Quando 11B X 1371 fece il suo esordio nel web sotto diversi nomi e senza una fonte identificata (la storia del primo video l’ha interpretata in questo articolo il nostro Yari), furono molteplici le ipotesi avanzate dalla folla su Internet. A partire dall’ultimo dei commentatori, passando per i blogger più in voga ed ovviamente su Facebook, molti hanno dato il loro parere (spesso non richiesto) e la loro interpretazione; ovviamente, tutt’ora c’è una sfrenata corsa al tentativo di comprensione dei messaggi, alcuni dei quali sono stati effettivamente svelati, come ad esempio il messaggio cifrato “Kill the President”, o stralci di poemi apocalittici ed ancora, tanto per cavalcare la recente ondata di fobia di natura terroristica, le cifrature delle coordinate GPS della Casa Bianca (andiamo, quale terrorista non vorrebbe distruggere proprio il simbolo del potere presidenziale statunitense?).
A scuotere di nuovo il web, c’è ora il secondo video dell’uomo che veste la caratteristica maschera da Medico della Peste (utilizzata già dal secondo decennio del 1600 per evitare il possibile contagio epidemico), definito meno “inquietante” e brusco del suo predecessore. Se non l’avete fatto prima, adesso vi tocca guardarlo. Il titolo? Un criptico 11B 3 1369:
Avete notato qualcosa di strano? Ovviamente, sarebbe più difficile notare qualcosa di normale in un video del genere, ma questa volta, il nostro caro autore non ci ha lasciati a bocca asciutta.

“Piss Christ” di Andreas Serrano (1987)
DIETRO LA MASCHERA
Una delle particolarità del video che avete appena guardato, qualora ve lo stiate chiedendo, è il fatto che questa volta il misterioso autore si spinga ben oltre quanto fatto rispetto al passato. Alcuni risultati delle indagini spettrografiche hanno già rivelato qualche chicca: l’immagine di una croce piuttosto visibile è il celebre scatto “Piss Christ” realizzato nell’1987 da Andreas Serrano (lo trovate qui al lato), così come i versi di Lamb of God del caro Marilyn Manson (anche lui sempre presente nel vademecum del perfetto complottista/satanista) sono riconoscibili nella sequenza audio (che alle orecchie dei comuni mortali invece risulterà per lo più essere un fischio con suoni deliranti simili a trasmissioni morse): “Do not educate yourself to the point of blindness”. Un simpatico dettaglio che ci guida sul sentiero del complottismo puro è la citazione di Karl Liebknecht che recita “The aim of my life i sto overthrow Monarchy”. Indubbio è il livello di suggestione che questo tipo di indizi sono capaci di creare. Ovviamente, particolare interesse è suscitato anche dalla scelta delle location creepy per girare il video (nel caso del primo, è stato appurato si tratti del Manicomio abbandonato di Zofiókwa, in Polonia, luogo in cui l’autore vive). Quello che ha fatto scalpore più del video, inizialmente, è stato il fatto che a farne l’annuncio sia stato un tale Parker Warner Wright tramite i suoi canali social (qua la pagina Facebook, qua quella Twitter). Lo stesso uomo avrebbe subito dopo preso le distanze dall’enigma, per evitare procedimenti processuali. Dopo questa smentita e l’effettiva comparsa sul suo canale Youtube, Wright ha fatto il suo coming out, sciogliendo quell’ombra di mistero creatasi sui messaggi e sulla persona oltre la maschera, dichiarando (più o meno) apertamente l’intento artistico e definendolo un “Augmented Reality Game”. Nell’ultimo video ha infatti fornito le coordinate GPS di alcuni indizi fisici, per la precisione pennette USB posizionate nell’area urbana di Varsavia. Adesso che sappiamo che si tratta di un “gioco”, sarà ugualmente divertente sciogliere i suoi enigmi? In questo modo, oltre a porsi al centro della scena, Wright ha sicuramente capito come riuscire a cavalcare l’onda del successo web (o morire provandoci). Sperimentazione cinematografica? Indagine sociale? Grande burla? Per quanto non sia stato lui il pioniere di eventi del genere nel web, ha saputo sicuramente come spiccare fra gli altri, rivelandosi di certo per l’egocentrismo che ostenta, al punto di risultare più insopportabile che artistico, talvolta.
PERCHÉ QUELLA MASCHERA?
Credo che dietro la scelta dell’uso della maschera ci sia la maschera in sé. Una forma d’anonimato che in un mondo fatto di visi scoperti diventa un modo per essere identificati, al punto che lo stesso autore ha postato sulla sua pagina Facebook proprio una foto della stessa, manufatto assai particolare e non proprio d’utilizzo comune, quasi a mettere la firma sul proprio lavoro. La possibilità in sé che la rete permetta con facilità che messaggi (che sia suggestione o meno) possano raggiungere praticamente chiunque sul globo terrestre è davvero inquietante. Dovremmo soffermarci su quanto sia facile riuscire, attraverso un unico, potente mezzo, a coinvolgere un numero esorbitante di individui in tutto il mondo, che sia per gioco, per scopi nobili o meno. Forse è proprio questo il messaggio sottile di paura che video del genere possono infondere in qualcuno, il fatto di essere come tanti pesci che nuotano intrappolati da un’enorme rete, pronti ad abboccare al primo tiro buono di amo, seguendo la lenza e la volontà del pescatore senza porsi troppe domande sul perché o sul dove stiano andando a finire. C’è anche chi ovviamente dissente da fenomeni del genere, bollandoli come una pagliacciata o, peggio, fomentandone la diffusione attraverso una campagna contraria, o una semplice opinione negativa in una coda infinita di commenti sui social, stando al gioco pur storcendo il naso nei confronti di chi pensa di tirarne le fila. Si tratta di un gioco dunque, questa storia dei video che il nostro simpatico Parker Warner Wright intende portare avanti? I più interessati possono tranquillamente continuare a seguire la vicenda (presumibilmente) sul canale YouTube dell’autore e sui vari canali social del presunto sopracitato autore.
Che il mistero continui pure, per chi invece s’è già rotto le palle di tutta questa storia, infondo, basta cambiare canale.
– Antonio Sansone –