Nell’industria dei videogiochi sembra che ormai ci siano solo due modi per avere successo: innovare, o tornare indietro. Ma attenzione: in questo secondo caso non deve essere un semplice passo indietro, una passeggiatina o una corsetta, ma un salto mortale di almeno dieci anni nel passato.
È un po’ questo il concetto dietro a Pillars of Eternity, che nel 2012 ha raccolto oltre 4 milioni di dollari in una campagna di crowdfunding, promettendo essenzialmente di porsi come un nuovo Baldur’s Gate.
In effetti non possiamo negare che la promessa sia stata mantenuta: il gioco ha riscosso enorme successo, tanto che a gennaio scorso è stato lanciato (e immediatamente completato) il crowdfunding anche per il secondo capitolo. Obsidian, dunque, non vuole mollare l’osso: ma che devono aspettarsi i fan per questo sequel, Deadfire?
L’uscita del titolo è attualmente prevista per il primo trimestre del 2018, e proprio in questi giorni è stata rilasciata una versione Beta indirizzata ai finanziatori più generosi. Avremo a che fare ancora una volta con la formula già vista nel precedente episodio: Deadfire sarà un RPG con visuale isometrica nello stile di Diablo e del già citato Baldur’s Gate, dove il giocatore impersonerà un alter ego di sua creazione, potendo contare anche su un party di comprimari che si uniranno a lui nel corso dell’avventura. Anche se le somiglianze con D&D sono molte – basta leggere la lista delle classi, quasi un copia-incolla dal manuale della Terza Edizione – si tratta di un sistema di gioco creato appositamente, e che si distacca in più punti dal d20 system.
Così come il primo capitolo della saga, anche Deadfire punta a offrire una trama principale sostanziosa e coinvolgente, arricchita da quest collaterali e molta esplorazione.
Dal punto di vista più tecnico, due aggiunte di rilievo sono il miglioramento delle dinamiche stealth (grazie alla visualizzazione del raggio visivo dei PNG) e del furto, che potrebbe anche diventare una caratteristica rilevante nel superamento delle missioni. Per il resto, sappiamo che sarà possibile multiclassare il proprio PG, e che ci sarà qualche rifinitura negli incantesimi, nei menù, nelle abilità, e nelle animazioni dei nemici.
Invece che la vecchia fortezza, poi, il campo base del giocatore sarà una nave, con la quale potrà esplorare le vastità del mare, combattere e rubare i vascelli avversari. Si parla anche di incontri casuali old-style tra le onde.
La novità che trovo personalmente più interessante, però, è lo sviluppo di un mondo credibile e indipendente. Anche se, concettualmente, non si tratta di nulla di nuovo, è un qualcosa che in molti ci hanno promesso ma che raramente si è visto su schermo. Pare, invece, che in questo nuovo Pillars of Eternity avremo eventi atmosferici, e PNG che seguono le proprie routine. Anzi, sarà necessario sincronizzarsi con i ritmi di vita dei personaggi digitali per poterli trovare, interagire con loro, o anche solo scoprire cosa sta accadendo in una determinata situazione. Della serie: il mio panettiere di fiducia non è arrivato a lavoro in orario. Starà mica evocando non morti nel giardino di casa?
La software house, insomma, sembra essere intenzionata a dare ai fan esattamente quello che vogliono: non a caso ha lanciato, oltre a questo beta test, anche un questionario sui DLC.
D’altro canto, il pubblico non sembra interessato a grandi novità, quanto più a un prodotto di qualità, con un gameplay solido e rifinito in grado di sostenere una storia avvincente e immersiva. Mi piace pensare che i giocatori sappiano apprezzare una grafica che non sia tecnicamente strabiliante, purché questa serva a mostrare un mondo affascinante e vivo.
Parlando di storia, la trama di Deadfire partirà esattamente dalla fine del capitolo precedente. Il giocatore vestirà ancora i panni del Watcher, dopo che la divinità Eothas, ritenuta morta, si è risvegliata. A rimarcare questo senso di continuità, c’è il fatto che chi ha già giocato al primo Pillars of Eternity potrà far sì che le scelte fatte lì siano “trasportate” in questo nuovo titolo, in modo da modificarne la trama.
Di certo Obsidian non si è adagiata sugli allori, e si sta preparando a sfornare un altro titolo in grado di trionfare nel mercato videoludico: se manterranno le promesse, credo proprio che ci riusciranno.
–Daniele Gabrielli–
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