Amici, avete già sentito parlare di Overwatch? Si tratta di un nuovo titolo annunciato circa un anno fa da Blizzard, primo progetto inedito dell’azienda statunitense dopo molti anni di “silenzio”. Certo, la software house non si era mai fermata del tutto, ma era decisamente ora che si cimentasse con una nuova IP, per dare così vita ad un altro mondo da aggiungere al suo universo. O meglio, più che un altro mondo, questa volta stiamo parlando proprio del nostro, ma nel futuro.
L’Overwatch che dà il nome al gioco è una task force mondiale nata per combattere il pericolo degli “Omnic”, dei robot chiamati così dai loro creatori. Una volta debellata la minaccia, l’organizzazione rimane attiva per proteggere la Terra, ma, si sa, il potere dà alla testa, e l’Overwatch finisce al centro di molte polemiche, comprese delle accuse per corruzione. Il tutto culmina con la morte del capo del gruppo, Jack Morrison, che porta alla fine della task force. Il mondo, però, ha sempre bisogno di eroi, quindi molti dei componenti del gruppo non sono mai spariti del tutto. Questo è il pretesto narrativo che accompagna il gioco, uno sparatutto multiplayer in prima persona che proprio da una manciata di giorni si trova in closed beta.
Poco meno di un anno fa in molti si sono stupiti della decisione di Blizzard di lanciarsi nel mondo degli sparatutto, ma non era difficile immaginare che un’azienda di così grande esperienza prima o poi avrebbe deciso di fare un tentativo anche in questo campo. Ovviamente lo ha fatto nel suo stile unico: Overwatch è un prodotto particolare, diverso da quelli che siamo abituati a vedere, in grado di condividere alcuni aspetti tipici dei MOBA, oggi tanto popolari. I giocatori hanno a disposizione una buona quantità di personaggi tra cui scegliere, e possono cambiare eroe ad ogni match, decidendo se concentrarsi sulla difesa, sull’attacco, se impersonare il tank o se farlo col support. In questo modo anche chi è alle prime armi può scegliere un personaggio più facile da controllare, nello stesso tempo rimanendo fondamentale nell’economia del party. Come nei classici MOBA, ogni eroe ha abilità uniche e una finisher, che si possono controllare sul sito dedicato, il quale contiene anche la storia, l’età e il luogo d’origine di ognuno di essi, così da poter sapere tutto sul proprio alter ego. Per non ora non ce n’è neanche uno che vi piace? Non importa, Blizzard ha promesso di aggiungerne molti altri. In questo modo, ovviamente, si corre il rischio di sbilanciare il gioco e avere eroi troppo potenti o facili da usare, ma sappiamo tutti che nella software house non ci lavorano di certo dei novellini, perciò sotto questo aspetto direi che si possono dormire sonni tranquilli.
A differenziare Overwatch dai classici sparatutto è, dunque, proprio questo inedito mix di generi. Ok, il trailer cinematico sembra essere stato preso di forza da un film Disney, ma è impossibile che il titolo non arrivi a stuzzicare la curiosità di molti. Volete provarlo? Ci si può iscrivere alla closed beta. Per ora l’obbiettivo maggiore di questa versione di test è quello di focalizzare l’attenzione sulla dinamica del gameplay, perciò l’introduzione di nuovi giocatori dovrebbe avvenire piuttosto lentamente. Ci saranno comunque dei fine settimana per mettere alla prova i server, dove verrà permesso l’accesso a gruppi più numerosi di utenti che avranno richiesto l’invito. Non si sa ancora di preciso per quanto durerà il periodo di prova, ma dovrebbe concludersi entro fine anno.
Per ora esistono due diverse modalità di gioco, entrambe per squadre da sei. Blizzard ha scelto di non rendere troppo numerosi i due team che si sfidano sul terreno, in modo che ogni utente abbia un suo ruolo importante e che non nascano meccaniche più complicate – insomma, tutti sono importanti e per questo tutti possono imparare velocemente cosa devono fare. La prima modalità è Trasporto, dove una squadra deve scortare un oggetto a destinazione mentre gli avversari devono fare del loro meglio per fermarli entro lo scadere del tempo; la seconda è Conquista, dove più semplicemente un gruppo sta in difesa della mappa, mentre l’altro attacca per conquistarla. La scelta di utilizzare la Terra come ambientazione è molto azzeccata, secondo me: anche se siamo nel futuro, è interessante scoprire come, secondo gli sviluppatori, potrebbero evolversi le città più famose del mondo. Con il tempo verranno sicuramente aggiunte nuove modalità, ma non si hanno informazioni in merito ad una data d’uscita ufficiale, anche se voci di corridoio parlano di un arrivo anche su PlayStation 4 e Xbox One, oltre che PC: staremo a vedere.
Voi avete avuto modo di giocare la beta? Se sì, fatemi sapere cosa ne pensate!
– Caterina Gastaldi –