Come ricorderete, amici, nella prima puntata (qui) di questa nuova rubrica vi abbiamo proposto alcune idee per ambientare le vostre avventure di ruolo in mezzo ai mari di un mondo fantasy. Quest’oggi viriamo, invece, verso un’ambientazione meno comune, che forse in pochi avranno affrontato nella loro carriera da giocatore di ruolo: stiamo parlando del cielo, un elemento onnipresente in qualsiasi setting, eppure difficilmente raggiungibile anche per via della mancanza di tecnologie adeguate. Solo le ambientazioni con una forte componente magica o quelle con richiami all’high-tech avrebbero le carte in regola per una bella svolazzata, sebbene i “mezzi animali” per raggiungere i cieli non manchino di certo anche in quelle più comuni.
Ma bando alle ciance e partiamo!
UPSIDE DOWN
Ossia, quando anche i brutti film possono dare buone ispirazioni. Cosa farebbe il vostro gruppo se all’improvviso il mondo si risvegliasse e trovasse un proprio doppione, identico in tutto e per tutto, sopra di sé? Un ambientazione capovolta, come se si specchiasse, è un elemento affascinante e colmo di opportunità. Cosa accadrebbe incontrando il proprio alter-ego nell’altro mondo? Si tratterebbe solo di un’immagine riflessa, un’illusione, o sarebbe davvero uno sdoppiamento?
SCIE CHIMICHE
Il generale Juliacci (noto nano druidico delle tempeste) scorge una strana conformazione delle nuvole che richiama quelle dei circoli magici legati a Talos. Poiché è apparsa al di sopra di una città popolosa, è necessario che qualcuno si armi di mongolfiera gonfiata con Alito di drago per andare a indagare. Quelle nubi si presenteranno di una consistenza quasi solida, come se fossero ghiacciate: il master può decidere quale scopo avrà il dio delle tempeste, lasciando ai complottisti il compito di risolvere l’enigma.