Ma quanto ci piacciono i cosiddetti rumors? Fior di psicologi dovrebbe lavorare per scoprire quali perversi, complessi e contrastanti meccanismi mentali ci spingano a ricercare l’ultima voce diffusa sul videogioco di turno, sulla nostra serie TV preferita, sul film del momento: le voci di corridoio alimentano o abbattono le speranze, ci lasciano a sognare ad occhi aperti o ci fanno rimuginare sugli sviluppi futuri di un certo marchio, ci tormentano versandoci nell’orecchio il dolceamaro veleno dell’hype – o dell’aspettativa, per dirla nella lingua di Dante. E quando la caccia ai rumors è aperta, sembra quasi che nemmeno ci importi di subire spoiler. Oggi il nostro oggetto del desiderio è un videogioco a tema ‘Star Wars’ annunciato dalla LucasArts nel 2012, dato per morto nel 2013 e forse – diciamo forse – resuscitato proprio in queste settimane. Parliamo, per chi non l’avesse capito, di ‘Star Wars 1313’.
DISCLAIMER: come probabilmente avrete intuito, il presente articolo è basato su deduzioni, illazioni e voci di corridoio non confermate.
Tanto per cominciare, facciamo un passo indietro. ‘1313’ (per gli amici, “Tredici-tredici”) è un marchio registrato dalla LucasArts nel maggio 2012, sviluppato sulla base dell’Unreal Engine 3 in collaborazione con la Industrial Light & Magic, LucasFilm Animation e Skywalker Sound, e presentato ufficialmente all’E3 2012. Il livello di hype pressoché clamoroso scatenato dall’annuncio ha subìto un innalzamento di pari caratura con la pubblicazione, agi inizi di giugno 2012, di un interessante video di gameplay in cui adrenalici quick-time event si alternavano senza soluzione di continuità a sparatorie in terza persona con un articolato sistema di coperture. Con o senza ironia, molti hanno additato una somiglianza piuttosto marcata con le dinamiche di ‘Uncharted’, la fortunata serie di videogame action-adventure per PlayStation che ha per protagonista Nathan Drake, un Indiana Jones dei tempi moderni: anche qui sezioni improntate al genere sparatutto intersecano sequenze in cui il tempismo nella pressione del tasto giusto può determinare la differenza tra la caduta in una voragine e la salvezza.
Il gioco avrebbe dovuto essere ambientato sul pianeta-città Coruscant, nello specifico nel fantomatico Livello 1313, una sorta di enclave criminale nei bassifondi della capitale galattica. Tra smentite e conferme, si è appreso che il protagonista avrebbe dovuto essere un poco-meno-che-adulto cacciatore di taglie ben noto ai fan della saga creata da George Lucas: Boba Fett. Nelle intenzioni della LucasArts il prodotto doveva avere un taglio più dark della media della saga, quasi da action thriller metropolitano, e al tempo stesso seguire l’evoluzione del carattere e delle capacità del giovane Boba, sulle orme della leggenda del padre. Come ben sappiamo, la mela non è rotolata troppo lontano dall’albero – e come avrebbe potuto? Jango Fett è forse l’unico padre al mondo a condividere col figlio il 100% del patrimonio genetico…!
Come sappiamo, poi, l’Impero costruito da Lucas nel mondo della celluloide ha imboccato una svolta imprevista: la sorprendente acquisizione da parte della Disney (ne abbiamo proprio riparlato recentemente col nostro Davide in questo articolo) non solo ha dato il via alla terza trilogia cinematografica (coi relativi spin-off stile Marvel Cinematic Universe) e spazzato via quasi tutto l’Universo Espanso dal canone della seri, ma ha anche chiuso la divisione dedicata allo sviluppo di prodotti videoludici e, a partire dal 3 aprile 2013, ha ben pensato di smantellare i relativi progetti. Tra questi, inevitabilmente, c’era ‘Star Wars 1313’, che, come quelle star hollywoodiane che ci hanno lasciato nel fiore degli anni, si è ritagliato un posto di tutto rispetto nel cuore dei fan come capolavoro mancato, qualcosa su cui sarebbe stato bello mettere le mani, ma di cui non vedremo mai altro oltre a quei pochi spezzoni di gameplay. Tante potenzialità, nulla di concreto. Alla fine del 2013 la Disney ha persino lasciato che il marchio, a suo tempo registrato, scadesse, intendendolo così abbandonato.
Le speranze di vedere ‘1313’ sono morte insieme al brevetto? Dobbiamo definitivamente rassegnarci a ragionare con i “se” e con i “ma”, a fantasticare su una splendida occasione persa? Forse no. Forse la nostra unica speranza non si chiama Obi-Wan Kenobi, ma Amy Henning. Per chi non la conoscesse, questa signora cinquantenne è stata per anni sviluppatrice, videogame director e sceneggiatrice (incredibilmente dotata) presso la Naughty Dog: il nome di questa software house vi ricorda qualcosa? Esattamente: è la compagnia che ha sviluppato, oltre ai vari ‘Crash Bandicot’ e il più recente ‘The Last of Us’, proprio la già citata serie ‘Uncharted’. La Henning ha seguito per anni quest’ultima serie, ma a partire dal mese di aprile dell’anno scorso ha lasciato l’azienda per unirsi al team di Visceral Games. E non per un lavoro a caso, attenzione: proprio per mettersi all’opera su un nuovo progetto dedicato a ‘Star Wars’, sviluppato dalla Visceral e distribuito dalla EA. E fin qui niente di sospetto.
Recentemente, però, la Henning è tornata alla ribalta in seguito a un’intervista rilasciata a Game Informer, nella quale ha dovuto smentire di star lavorando – come pure si pensava stesse facendo – ad un videogame open world con protagonisti Han Solo e Boba Fett. Secondo le speculazioni (è bene sottolinearlo: speculazioni) della rivista, tuttavia, il titolo attualmente in sviluppo sarebbe proprio una sorta di reboot del progetto ‘1313’, magari con un nome diverso (considerato anche lo spirare del relativo marchio), ma con un concept molto simile e con una marcia in più data proprio dal contributo della sceneggiatrice di ‘Uncharted’. Al momento, in assenza di altri dati, non possiamo aggiungere altro, ma la Henning sarebbe la persona giusta al posto giusto, se l’idea fosse ancora quella di sviluppare un ‘Uncharted’ in salsa sci-fi.
Un “ripescaggio” del genere è davvero possibile? Tra gli addetti ai lavori non manca il disincanto, in mancanza di prove schiaccianti, ma molti osservano l’astuzia di un mossa in tal senso da parte del duo Disney-EA, che potrebbe riportare in auge un progetto già adorato dai fan e impiegarlo come tie-in per trainare il ritorno al cinema della saga. Su questa logica mi permetto, a mia volta, di esprimere un minimo di scetticismo: la nuova trilogia sarà infatti ambientata una trentina d’anni dopo la conclusione di quella originale, e per quanto Han Solo vi compaia, non è più esattamente un ragazzino. Quanto a Boba Fett, invece, il fatto che sia tutto intento a lasciarsi digerire nel colossale ventre del Sarlacc dovrebbe impedirgli di partecipare – a meno di clamorosi quanto insensati colpi di scena – all’Episodio VII e, in linea di massima, ridurre sensibilmente il suo appeal per chi, da neofita, si volesse accostare al film di J. J. Abrams.
A livello personale, piuttosto che vedere l’ennesimo gioco fantascientifico con sparatorie, coperture e quick time event, preferirei che la produzione si orientasse verso un action adventure o (meglio ancora!) un action RPG, magari open world (o forse open galaxy!) con Jedi, cacciatori di taglie, Sith redivivi e chi più ne ha più ne metta. Una bella storia matura, con sesso, violenza e spade laser, magari ambientata sotto il dominio della Nuova Repubblica che vedremo nella prossima trilogia: questo sì che sarebbe un tie-in coi contro… fiocchi! Sì, lo so, è un sogno; ma, finché mancano gli annunci ufficiali e si vive di soli rumors, sognare non costa niente.
– Stefano Marras –