“L’eredità dei Re” di Eleanor Herman è il primo libro della serie fantasy mitologica “Stirpe di Dei e di Re”, pubblicata in Italia da HarperCollins. Il romanzo è ispirato alla figura di Alessandro il Macedone, uno dei più grandi condottieri di tutti i tempi, che viene presentato come un giovane, figlio di re, costretto a lottare per accrescere la sua credibilità agli occhi non solo di suo padre, ma anche del Consiglio degli Anziani. Il suo obiettivo è raggiungere un luogo chiamato Fonte della Giovinezza, ovvero la sorgente degli Dei che, secondo il romanzo, si trova sui Monti Orientali, e che donerebbe guarigione fisica e potere spirituale a tutti coloro che dovessero riuscire a berne le acque. Infatti, nonostante abbia sangue reale e sia bellissimo, Alessandro è anche una creatura imperfetta, con occhi spaiati e una gamba deforme che ne limita i movimenti, costringendolo a dure ore di allenamento.
Il racconto si svolge in terza persona, ma conosceremo i vari protagonisti sotto ogni sfaccettatura: il principe Alessandro, giovanissimo ma già dall’animo valoroso e destinato a condurre battaglie epiche; Zofia, una giovane principessa persiana promessa in sposa ad Alessandro, preda di un amore viscerale per una delle sue guardie e pronta alla fuga pur di seguire il suo cuore; Jacob, accecato dall’amore nei confronti della sorellastra Katarina, che lo porterà a tradire il suo stesso popolo pur di offrirle un futuro dignitoso; Efestione, migliore amico nonché prima guardia del giovane Alessandro e straordinario guerriero; Cyn, sorellastra di Alessandro, infida e traditrice; e la regina Olimpiade, crudele, spietata, disposta a tutto pur di ottenere il potere.
La storia è carica di intrighi di corte, tranelli e infedeli nascosti in ogni angolo: tutti i personaggi hanno una storia da raccontare, proprio come Katarina, la vera protagonista di questo romanzo. Cresciuta dalla famiglia adottiva dopo la morte della madre, ha un solo scopo nella vita: vendicarsi sulla regina macedone Olimpiade. Quando il suo grande amore e fratellastro Jacob decide di partecipare a un torneo che si terrà nel centro di Pella, alla ragazza si presenta l’occasione per riuscire a introdursi a corte e assassinare la regina. Ma a causa di un malinteso che la vede vittima di uno scontro con un uomo davvero crudele, il giovane principe Alessandro corre in suo soccorso e le offre la possibilità di alloggiare a corte per scusarsi. Nella sua permanenza lì, Kat si sentirà subito connessa da un legame sconosciuto con il giovane principe, e verrà a conoscenza di segreti e magie che popolano quelle antiche mura. Si narra, infatti, che negli anni passati la magia degli Dei si manifestasse in due forme: la magia dei Sangue di Serpente, capaci di controllare gli animali, e la magia dei Sangue di Terra, capaci di controllare gli elementi e piegarli al proprio volere.
L’ambientazione e il periodo storico sono costruiti in maniera discreta: fin dalle prime pagine siamo immersi nel caldo afoso di Pella e nelle tradizioni del tempo. L’autrice ha cercato ogni dettaglio veritiero per rendere la storia davvero realistica, aggiungendo ad essa una nota fantasy. Anche la dimensione magica presente nel libro è ispirata ad antiche credenze: infatti si legge nella nota alla fine del libro che “un albero, una fonte, una spada o un luogo sacro potevano infondere nel proprietario o nel viandante potere spirituale e fortuna, oppure pazzia e morte. […] Gli antichi utilizzavano maledizioni, amuleti, e sortilegi per proteggersi dal male e cercare di controllare il bene”.
Lo stile della Herman è molto scolastico e didascalico, una caratteristica determinata probabilmente dal fatto che siamo al primo volume di una trilogia che ha il doveroso compito di presentare la storia e i suoi protagonisti, ma anche perché, alternando ben sei voci, l’autrice ha scelto di spezzare la visione d’insieme della storia, separando le varie vicende che vivono i ragazzi. La trama è abbastanza articolata e non priva di plot twist, ma purtroppo soffre di alcuni momenti un po’ noiosi, specialmente a causa del linguaggio semplice e delle sempre più lunghe e dettagliate descrizioni dei luoghi. Anche i momenti che precedono le battaglie vengono logorati dai molteplici punti di vista dei protagonisti, che anticipano, a volte, i fatti che verranno narrati in seguito. Molte azioni sono scontate e prevedibili all’occhio dei lettori più navigati che, a mio parere, avrebbero apprezzato di più uno svolgimento degli eventi più snello. Oltretutto, alcuni personaggi tendono a compiere le medesime azioni nello stesso lasso di tempo: l’unica cosa che li differenzia gli uni dagli altri è il punto di vista, a volte intricato e tormentato, ma comunque troppo poco realistico, specialmente quando si tratta di scelte semplici e immediate che vengono estese di proposito per diversi paragrafi. Nonostante questo, la Herman riesce comunque a incuriosire il lettore ed avvincerlo alla storia, portandolo ad affezionarsi ai personaggi.
Insomma, “L’eredità dei re” è un libro interessante, una storia di coraggio, lealtà, onore e vendetta, che accompagna ai vari temi come crescita e accettazione, altri valori importanti come quello della famiglia, degli amici e degli affetti. Alcuni difetti nella scrittura non riescono a farlo emergere dalla massa, ma senza dubbio gli appassionati di historical fantasy possono dargli una possibilità.
–Ilaria Marino–
‘L’eredità dei Re’ di E. Herman – Recensione
Ilaria Marino
- Buona caratterizzazione dei personaggi;
- Non mancano colpi di scena;
- È bello leggere gli eventi da punti di vista differenti;
- La scrittura troppo semplice a volte finisce col diventare pedante e noiosa;
- Non mancano alcuni fastidiosi déjà-vu;
- Alcune scelte dei protagonisti sono scontate e banali;