Parliamoci chiaro, il pubblico cinefilo della fantascienza è troppo esigente. Prima sta lì che aspetta i titoli, poi una volta usciti i trailer dei film cominciano a lanciare critiche come se stessero giocando al tiro a segno. È stato fatto già con quello del nuovo film di Star Wars firmato Abrams, è stato fatto con il film dei Wachowski, Jupiter: il Destino dell’Universo (dove la maggior parte non si aspetta nient’altro che cose già viste e straviste) e chi lo sa se alla ghigliottina passerà anche un altro film, Ex Machina, della quale peraltro vi avevamo già accennato qualcosa qualche mese fa in questo articolo.
La prima cosa che si pensa guardando il trailer è che ci troviamo davanti a qualcosa che stuzzica subito l’interesse. Stranamente, ed è bene tenerlo a mente, non si tratta della solita storia dove il mondo sta per finire o altre cose ormai già viste, ma tocchiamo un argomento un po’ particolare, dove ad una bella e intrigante storia si affianca una lunga post-riflessione: può l’uomo provare un sentimento profondo per qualcosa che sa per certo non essere umano? Usare il tema fantascientifico dei robot e delle intelligenze artificiali come spunto per arrivare ad un qualcosa di più intimo, quel qualcosa che ci lascia una punta di drammaticità, che ci fa riflettere su quanto i nostri sentimenti possano abbattere qualsiasi barriera e su quanto una macchina possa essere addirittura più umana di un qualsiasi uomo. Un tema interessante fa da sfondo a questo film che dà l’impressione di non cadere in qualcosa di profondamente sentimentale; non troveremo, con tutta probabilità, una scontata storia d’amore tra un umano e un robot, bensì esso ci mostrerà le varie sfaccettature psicologiche dei protagonisti coinvolti in questo esperimento che finirà quasi per diventare un misterioso e pericoloso gioco. Che Alex Garland (per la prima volta dietro la macchina da presa) abbia voluto creare il rapporto uomo/donna-robot ispirandosi un po’ a quella che è in realtà la vera corrispondenza sentimentale, non melensa e smielata, ma al contrario ricca di sensualità, di misteriosità e intrigo?
Il trailer ci mostra i personaggi principali della storia: abbiamo un giovane programmatore chiamato Caleb (Domhnall Gleeson) che viene chiamato per un progetto molto particolare dal proprietario di una Internet Company, Nathan (Oscar Isaac), il cui scopo è quello di sviluppare un androide femminile dotato di una evoluta intelligenza artificiale a tal punto da non essere poi tanto lontano dal sembrare un vero essere umano. Il giovane Caleb rimarrà da subito sorpreso dalle fattezze fisiche e dalle caratteristiche morali di Ava (Alicia Vikander), trovandosi davanti una donna-robot umanizzata a tal punto da integrarsi anche socialmente, chiedendo allo stesso ragazzo di fare amicizia, proprio come farebbero due esseri umani che si iniziano a conoscere. Il legame che ne conseguirà sarà sempre più forte, così come sempre più bello sarà vedere come quest’androide apparirà più donna che macchina, a tal punto da stringere e aggrapparsi fortemente alla sua stessa vita sviluppando uno degli istinti, anzi, per meglio dire, l’istinto principale di cui sono dotati tutti gli esseri viventi, quello di sopravvivenza. È così che la storia andrà avanti, mostrandoci il giovane ragazzo (usato quasi come una pedina dal capo-progetto Nathan) sempre più attratto dalla sensualità dell’androide e che comincerà a vederla sempre più come una vera donna.
Questo thriller psicologico, seppure con tematiche fantascientifiche, ha tutte le carte in regola per diventare davvero un bel film adatto a tutti i tipi di cinefili, vista l’idea intrigante di un rapporto tra uomo-androide, ma visto anche il dinamismo creato da questo trio dove giocatore (paragonandosi quasi ad una divinità generatrice di vita) e pedine si muovono in una partita carica anche di misteriosità, dove – chi lo sa – la macchina finirà forse per ribellarsi al proprio creatore. In verità, questo è un tema già visto in maniera simile all’interno di un altro film, peraltro recente, Her (Lei), scritto e diretto da Spike Jonze, dove un nuovo sistema operativo messo sul mercato comincia a sviluppare un’intelligenza artificiale capace di un continuo apprendimento e di provare emozioni, ma sicuramente il pathos generato da Ex Machina sarà tutt’altro che legato ad un semplice sentimento tra uomo e confidente artificiale.
Ovviamente tutte queste sono solo ipotesi legate alla semplice visione del trailer, visto che prima di poterci gustare il film sul grande schermo dovremo aspettare il 9 aprile 2015. Che altro aggiungere? Per ora possiamo dirvi sicuramente di tenere bene a mente le facce degli attori che interpretano Caleb e Nathan perché li vedremo, indovinate dove? Esatto, in Star Wars VII! Per quanto riguarda le musiche, invece, la colonna sonora è affidata a Geoff Barrow, membro dei Portishead. In attesa di questo aprile vi lascio con il trailer, e non mancate di lasciare un vostro commento con il vostro pensiero post-visione!
– Alessia Bellettini –