Molti non hanno ancora neanche avuto occasione di recarsi al cinema per vedere Star Trek Beyond (subito balzato in testa al box office dello scorso week-end anche in Italia), che la triade Paramount Pictures, Bad Robot e Skydance ha già annunciato ufficialmente il quarto film della saga reboot. Si tratta del quattordicesimo lungometraggio basato sul franchise, che va ad aggiungersi ai sei interpretati dall’equipaggio originale, ai quattro della Next Generation e, ovviamente, ai tre con Chris Pine e soci.
Di solito in questa fase embrionale di una pellicola si sa pochissimo. Nel caso di Star Trek 4, invece, abbiamo già conferme molto importanti per quanto riguarda il cast, la produzione, e addirittura delle anticipazioni fondamentali circa la trama.
Per quanto riguarda la sceneggiatura, torna in auge quella scritta dalla coppia Payne-McKay, che era stata messa da parte in riferimento al terzo capitolo per dare spazio a quella ideata dal factotum dei reboot Simon Pegg. (Attenzione spoiler!) La produzione ha rivelato che il percorso del capitano Kirk (Chris Pine) “incrocerà quello di un uomo che non avrebbe mai avuto l’opportunità di incontrare, ma la cui eredità lo ha perseguitato sin dal giorno della sua nascita”, ovvero suo padre, George Kirk, ufficiale della Flotta Stellare sacrificatosi contro l’attacco del romulano Nero in Star Trek – Il futuro ha inizio per permettere all’equipaggio della USS Franklin, alla moglie Wynona e proprio al neonato James T. Kirk di mettersi in salvo. All’epoca George Kirk era interpretato da un ancora semisconosciuto Chris Hemsworth, in procinto di salire alla ribalta di lì a poco grazie al ruolo di Thor. Ebbene, la notizia è che proprio il nerboruto Chris tornerà ad interpretare George Kirk in una parte che stavolta si suppone sarà ben più significativa rispetto al 2009, coinvolgendo probabilmente viaggi nel tempo o linee temporali alternative, un classico di Star Trek (fine spoiler).
Confermato in blocco il resto del cast: Zachary Quinto, la nostra vecchia conoscenza Karl Urban, Zoe Saldana, Simon Pegg e John Cho torneranno quindi nei panni rispettivamente di Spock, McCoy, Uhura, Scotty e Sulu.
È certa, a questo punto, anche l’uscita di scena del personaggio del guardiamarina Pavel Chekov, l’unico russo ad avere più accento di Ivan Drago: in seguito alla prematura e assurda morte per un incidente d’auto del giovane interprete Anton Yelchin, lo stesso Abrams ha confermato che la produzione è unanimemente d’accordo nel non cercare di sostituire lo sfortunato attore per una questione di rispetto a cui ci sentiamo di aderire pienamente. “…Non ci sarà comunque sostituzione, credo che Anton meriti di meglio” ha dichiarato il creatore di Lost, in riferimento al fatto che non si sarebbe ancora deciso come giustificare l’uscita di scena (più o meno traumatica) del personaggio a livello di trama: “È ancora troppo presto” ha concluso Abrams. Lui stesso e Lindsey Weber saranno produttori per conto della Bad Robot, mentre David Ellison e Dana Goldberg saranno produttori esecutivi della Skydance.
Ancora nessuna anticipazione, invece, sul fronte del cast tecnico. Il nome del regista ancora non si conosce, ma pare improbabile una riconferma di Justin Lin al timone anche del quarto capitolo: questo pare molto impegnato negli ultimi tempi (rumor credibili lo vorrebbero dietro la macchina da presa nell’adattamento del manga Akira). Ciò, unito alle anticipazioni di trama di cui sopra, sembrerebbe preannunciare un ritorno del franchise verso lo spirito Trek “originale” ancora più accentuato rispetto a Beyond: l’esplorazione dell’ignoto dell’animo umano, di cui i rapporti famigliari sono una componente fondamentale, è il fattore che più di tutti caratterizza quello spirito (tanto che Carlo Freccero, sommo conoscitore della serialità televisiva, ha definito Star Trek come la serie più “umanista”, nonostante si tratti di sci-fi). Alcune delle pagine e degli episodi più caratterizzanti, commoventi e amati dai fan del brand sono incentrati sui rapporti famigliari: Spock e il padre Sarek divisi dalla morte di Amanda nonostante tutta la loro logica; l’androide Data e il rapporto turbolento col “padre” dottor Soong e con il fratello maligno Lore; Worf, il fratello Kurn e il loro retaggio Klingon… e questo solo per rimanere alla serie originale e alla Next Generation.
Forse, caro J.J., è davvero venuto il momento, dopo aver catturato nuovo pubblico e rilanciato il franchise con un po’ di sane scariche di adrenalina, di tornare fino in fondo alle origini. E magari nel quarto capitolo dare un po’ più di spazio a personaggi fin qui obiettivamente parecchio sacrificati, come Uhura e Sulu.
Comunque, le novità su Star Trek non si fermano qui: oltre alle informazioni su questo quarto film, dal Comic-Con di San Diego ci viene comunicato che la nuova serie televisiva dedicata al franchise (di cui vi avevamo parlato qua) si chiamerà Star Trek: Discovery, e seguirà le avventure dell’omonima nave in un arco temporale che dovrebbe situarsi tra le vicende di Star Trek: Enterprise e quelle della serie originale.
“Non piove mai, diluvia soltanto”, diciamo noi di Brea e, a quanto pare, anche noi di Vulcano, Romulus, ecc.
– Luca Tersigni –