George Lucas è sempre stato un entusiasta, magari con poca fantasia, ma con una grandissima voglia di fare. Il suo nome è spesso collegato a capolavori cinematografici diretti da terzi, ma a lui resta l’onore di potersi professare ideatore e produttore di queste colonne portanti del cinema. Certo, è noto che Star Wars doveva essere un remake di Flash Gordon e che Indiana Jones (creato a quattro mani con Spielberg) riprendeva una miriade di dettagli da film/telefilm della sua infanzia, ma almeno è stato abbastanza sveglio da modificare quanto bastava per non incorrere in guai legali eccessivamente impegnativi. Nacho Vigalondo ha uno spirito e un’intraprendenza non dissimili da quelle del suo illustre collega regista, ma la sua energia è fiaccata dall’epoca altamente informatizzata in cui viviamo e in cui le distanze si annullano. Ogni dichiarazione viene irrimediabilmente registrata, conservata negli annali e usata contro chiunque abbia peccato di leggerezza; questo dettaglio mal si sposa con la sua tendenza a rilasciare interviste sincere o al suo fanatismo incontrollato, e ora rischia di costargli caro.
Vigalondo, regista e attore spagnolo, è praticamente sconosciuto a livello mondiale: i suoi contributi più significativi al cinema sono un corto nella collezione The ABCs of Deaths e un lungometraggio con Sasha Grey, solo recentemente il suo nome pare essere sulla bocca di tutti grazie al suo nuovo progetto: Colossal. Trattasi di una pellicola facente parte di quel filone di disaster movie a base di mostri giganti, resuscitato dal controverso Cloverfield e portato in auge dal più recente Pacific Rim, diretto magistralmente da un Guillermo Del Toro riscopertosi bambino. Essendo ampiamente in pre-produzione, sono ancora scarse le informazioni pubblicamente rilasciate, ma è noto per certo che il personaggio principale sarà interpretato da Anne Hathaway, una delle figure maggiormente apprezzate da Hollywood successivamente alla sua partecipazione nella saga di Batman. La seducente attrice vestirà i panni di Gloria, una newyorkese qualunque che decide di ritornare al suo paese natio dopo aver perso lavoro e fidanzato.
La principale differenza che separa questa produzione da una generica commedia romantica consiste nel legame empatico/psionico che la ragazza condivide con una lucertola gigantesca che, nel frattempo, sta devastando il Giappone. Rendendosi conto che la sua quotidianità incide notevolmente sul comportamento della creatura, a Gloria non resta che capire come si sia verificata la situazione e cercare di porvi rimedio prima che Tokyo venga interamente annichilita.
“Colossal è la mia sceneggiatura più ambiziosa e, probabilmente, anche la più personale“ commenta il regista sibillino lasciandoci dubbi su come la sua personalità sia rispecchiata da un mostro squamato alto decine di metri che fa a pezzi una metropoli. Resta il fatto che l’ispirazione sia dichiaratamente scaturita dal classico Godzilla di marchio Toho, e adoperiamo il termine “dichiaratamente” nell’eccezione più concreta del termine, visto che Vigalondo ha parlato del suo progetto come il “più dozzinale film di Godzilla mai creato“. In tal senso è interessante notare che, subito dopo, ha menzionato di avere un’idea capace di rendere la pellicola così dozzinale da far sentire tradito lo spettatore.
Sembra passato pochissimo tempo da che la gente si chiedeva se Birdman sarebbe stato un plagio esplicito di Batman (spoiler: no, non lo è) e ora ci troviamo innanzi a un regista scalmanato che urla al mondo come il suo futuro lavoro sarà una via di mezzo tra un monster movie giapponese e “Essere John Malovich”. Verrebbe naturale credere che il prodotto finale vedrà i kaiju solamente come pretesto per una trama introspettiva su di un essere umano qualsiasi, ma alzare il polverone ha portato l’attenzione globale su Colossal, rendendo felici i produttori di Voltage Pictures, che non vedono l’ora di vendere il frutto dei loro finanziamenti a un facoltoso distributore abbindolato al festival cinematografico di Cannes.
Oltre ad avere menzionato in più occasioni lo storico mostro giapponese nell’affermare esplicitamente di volerne farne un film senza possederne la licenza, il regista e la produzione hanno sfruttato immagini tratte dal recente reboot statunitense per creare manifesti e cartellonistica che andassero ad approfondire il concept originale. Chi non ha preso troppo bene questa trovata commerciale è la Toho stessa che, in barba alla fredda compostezza che i nipponici hanno sempre mostrato in situazioni simili, ha sguinzagliato i suoi avvocati per dar contro alle uscite pubblicitarie di Nacho. In effetti, il modo in cui Voltage sta gestendo il proprio prodotto è degno di un film di fantascienza della Turchia anni ’80, comportamento ulteriormente sleale e ipocrita se si considera la crociata anti-pirateria che gli studios hanno portato avanti pochi mesi fa.
La richiesta di Toho consiste nella sospensione definitiva di Colossal e a un risarcimento non esplicitato, ma che ipotizziamo essere molto salato. L’accanimento legale evidenziato da questa reazione è ovviamente comprensibile, soprattutto se si considera che si parla già di un sequel ufficiale al Godzilla americano in cui compariranno Rodan, Mothra e King Gidorah, tre dei mostri più amati e riconosciuti dell’intera saga pluridecennale. Seppure la nostra etica ci imponga di bacchettare l’ingenuo regista spagnolo, non possiamo negare di essere incuriositi dalla sua idea; speriamo quindi che le due aziende riescano a trovare un compromesso e a sedare il contenzioso senza la necessità di soffocare completamente il progetto. Terremo occhi e orecchie aperte in attesa di aggiornamenti quindi continuate a seguirci per non perdervi futuri sviluppi.
–Walter Ferri–