State sentendo imprecare coinquilini, youtubers, e persino vicini di casa? Allora quasi sicuramente saranno alle prese con un titolo della serie di Dark Souls. Immagino che molti appassionati della serie From Software avrebbero molto piacere a replicare in formato pen-and-paper lo stile gotico, la cupezza e il concetto di morte di questa saga. A quali prodotti GdR rivolgersi, dunque, per rivivere l’oscurità di Dark Souls? Eccovi cinque proposte!
1) Warhammer Role Play Game
Le tenebre che permeano il Vecchio Mondo, l’orrore generato da insani cultisti degli Dei Perniciosi del Caos, la violenza e il sadismo degli Elfi Scuri, la fame insaziabile degli Ogri e la sete di sangue dei Conti Vampiro sono soltanto alcuni degli elementi di oscurità che affliggono l’universo basato sull’ormai defunto Warhammer Fantasy Battle. Un ambientazione buia sì, ma non priva di una vena ironica: pensate a Mordheim, una città in rovina a seguito della caduta di un meteorite ricco di Warpietra, e a tutte le razze del mondo pronte a darsi battaglia per recuperarne dei frammenti. Amicizie distrutte, odio e rancore sono solo alcuni dei passi che porteranno il mondo verso la “Fine dei Tempi”…
2) Symbaroum
Questo titolo di origine svedese è crudo, freddo, brutale e mortale. Le rovine dell’antica civiltà di Symbaroum contengono orrori oscuri e le foreste, abitate da Troll e mostri simili, non sono da meno. Il cercare aiuto nella magia, poi, altro non fa che rendere ancora più semplice la possibilità di incorrere in maledizioni o cedere alla pazzia vera e propria. Come dimenticare il regno di Ambria, schiavo di una maledizione nata dalla magia stessa? Un’atmosfera tesa che contribuisce a rendere unico questo giovane gioco di ruolo.
3) Mondo di Tenebra
Dal presente al passato, il Mondo di Tenebra della White Wolf è stato una pietra miliare, uno spartiacque tra i giochi di ruolo classici quali D&D e quelli maggiormente incentrati sulla narrazione. I prodotti marchiati “Secoli Bui” hanno reso l’Europa narrata dagli stessi un luogo magico e profondamente mortale, dove tuttavia il decesso non rappresentava necessariamente la fine di tutto. Vampiri con i loro morsi trasmettevano inconsapevolmente la peste, orde di lupi mannari cacciavano in branco nelle profondità delle foreste della Germania e ancora più a nord, assieme ai vichinghi stessi. Alcuni Maghi, nelle confraternite, cercavano l’illuminazione e un modo per proteggere le città, mentre altri bramavano il potere e il controllo; le Fate, nelle loro corti “danzavano”, mentre gli spiriti vagavano attraverso il Velo nella speranza dell’oblio.
4) Ravenloft
Il Semipiano del Terrore, il ricettacolo di ogni male. Nato dalla penna di Tracy e Laura Hickman come prodotto di punta della TSR negli anni ’90, questa “creatura” ha popolato di orrori le campagne di AD&D, e ancora ha uno stuolo di appassionati pronti a calarsi nei domini dei Signori Oscuri, anche grazie al recente compendio per D&D 5.0. Il lich Azelin, il fantasma di Lord Wilfred Godefroy e il famigerato Conte Stradh Von Zarovich saranno sempre pronti ad accogliere coloro che saranno trascinati dalle Nebbie nei loro Domini, nell’attesa che qualcosa, al centro del Nucleo, nella Spaccatura d’Ombra, si svegli.
5) Midnight
Nato come prodotto per la OGL (Open Gaming License), si tratta forse del titolo più “estremo” per quanto riguarda l’oscurità nel gioco di ruolo. Pensate a un mondo dove il male ha già vinto e ha consolidato il suo potere nel corso dei secoli successivi alla guerra per il dominio. A regnare su tutto abbiamo Izador, Dio della Corruzione, sconfitto dagli dei nella guerra combattuta nei cieli, ma che è riuscito comunque a escluderli dai loro fedeli, creando quello che è noto come il Velo di Izador, tra il mondo di Eredane e “l’eternità”. Nani ed elfi sono cacciati senza pietà, gli umani trattati come meri esseri inferiori, così come gli gnomi e gli halfling, mentre gli orchi sono i veri dominatori del mondo, difensori della Chiesa Ombra e dei Re della Notte.
Ci sarebbero altre decine di manuali a tema di cui potervi parlare ancora, e quindi mi chiedo: quali sono i vostri preferiti?
–Riccardo Gallori–
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