Sì è conclusa da poco la Blizzcon, conferenza annuale di Activision Blizzard che si svolge in California, e come ogni anno ci ha regalato un bel po’ di interessanti novità. Posso solo immaginare quanti fan dei prodotti di questa azienda ci siano in tutto il mondo, tra le nuove reclute e gli utenti un po’ più navigati, che hanno mosso i loro primi passi su Warcraft II o III e che si emozionavano giocando a Diablo II (il quale, nonostante sia stato sostituito dal sequel Diablo III, può contare su una serie di seguaci che ancora non vogliono abbandonarlo). Un susseguirsi di giochi, sempre sinonimo di successi, che hanno portato un numero sempre maggiore di appassionati ad idolatrare questa software house soprattutto per i suoi lavori sempre perfetti e stilisticamente unici. Parliamo di un’azienda che ha saputo mantenersi in linea con le esigenza del mercato, partendo dai vecchi giochi di ruolo e arrivando fino agli MMORPG come World of Wacraft, sempre in continua espansione, per poi passare ai generi in voga negli ultimi tempi, in un momento in cui le nuove generazioni di videogiocatori preferiscono alla pazienza di leggere storie, l’immediatezza di una partita in multiplayer. Con in mentre questo di modernità, Blizzard ha sfornato negli ultimi anni Hearthstone (gioco di carte online) e Heroes of the Storm (MOBA, di cui potete leggere la recensione qui).
A questi due titoli, che ormai hanno spopolato, se n’è aggiunto un terzo, Overwatch, annunciato proprio alla Blizzcon 2014: si tratta di un FPS di stampo futuristico che peraltro ha già riscosso enorme successo nella sua closed beta (ve ne abbiamo parlato qui, ricordate?). Guardando i numerosi video che girano sul web possiamo dire che nel titolo c’è assolutamente la firma di Blizzard, il che vuol dire che le aspettative sono tutte altissime. Dai piani iniziali dell’azienda, questo gioco doveva essere un free-to-play, ma pare che non sarà così: è stato annunciato, infatti, che costerà 39,99 euro nella versione base per PC, offrendo però sin da subito tutti i 21 eroi disponibili. A questa si aggiungerà poi la versione Origin, in arrivo su PC, PS4 e Xbox One, che costerà invece 59,99 euro e comprenderà la versione base del gioco con i 21 eroi, più cinque modelli esclusivi, Bastion Risvegliato, Reyes Blackwatch, Tracer Slipstream, Comandante Operativo Morrison e Pharah Capo della Sicurezza, nonché dei classici crossover tipicamente blizzeriani come ad esempio la possibilità di giocare Tracer come eroe di HotS, un dorso per Hearthstone, il Piccolo Winston su WoW, le fantastiche ali di Mercy su Diablo 3 e, dulcis in fundo, dei ritratti del giocatore per Starcraft II.
Oltre all’Origin, ci sarà anche la Collector’s Edition, con la quale Blizzard darà il meglio di sé, e per la quale ancora non si è a conoscenza del prezzo: questa offrirà, oltre ai contenuti della Origin, anche una action figure di Soldato 76, il libro illustrato di Overwatch e la colonna sonora del gioco. “Piatto ricco mi ci ficco” dice il detto, ed effettivamente ciò che propone la Blizzard è davvero una portata di prima qualità per i collezionisti. C’è, però, una domanda che sorge spontanea: è davvero conveniente non lanciare il gioco in versione free-to-play? Ma soprattutto, chi di voi si aspettava che, a distanza di un anno dallo scorso Blizzcon nel quale era stato annunciato Overwatch, si sarebbe parlato di prezzo d’acquisto e non di un prodotto gratuito affiancato da microtransazioni?
Si è optato di proporre un gioco al passo con i tempi e con le nuove generazioni di videogiocatori, e di farlo pagare invece che sfruttare la possibilità di battere cassa con set o armi speciali. Perché? L’azienda ha rilasciato un’intervista al portale Polygon dove ha spiegato che la scelta è stata presa in quanto Overwatch si basa sul concetto del cambio dell’eroe durante i match, una funzionalità che oltre ad essere divertente rappresenta anche il nucleo del gameplay. Effettuare questa operazione in maniera efficace con gli eroi che sarebbero stati messi a disposizione in maniera gratuita non avrebbe permesso agli utenti di costruire team efficaci, e perciò, guidati anche dai feedback della community, gli sviluppatori hanno optato per l’opzione di far pagare il gioco, rendendo però disponibili tutti gli eroi. In più, parere personalissimo, Blizzard conosce bene il target che bazzica sui free-to-play, e che spesso tende a rovinare le partite a chi invece gioca con dedizione: far pagare il titolo può scoraggiare molti di questi soggetti, effettuando così una naturale scrematura di pubblico. Voi che ne pensate? Fatecelo sapere con un commento, mentre attendiamo insieme l’uscita del gioco, ancora prevista per una generica “prima metà del 2016”.
– Alessia Bellettini –