un po’ a tutti i giocatori PC, ma che negli appassionati di GdR vede la sua massima espressione. Per il videogiocatore di ruolo spendaccione, i saldi Steam sono peggio dell’uragano Katrina: arrivano e non lasciano superstiti nella propria carta di credito. “Perbacco, c’è un mega pack che include ‘Baldur’s Gate Sticazz Edition’ + 349 Espansioni + Editor delle mappe + Chiavi di sblocco per altri 1200 DLC + il pacchetto ‘Ho voglia di giocare altre 200 ore’ a sole 9,99 cicche di sigarette… ma… ci giocherò mai? Certo che lo faròhhhh, prima o poi!”. Consiglio: la condivisione della libreria Steam è caldamente consigliata con questi individui.
– L’INDECISO –
Pensiero tipico: Sarà il caso di iniziare l’avventura nei panni di uno stregone? Non sarebbe meglio un guerriero? Vabbe’, mentre decido credo che passerò altri 20 minuti nell’editor per scegliere la grandezza giusta della mascella del mio personaggio.
Indecisi di natura, questi placidi utenti hanno la necessità fisiologica di ponderare con estrema cura ogni scelta che devono compiere. Dopotutto, se un’avventura si può completare il 50 ore, non c’è motivo per cui non possano estendersi a 100. Il disagio di queste persone le porta a valutare attentamente ogni minimo elemento: scegliere se aiutare un PnG a radunare delle vacche in un recinto potrebbe avere conseguenze inaspettate su tutto lo svolgersi degli eventi successivi, non stiamo mica scherzando! Pregate di non trovarvi mai a casa di un giocatore del genere il giorno in cui ha acquistato un nuovo RPG ed ha deciso di lanciare un sondaggio online sul colore delle sopracciglia del suo Orco. In caso accada, impiccatevi col cavo del controller. Se il pad è wireless, siete fottuti.
– L’IMPRECATORE –
Pensiero tipico: Ma sto ca**o di gioco di me**a, vaf******o, ma porca miseria laida schifosa, a chi ha sviluppato sto ca**o di gioco devono spuntare delle emorroidi grosse quanto una palla da tennis!
Se entrate in una stanza e vi accorgete di sospetti buchi nei muri, cadaveri di controller/mouse/tastiere/dischi e tracce di sangue rappreso qua e là, forse avete trovato la dimora del giocatore di tipo Imprecatore. Fatta questa attenta analisi, vi consiglio anche di lasciare il più velocemente possibile il luogo, facendo attenzione a non fare movimenti bruschi per non attirare la sua attenzione. Pensate che a causa di queste persone gli sviluppatori di Dark Souls hanno iniziato a dover girare con una scorta. Mai una gioia.
– IL COLLEZIONISTA –
Pensiero tipico: Ommioddiohh, l’action figure è ancora nella confezione originale! Non trattengo i miei fluidi corporeihhh!
Sì, effettivamente far rientrare questa tipologia di utenti in quella dei videogiocatori è un po’ difficile, perché… beh, non videogioca! Non ditelo neanche per scherzo, il collezionista prova piacere soltanto nell’acquistare edizioni limitate dei titoli e lasciarle in bella mostra sulle mensole della sua stanza, e guai a chi tentasse anche solo di pensare di aprirle. Per la gioia di Bandai Namco, ha già prenotato la Super Ultra Fantasy AmmazzaOh Edition di The Witcher 4, che include un Geralt di Rivia a grandezza naturale – rigorosamente ibernato per evitare che si senta la puzza di carogna – mille DLC che non riscatterà mai, e un biglietto con insulti alla sua genitrice da parte degli sviluppatori. Il bello è che andrà fiero di ogni suo acquisto: “Pierernesto, non puoi credere alla fortuna che ho avuto! Sono riuscito a trovare la rarissima Mega Fantastic Iper MaCheFFigata Edition di ‘Barbie & the Dovahkiin – The Untold Chronicles’ e a comprarla cedendo soltanto un rene! Per quella che ho visto su eBay il mese scorso volevano anche una retina, meno male che ho aspettato un po’!“.
– LO SPORCACCIONE –
Pensiero tipico: Madonna mia, ma questa come fa a combattere con ‘ste tettone?
La possibilità di grande personalizzazione del proprio alter ego fantasy negli RPG ha permesso la nascita di questa categoria, che in passato poteva soltanto sognare cosa si nascondesse sotto tutti i vestiti di quelle candide elfe dei boschi. Grazie ai moderni editor, il divertimento dello sporcaccione non è più quello di completare l’avventura, ma di vestire il meno possibile la sua eroina e di cercare le inquadrature giuste che mostrino le grazie della poveretta, scattando foto e intasando con esse la rete. In alcuni casi azzarda delle intense sessioni di gioco se viene a conoscenza del fatto che durante l’avventura sia possibile avere spinte relazioni amorose con altri personaggi, salvo restare deluso dal fatto che al momento giusto non venga mostrato granché.
– IL TERGIVERSANTE –
Pensiero tipico: Mi sento estraniato dalla società perché nessuno vuole parlare con me dell’RPG che ho finalmente deciso di comprare ieri e giocare, l’attualissimo The Elder Scrolls II.
La vita va assaporata lentamente, diceva una volta qualcuno… evidentemente si trattava di qualche giocatore di questa categoria. Finalmente è disponibile il tanto atteso nuovo capitolo di Neverwinter Nights, roba che la gente attendeva da secoli e che la critica ha promosso a pieni voti definendolo il nuovo punto di riferimento del genere dei giochi di ruolo? Niente, non basta a convincere il tergiversante. “Tanto tra un anno uscirà l’edizione Game of the Year con tutti i DLC, prenderò quella“. Ma dopo un anno la situazione non cambia: “Tanto tra un anno annunceranno la Enhanced Edition con grafica rimasterizzata, prenderò quella“. Stra-niente. Quando finalmente si deciderà a comprare il gioco, voi vi sarete sposati e avrete avuto un figlio, che si sarà anche laureato. “No, alla fine sono indeciso se iniziare a giocarci o no, sai com’è, hanno annunciato il sequel, magari aspetto un po’ e prendo quello“. Ammirevole.
– LO SPILORCIO –
Pensiero tipico: Perché devo comprare Guild Wars quando posso scaricare e giocare gratis a Orche Puzzone Online?
Già, perché? Il mondo è pieno di MMORPG gratuiti, e queste persone hanno deciso di scoprirli tutti. Belli o brutti che siano, questi utenti sanno che la loro missione sulla Terra è quella di iniziare a giocarci fino a che sia consentito dai limiti della formula free-to-play. Nel momento in cui si accorgono che per continuare a giocare c’è bisogno di mettere mano al portafogli, automaticamente quel gioco perde qualsiasi tipo di interesse. Nella categoria rientrano anche quegli sciagurati che si ostinano ad inviare inviti per giocare su Facebook a ‘Unicorni Rotolanti Online’, un RPG che fa schifo pure alla vostra cuginetta di sei anni. Linciateli tutti.
Che mi dite? Avete riconosciuto qualcuno (o vi siete riconosciuti) in una o più categorie? Ne avete altre in mente che ho dimenticato? A voi la parola!
– Mario Ferrentino –