“Ho percorso le strade, le oscure strade
che conducono nel cuore del Terrore.
Mi sono calato Negli abissi dell’Odio e ho scalato le vette della Distruzione,
Per ogni segreto svelato, per ogni potere entrato in mio possesso, ho venduto ciò che restava della mia anima, senza pensare al prezzo. Eppure ancora cerco la conoscenza, le arti che in pochi controllano. Se riuscirò a trovarla, però, essa prosciugherà la mia vita e mi dannerà in eterno
Perché i poteri che ho conquistato sono una maledizione. Il mio spirito si consuma ad ogni magia e a ogni verso proibito. La forza e la conoscenza che ho ottenuto hanno preteso un pesante tributo. Non avrei mai dovuto vendere la mia anima immortale in cambio del potere…”
(L’adepto, Preludio)
Avete riconosciuto queste parole di Christopher Vincent Metzer, creatore degli universi di casa Blizzard di Diablo, Warcraft e Starcraft? Delle parole molto evocative che, oltre ad aver portato alla creazione del mondo di Sanctuary, hanno ispirato, molti anni fa ormai, diversi compendi e moduli d’avventura per Dungeons & Dragons a tema Diablo II. Proprio di questi prodotti voglio parlarvi oggi, per venire incontro a chi magari avesse voglia di lanciarsi in un’avventura tabletop che abbia come tematiche proprio quelle del titolo Blizzard.
Partiamo con Dungeons & Dragons Diablo II Edition, una vera e propria conversione a tema Diablo del manuale del GdR, preceduta da una sorta di release introduttiva chiamata The Bloodstone Tomb. Questa scatola millanta di essere adattabile all’edizione 3.0 del gioco, ma per quanto riguarda i regolamenti funziona decisamente meglio con Advanced D&D: in ogni caso si tratta di una vera chicca per collezionisti, essendo composta da dadi, 5 schede di personaggio pre-generate, lo schermo del DM e tanti bellissimi tileset per creare le proprie campagne, comprensive di segnalini per i personaggi, oltre che ovviamente un po’ di regolamento.
Sempre per Advanced D&D, è stato poi pubblicato The Awakening che, prendendo esempio dal videogioco, introduce una quantità incredibile di tabelle con mostri, oltre dodici mappe e dungeon malevoli, le cinque classi del videogioco, migliaia di magie, competenze di vario genere e oltre un milione di oggetti magici ispirati alla controparte digitale.
In effetti l’impostazione del manuale stesso ricorda il videogame, e di sicuro non potevamo aspettarci nulla di meno, ma in mano a un Master con una buona visione d’insieme il compendio è capace di portare alla nascita di una campagna epica contro le forze del male, fino ad affrontare Diablo stesso in tutta la sua possanza di 50 dadi vita!
È poi la volta di Diablerie e To Hell and Back, prodotti invece per Dungeons & Dragons 3.0, che si presentano visivamente molto più curati rispetto ai suoi predecessori, con nomi di spicco alle matite, quali rk post, Pete Venters e David Roach. Molti contenuti dei manuali sono rielaborazioni e riciclaggi di The Awakening, come alcuni disegni e tabelle dei mostri (chiaramente riadattate alla nuova Edizione), ma la cosa che ha deluso maggiormente i giocatori è stato il fatto che nessuno dei mostri abbia anche solo una piccola illustrazione che li raffiguri, eccetto “Undead horror” che è stato recuperato dal precedente manuale.
Oltre a questo, ci sono dei classici errori delle vecchie edizioni di D&D, tipo mostri che dovrebbero combattere con destrezza e che non possiedono il talento “Arma Accurata” (Weapon Finesse), o creature con un bonus di attacco base di +3 che in realtà possiedono già tre attacchi con le armi. Niente che i giocatori di 3.0 e 3.5 col tempo non abbiano imparato ad “amare” lo stesso, ma tant’è…
Anche in questo caso, comunque, il prodotto è potenzialmente valido se sfruttato saggiamente: basti pensare al fatto che in To Hell and Back sono descritti tutti e 4 gli atti del videogame, e i PNG trovano un interessante approfondimento che in realtà non esiste nella controparte in pixel.
Per concludere, è impossibile non ricordare The Secret Cow Level, ben noto ai fan del Diablo II originale, una sorta di easter egg cartaceo dove i giocatori devono vedersela con orde di mucche armate di ascia con tanto di re al comando. Potete persino scaricarlo gratuitamente, da qui.
Infine, voglio comunque specificare che queste opere non sono da considerarsi “canoniche” per la saga, nonostante Blizzard non abbia mai smentito ufficialmente l’affiliazione per la realizzazione delle stesse. A questo punto mi chiedo se la suddetta mancanza delle illustrazioni dei mostri non sia dovuta a qualche problema di diritti non pagati…
Avete provato questi compendi? Conoscete altri adattamenti tabletop di Diablo?
–Riccardo Gallori–
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