Anime e Sangue, lo saprete un po’ tutti, è un gioco di ruolo di ideazione e realizzazione completamente italiana, al cui universo è stata recentemente ispirata una web serie altrettanto tricolore, ambientata nel Bel Paese e che ha visto la luce grazie al connubio tra forza di volontà dei suoi giovani autori e, non meno importante, Kickstarter.
Quest’ultima realtà dei giorni nostri è spesso genitrice di progetti ambiziosi e bellissimi, in grado di fornire i mezzi necessari alla messa in pratica vera e propria, grazie a un concetto molto semplice: è il pubblico di appassionati a finanziare attivamente il prodotto finale, partecipando anche in minima parte alla sua realizzazione, facendosi produttore vero e proprio e creando vantaggi da ambo le parti.
Il percorso che conduce al traguardo, però, è tutt’altro che semplice, e a parlarci di come Anime e Sangue si sia trasformato da GdR a web serie c’è Simone Formicola, Produttore Esecutivo, attore e anche ideatore del progetto (per la serie, faccio tutto da me, come è accaduto al giovane sviluppatore di videogiochi di cui vi abbiamo parlato qui).
Ciao Simone! Partiamo senza indugi: come è nata l’idea di trasporre un gioco di ruolo in una serie originale?
Ciao ragazzi! Allora, l’idea nasce un po’ per caso dall’incontro con Riccardo Sirignano, proprio grazie al gioco di ruolo. Come molti ragazzi che si affacciano all’età adulta, i GdR rimangono un passatempo non solo sano, ma anche indispensabile, e alla fine di una sessione, un giorno, qualcuno se ne uscì con una domanda buttata lì, che poi divenne una risposta divertita, e prima che ce ne potessimo rendere conto eravamo lì a scrivere la sceneggiatura di qualcosa che era già più grande di noi. Entrambi lavoriamo nel mondo del teatro e delle produzioni video, e tutti conosciamo i generi in voga nel nostro Paese, quindi inevitabilmente ci si è sentiti in dovere di fare qualcosa di più grande e vicino a ciò che una grossa fetta di pubblico in Italia chiede a gran voce. Si è letteralmente fatta strada la necessità di dare vita dal basso a un prodotto italiano fantasy, realizzato da professionisti del settore e non da amatori e improvvisati. A quel punto scegliere un GdR preesistente come universo narrativo in cui ambientare la nostra storia ci è sembrata la strada migliore: selezionando Anime e Sangue abbiamo potuto unire i nostri intenti (e cioè quelli di rappresentare un prodotto italiano) con la necessità di lavorare su un mondo dal background solido. Abbiamo avuto dalla nostra sia il supporto di un combattivo gruppo di fan del brand, sia la legittimazione minima fornita dall’autore del gioco, Matteo “Curte” Cortini, il tutto senza rinunciare a una trama originale e dei personaggi interamente nostri.
Da cosa avete tratto maggiormente ispirazione? Chi sono i vostri miti?
All’inizio di questa mastodontica avventura mi piaceva descrivere la serie Anime e Sangue come un “improbabile incontro tutto italiano tra Once Upon a Time e Suicide Squad, con un pizzico di JoJo”. Ovviamente il film DC Comics non era ancora uscito all’epoca. Come altro referente abbiamo sempre il maestro dell’urban fantasy Neil Gaiman.
Cosa diresti per tentare di convincere il pubblico a seguire Anime e Sangue?
Questa è una web serie estremamente ambiziosa in grado di crescere tantissimo nel corso delle 5 puntate che compongono la prima stagione. Vi è tutta la capacità e la passione di un agguerrito gruppo di professionisti dello spettacolo che cercano di creare un qualcosa di nuovo nel nostro Paese, prediligendo la narrazione sopra ogni cosa. E poi ritengo, senza falsa modestia, che un’operazione del genere sia un simbolo di speranza per il nostro ambiente, che meriti di essere conosciuta e sostenuta perché se tanto si è fatto realizzandola, moltissimo ancora si potrà fare se avrà il seguito che merita.
Immagino non ci siano stati solo bei momenti: quali sono stati i migliori e i peggiori?
Di momenti brutti ce ne sono stati tanti: più che altro abbiamo affrontato situazioni in cui sembrava impossibile continuare a realizzare quello che avevamo in mente a causa dei mille problemi che vessano una piccola produzione ambiziosa. Momenti che sono stati superati solo grazie a una grande forza d’animo e al supporto generosissimo di molti collaboratori e sostenitori della serie. Per ora il momento più bello credo sia stato la prima al Lucca Comics & Games: vedere più di 400 persone in fila per assistere alla proiezione ha quasi tolto il fiato a me e a Rico. Subito dopo vi è il momento in cui abbiamo avuto fra le mani il prodotto interamente finito, con tutte le cinque puntate pronte per esser viste, un roba che ancora devo processare del tutto!
Raccontaci un aneddoto, un dietro le quinte!
Ricordo un episodio avvenuto nel bel mezzo delle riprese. Marco Macceri e Paolo Grossi (rispettivamente Cyrano e Lo Spaventapasseri) avevano una scena in cui il primo consumava una scatoletta di tonno e il secondo un barattolo di fagioli. Eravamo in ritardo sulla scaletta, e avevamo poche ore di luce. Vuoi il caos, vuoi la distrazione, i due barattoli vennero invertiti poco prima della registrazione della scena, e fin qui nulla di grave, buonissima la prima scena. Tutti soddisfatti andiamo avanti con le riprese, non fosse per un piccolissimo dettaglio: il nostro Paolo è un convinto vegetariano. Durante la registrazione, la scena ci sembrava talmente buona che non ce la siamo sentita di interromperlo, e così ha dovuto mangiare tonno per il resto della giornata, per tutte le seguenti inquadrature. Sì, siamo dei mostri.
Quale è il consiglio o i consigli che ti sentiresti di dare a chi volesse intraprendere un’avventura come la tua?
Non lo fate (non ride affatto, poi sogghigna)! Scherzi a parte, il miglior consiglio che si può dare è quello di puntare assolutamente su una buona organizzazione, poiché il rischio vero di questo genere di cose è che non arrivino a vedere la luce. Quindi nei momenti peggiori, è bene ricordarsi che bisogna fare per poter fare, anche quando non sembra possibile.
Ringraziamo Simone per la cortesia: nel caso vogliate restare aggiornati sul progetto e sulle future proiezioni, vi invito a seguire questa pagina Facebook.
–Alessandro Fresta–
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