Come ormai saprete, manca poco al ritorno de Il Trono di Spade (a proposito, avete letto l’analisi del trailer del nostro Stefano?), la serie televisiva fantasy responsabile della creazione di una generazione di fan senza eguali. Oggi mi voglio proprio concentrare su questi seguaci della saga, tra i quali fanno capolino alcuni profili particolari che anche voi non dovreste far fatica a scovare. Andiamoli a vedere!
Il citazionista
Ne avete tutti almeno uno, tra gli amici di Facebook. Sono quelli che puntualmente ogni autunno pubblicano la frase “Winter is coming“, pensando di suscitare ilarità nel trasporre un noto detto dello show nel mondo reale, legandolo al fatto che le temperature più basse preannuncino la stagione fredda. Le risate!
Rientrano in questo gruppo in modo involontario anche coloro che hanno una fidanzata particolarmente appassionata di Game of Thrones (e particolarmente stronza), che per far leva sull’orgoglio maschile (o per smontarlo pezzo dopo pezzo), sussurra “you know nothing”. Le reazioni documentate sono varie, e dipendono molto dal momento in cui viene pronunciata: poco prima di un amplesso, può essere devastante.
Il metalupo
Si tratta di quella persona che non ha mai preso in mano un libro fantasy, ma che per sbaglio ha sentito parlare di una serie in cui si vedono più tette che spade, e allora ha deciso di iniziare a seguirla per non deludere l’ormone allupato (ci perdonino Lady, Spettro e Nymeria per l’ingiusta associazione). Se discuterete di Game of Thrones con questa persona, noterete come non abbia ancora capito nulla della trama, né come distinguere le varie casate, tanto che ormai guarda le puntate a casaccio, nella spasmodica attesa di qualche nudo integrale.
Il corvo
Il fatalismo è entrato nelle ossa di questo individuo da quando ha iniziato a seguire la serie, trasformandolo in poco più che un corvo consapevole d’essere solo di passaggio in questo mondo e che tutti, prima o poi, debbano morire. Lo si è visto fare spallucce quando ha appreso della dipartita di Alan Rickman, e ormai le morti che si susseguono nella saga di Martin rappresentano la sua linfa vitale, tanto da rimanerci male quando nel corso di una stagione non viene a mancare nessun personaggio importante. Fonti certe dichiarano di averlo sentito pronunciare “Valar Morghulis” durante il brindisi di capodanno.
Lo stalker
Si sa, il soprannome del nostro caro Martin non è decisamente “Flash”, e l’attesa di ogni nuovo libro si trasforma sempre in un dramma. Ma c’è chi ha preso la questione sul personale, iniziando a pensare che lo scrittore ce l’abbia proprio con lui. Tutto è iniziato quando, completata la visione della serie tv, questa persona è passata alla lettura dei libri e ha divorato rapidamente ogni volume fino a “La danza dei draghi”: a quel punto, prima si è informato su Wikipedia sull’uscita del prossimo libro, poi ha scritto alla casa editrice. Non ricevendo risposta, ha contattato Martin su Twitter, e da lì a diventare stalker, il passo è stato breve. La paranoia si è impossessata di lui, facendogli credere che George tenesse “Winds of Winter” nascosto sotto il materasso e non volesse pubblicarlo per impedire proprio a lui di leggerlo. Forse in questo momento si trova proprio a Santa Fe, a bussare insistentemente al citofono dell’autore, chiedendo di avere quel manoscritto in quanto temporeggiare così tanto sarebbe poco rispettoso nei confronti dei lettori.
L’ingenuo
È inutile, questa persona proprio non vuole abituarsi a tutte le morti presenti nello show. All’inizio è rimasto sconvolto non poco quando un certo signore del Nord ci ha lasciato le penne. Schemi mentali distrutti, anni e anni a guardare Hercules che prende a calci in culo i peggio mostri senza mai perdere la vita e poi BAM! Il protagonista di una serie muore, proprio davanti ai suoi occhi! Ha pensato che fosse un caso, ha provato a ricostruire i suoi preconcetti mentali, ma alla seconda stagione BAM, altro morto! E allora tutta la realtà intorno a lui ha iniziato a crollare, e lo ha portato a non sapere più chi fosse. Continua a guardare la serie nella speranza di un lieto fine, di un matrimonio che riesca a concludersi senza che uno dei presenti si ritrovi cadavere, o quanto meno una partita a briscola senza un accoltellamento, ma niente, c’è sempre un omicidio che lo sconvolge e ogni volta è come se fosse la prima.
Il saccente
Questo tipo di persona “Il Trono di Spade” l’ha scoperto prima ancora che diventasse un fenomeno popolare, probabilmente anche prima che fosse scritto dallo stesso Martin, al quale sicuramente avrà dato qualche dritta per la stesura iniziale. È quell’individuo che ha letto tutti i libri almeno 5 volte e che possiede una carta geografica di Westeros in scala 1:10, ma soprattutto è quello che guarda lo show HBO con un taccuino in mano, annotando tutte le più piccole modifiche compiute dagli sceneggiatori nella trasposizione tra libri e tv. Forse non ha capito di non trovarsi tra le mani il gioco delle differenze della Settimana Enigmistica, ma il problema arriva quando afferra il coinquilino e si inizia a lamentare: “La spada con cui lo ammazzano nel libro era di legno di mogano, nella serie invece è di abete!“. Da quando ha saputo che la serie tv supererà cronologicamente la storia cartacea, è entrato in terapia.
Lo spoiler addicted
Con “Il Trono di Spade” Internet è diventato un luogo dove non si è mai al sicuro dagli spoiler, dato che la serie è difficilmente a corto di sorprese e finali inaspettati. Per questo caso si sono dunque venute a creare due categorie di persone diametralmente opposte: da un lato abbiamo il sadico che gode nel rovinare la sorpresa agli altri spoilerando chi morirà nell’episodio successivo. Molti, pensate, si erano evoluti decidendo di comprare i libri al solo scopo di anticipare la serie prima ancora che iniziasse (adesso semmai può avvenire il contrario); dall’altro lato abbiamo gli Spoilerofobici, generati naturalmente dai bastardi di prima: in genere hanno uno o due amici dediti all’arte dello spoiler, e per questo motivo prima di ogni nuova puntata si barricano in casa e chiudono le imposte, staccano il router, spengono il cellulare, e si fingono morti per evitare qualsiasi contatto umano, persino con la nonna, che di certo saprà chi avrà vinto il duello tra la Vipera Rossa e la Montagna.
Allora, avete riconosciuto qualcuno in una di queste descrizioni? Come al solito vi invito a taggare i vostri amici, ricordandovi la regola fondamentale: anche voi rientrerete sicuramente in una di queste categorie, quindi fatevi un esame di coscienza!
– Andrea Carbone –