Il nome “Kubo e la spada magica” vi dice qualcosa? Magari no, dal momento che l’uscita in Italia è prevista per il 3 novembre. Kubo non è il celeberrimo Tite, autore del manga Bleach, e la spada magica non è quella di Shannara (però qua concedetemi un minuto di silenzio per lo stupro legalizzato che è andato in onda in questi mesi, benché riguardasse Le pietre magiche di Shannara). Parliamo di un film d’animazione prodotto dalla casa statunitense Laika e che, guarda un po’, riguarda un giovincello di nome Kubo. Non ve lo aspettavate, vero? Qualcosina avevamo già intravisto verso metà dicembre, quando era stato rilasciato un breve teaser. A quello scarso minuto di immagini adesso possiamo aggiungere il trailer ufficiale, pubblicato un paio di settimane fa, e che vi ripropongo qua sotto.
Rispetto alle poche anticipazioni che avevo letto su Internet, devo ammettere che sono stato piacevolmente colpito da questo filmato. Vero è che la prima regola, in questi casi, è quella di non giudicare una futura uscita cinematografica da un trailer: la storia è piena di “cagate pazzesche” (in stile Corazzata Potemkin), con teaser in grado di convincere il pubblico a comprare i pop-corn mesi e mesi prima dell’effettiva uscita della pellicola, o capolavori che si scoprono solamente anni dopo il loro debutto, perché al tempo, guardando la pubblicità, magari erano stati considerati come banali commercialate. Insomma, mai giudicare dalle apparenze!
Ma ritorniamo al film. Verremo catapultati in un Giappone fantastico, più precisamente nel villaggio di Kubo, un ragazzo che si guadagna da vivere mettendo in scena delle storielle per i suoi concittadini, tra i quali spiccano Hosato, Akihiro e Kameyo. Le cose sembrano procedere tranquille fino alla classica rottura dell’equilibrio, che avviene per mano dello stesso protagonista, autore di un’involontaria evocazione che riporta sulla Terra uno spirito del passato in cerca di una secolare vendetta. Il ragazzo, costretto alla fuga, scopre che l’unica possibilità di salvezza è trovare una leggendaria armatura magica (indossata anche dal padre perduto in passato) che gli consentirebbe di diventare il più grande samurai di tutti i tempi e sconfiggere, così, i nemici.
Tecnicamente parlando, la storia si può considerare una fiaba in tutto e per tutto. Sono molti, infatti, gli elementi tipici di questo genere di narrativa. Ci saranno gli aiutanti Monkey e Beetle, dalle sembianze animalesche (come facilmente intuibile), che accompagneranno Kubo nella sua ricerca. E persino l’antieroe potrà contare sul sostegno di fidati servitori, due sorelle gemelle. Altra caratteristica ricorrente in questo tipo di storie è la presenza di un oggetto magico, e qui ne abbiamo addirittura due! Il primo è lo Shamisen, strumento musicale a corde tipico della cultura nipponica, utilizzato dal protagonista sia per mettere in scena le sue storielle, sia per combattere gli avversari grazie alle sue proprietà magiche. Il secondo è la già citata armatura, che in questo caso particolare sostituisce la classica “principessa” e diventa quindi il premio per le peripezie dell’eroe. Sulla carta, dunque, il film non si discosta dai canoni tipici della narrazione, risultando particolarmente indicato per i bambini.
Per quelli non del tutto convinti, invece, che si mettono a cercare qualche informazione in più prima di decidersi, ho ancora qualche dettaglio che potrebbe aiutare. La casa di produzione è la Laika, che pian piano si sta facendo largo tra i colossi dell’animazione grazie alla peculiarità della realizzazione di titoli in stop motion. Tale tecnica, che in italiano prende il nome di Passo uno, non è una novità. Già capolavori come Nightmare Before Christmas o La Sposa Cadavere vennero realizzati così, e la stessa Laika non è nuova a questo genere di ripresa: Coraline, ParaNorman e Boxtrolls sono stati titoli che hanno riscosso discreto successo, tanto da convincere i produttori a proseguire su questa strada. A questo discorso va aggiunto un cast di tutto rispetto in fase di doppiaggio, segno che anche oltreoceano ci credono eccome: Rooney Mara, Charlize Theron, Matthew McConaughey e Ralph Fiennes sono le punte di diamante, e confermano il trend che vuole attori affermati prestare le loro voci a personaggi animati.
In sostanza, gli elementi perché Kubo e la spada magica possa essere una piacevole sorpresa per questo 2016 ci sono tutti. Sarà uno di quei film d’animazione adatto a tutti, adulti e bambini, in grado di mescolare un tema particolarmente serio a una storia piacevole e divertente? Io spero di sì, anche perché dietro alla sua missione di ricerca dell’armatura magica si nasconde, in realtà, il continuo desiderio del protagonista di scoprire le proprie origini e tutto ciò che riguarda suo padre.
Che ne pensate?
– Andrea Camelin –