Siete mai stati sull’Isola d’Elba? Io no – i viaggi interplanari dall’Isola Illyon sono piuttosto costosi –, ma se è tra le vostre mete, allora sicuramente non potrete fare a meno di leggere il fumetto Elba: la profezia di Nerina. Come le altre pubblicazioni di Kleiner Flug, anche questa si colloca in un contesto di riscoperta della storia italiana (come ad esempio Giovanni dalle Bande Nere, recensito pochi giorni fa qui).
Il lettore che si trovasse ad acquistare Elba si troverebbe di fronte un volumetto sottile, di 38 pagine (più un extra di cui parlerò più avanti). All’apertura dell’opera c’è una necessaria introduzione che serve a chiarire cosa sia Elba e come sia nato. Il progetto è venuto alla luce dalla fusione di sinergie diverse: l’associazione DOUbLe SHot, la Licaoni Production, e i fumettisti Francesca Detti, Alessandro Izzo, Luca Lenci e Bernardo Anichini.
L’idea di base è quella di una storia doppia, che coniughi la permanenza storica di Napoleone all’Elba con una trama fantasy. Parliamo di presente e passato, ma anche di fumetto e cinema: allegato all’opera troverete infatti un DVD, che gli autori consigliano di vedere prima della lettura, con un simpatico cortometraggio di circa mezz’ora che, oltre a fare una gran pubblicità all’Isola d’Elba come meta turistica, racconta una metà della storia, quella ambientata nel 2014. Dopo, potrete finalmente leggere il fumetto, che rappresenta l’altra metà della storia, stavolta ambientata nel 1814, e che merita maggiore attenzione.
In tempi antichissimi, gli spiriti camminavano sulla Terra in pace e armonia, finché uno di loro non diede di matto e diventò il Tiranno, dichiarando guerra a spiriti, umani, folletti irlandesi, ecc. Il Tiranno fu sconfitto, fatto a pezzettini e distribuito non solo in vari punti della crosta terrestre, ma anche in tempi diversi, questo finché Sara, una guida turistica dell’Isola d’Elba, nel 2014 non trova un reperto Etrusco, in realtà una chiave per l’apertura di una porta tra epoche diverse, che finisce nelle mani del suo fidanzato, Leonardo. Nello stesso giorno, nello stesso luogo, a 200 anni esatti di distanza nel passato, il reperto (un medaglione) finisce nelle mani di Napoleone: questo causa uno scambio di anime tra il povero Leonardo e il Bonaparte, che si troveranno ficcati uno nel corpo dell’altro.
Questo evento divide la trama in due storie simultanee: quella di Sara e Napoleone nel 2014 (narrata nel DVD) e quella della bella pass… popolana Nerina e Leonardo nel 1814 (ovvero il fumetto). In entrambe le storie i protagonisti si muovono tra palazzi nobiliari e miniere di “calamita”, combattendo con tizi incappucciati armati di cavatappi laser, aiutati solo da una fata dalla frangetta rossa.
Il fumetto ruota attorno al personaggio di Nerina, donna impavida in un’epoca decisamente poco femminista, nonché amante di sua maestà Napoleone. Ci illustra bei paesaggi e scene d’azione con un tratto rapido e dinamico, e un bel colore. I dialoghi sono piacevoli.
Non so se l’opera sia riuscita o meno a promuovere il turismo nell’Isola (di certo uno dei partner, Visitelba, ci spera), ma sicuramente l’ambientazione italiana è una piacevole variazione nel panorama del fumetto. Non saprei neanche dire se l’accoppiata film + volume cartaceo possa rivelarsi una formula vincente da riproporre in futuro, ma di sicuro va apprezzata l’idea e lo sforzo.
A essere onesti, come spesso accade quando si affrontano sfide complesse sul lato tecnico (la regia del film, il disegno, i set, la pubblicazione, 13 nani che si autoinvitano a cena…) è facile perdere di vista il cuore di qualsiasi lavoro di narrazione, e cioè la storia. Anche completando la visione del DVD e la lettura del fumetto, si resta con una marea di domande sulla trama. Come funziona quel medaglione? Perché lo scambio di personalità tra Napoleone e Leonardo? Chi sono i tizi con la faccia grigia e i cavatappi laser? Che fine ha fatto la fatina con la frangetta? Interrogativi che non trovano risposta e che rendono la trama generale piuttosto bucherellata.
Tuttavia, Elba si fa adorare con il suo fascino ruffiano. Anche chi dovesse rimanere indifferente allo sguardo magnetico di Guglielmo Favilla (alias “Al Pacino di Livorno”) e Margherita Coppola, non potrà fare a meno di ammirare la temerarietà del progetto e lo spirito autoironico dei Licaoni. L’introduzione stessa, nella sua sconvolgente irriverenza, è un’ottima apertura al volume, e persino se il procace pettorale nasino all’insù di Nerina non vi dovesse far sbavare, sicuramente riderete come pazzi leggendo le ultime pagine dell’opera, che contengono un demenziale “Making Of”. Se anche non dovereste andare a visitare l’Isola questa estate, vi assicuro che un paio di belle risate ve le farete comunque.
Trovate Elba: la profezia di Nerina qui. Au revoir.
–Daniele Gabrielli–
Elba: la profezia di Nerina – Recensione del fumetto
Daniele Gabrielli
- Ambientazione interessante;
- Ardito connubio tra stili e arti diverse;
- Il Making of alla fine dell’albo è fantastico;
- Alcune debolezze di trama;
- Il tizio con il cavatappi laser non si può vedere;