Il 22 luglio scorso la WOTC ha annunciato ad una pletora di fan affamati la prossima briciolona in arrivo sui banchi dei rivenditori specializzati: la Sword Coast Adventurer’s Guide (SCAG, ve l’aveva preannunciato il nostro Luca qui), un modulo pubblicizzato come promettente tanto per i giocatori quanto per i Dungeon Master.
La data di uscita è fissata per il 3 novembre; nel mentre, i tossici dei Forgotten Realms possono comunque guadagnare qualche boccata di ossigeno con la Table of contents (TOC) rilasciata sul sito dei nostri stregoni preferiti (la trovate qui). Potrei aspettare tre settimane per parlarvi direttamente dei contenuti, ma qui su Isola Illyon siamo i più tossici di tutti, perciò proverò a fare qualche speculazione basandomi sui contenuti della TOC. Lo ripeto: speculazione. Il che significa che non potrete intasarmi di commenti pieni d’odio se poi dovessi sbagliarmi: nemo propheta in patria, e la nostra patria ideale – si sa – sono proprio i Forgotten Realms.
Pronta per essere affiancata al Player’s Handbook, al Monster Manual, e alla Dungeon Master’s Guide della quinta edizione di Dungeons & Dragons, l’espansione aggiunge nuovi contenuti giocabili nella Sword Coast. Una regione, va detto, sulla quale l’editore da sempre insiste molto: forse troppo. È vero che, per questioni di “compartimentalizzazione” dei contenuti, le novità editoriali per il tabletop gaming tipo sono quasi sempre ambientate nella Costa delle Spade (che, diciamolo, ospita pur sempre luoghi come Neverwinter, che di sicuro non passano mai di moda). Detto questo, nell’apprezzata ventata di novità regolamentare della 5.0 qualcuno sognava l’arrivo di Dragonlance o Eberron anche nelle lande delle espansioni, ma la cosa non sembra intravedersi all’orizzonte. Per gli esausti della Sword Coast l’unica soddisfazione sembrano essere le quattro paginette di Class Options in Other Worlds in chiusura del volume, che si riferiscono proprio a Dragonlance, Eberron, Greyhawk e gli Homemade Worlds.
Come volume complessivo, lo SCAG raggiunge circa la metà dell’ormai risalente Forgotten Realms Campaign Setting, e individua essenzialmente sei ambiti di intervento. Proverò a illustrarveli, individuando i punti di presumibile maggior interesse per ciascuno.
INTRODUZIONE GENERALE
In questa sezione sembra che troveranno spazio le tanto attese novità a proposito della continuity narrativa: è stato preannunciato che si scoprirà la situazione in cui versano i Forgotten Realms dopo la Piaga della Magia e lo Strappo nella Trama, in particolare per quanto riguarda le divinità. E in effetti le venticinque pagine dedicate a culti e divinità del Faerun sembrano suggerire che di novità di cui parlare ce ne siano parecchie.
GEOGRAFIA
Il secondo capitolo sembra volersi espandere su alcuni elementi di continuity riferiti nello specifico ai territori del nord, in particolare il Concilio dei Lord (che di sicuro ha ancora fresca in memoria la battaglia contro Tiamat di Tyranny of Dragons) e il Sottosuolo. Proprio quest’ultimo dovrebbe avere un ruolo piuttosto rilevante nel manuale, che è stato annunciato come compatibile con Out of the Abyss; viste le poche pagine dedicate alla regione infernale (appena quattro), sembra però che tale compatibilità non abbia molto da aggiungere agli spazi di gioco. I fan dei nani, invece, potrebbero avere qualche gustosa sorpresa, viste le pagine con protagonisti i Fallen Dwarven Kingdoms and Their Marks. In ogni caso, le ben sessanta pagine complessive di questo capitolo (quasi la metà dell’intero volume) sembrano suggerire che i Game Master avranno più di un elemento d’ambientazione da aggiungere alla propria toolbox (comprese anche nuove leggende).
RAZZE
Il terzo capitolo affronta le razze, secondo un’elencazione che non desta troppe sorprese. Come da programmi, le novità si articolano tutte nella sfera delle sottorazze, senza l’introduzione di nuove principali. Nelle sidebars si può scorgere qualche notarella che desta curiosità, soprattutto per le ben quattro pagine dedicate alle Rare Elf Subraces. Come dite? Fanculo agli Elfi Alti? Tranquilli, fan di Drizz’t, che per voi ci sono almeno un paio di facciate dedicate alle Caverne di Menzoberranzan. Cosa si celerà, di nuovo, nelle profondità abitate dagli Elfi Scuri?
La novità forse più grande di tutte è la menzione delle Ladies of the Golden Hills: nella cultura degli Gnomi, il Pantheon è costituito da divinità esclusivamente maschili, presumibilmente residenti nei Campi Dorati. Le Ladies, controparti femminili degli dèi canonici, sono solitamente utilizzate dai giovani gnomi come obiettivo di una mistica ricerca che in realtà celi la loro voglia di avventura. Insomma: favole per bambini. Ma forse le cose non stanno proprio così.
CLASSI
Similmente a quanto si vede nel terzo capitolo, le successive venti pagine del manuale sono dedicate all’introduzione di svariate nuove sottoclassi. Oltre ad un’attenzione particolare per gli ordini di appartenenza di Paladini, Monaci, Druidi, e Maghi, vengono introdotti gli Harpers quale (apparentemente) nuova sottoclasse dei Bardi, sebbene il lore comune fino ad ora li abbia qualificati come organizzazione semi-segreta alleata dei Druidi (cosa che spiegherebbe la sidebar dedicata proprio alla relazione fra Harpers e Druidi). I Chierici non sembrano ricevere grandi novità, vista la solita menzione ai Divine Domains di appartenenza, mentre gli Stregoni potrebbero avere qualche novità sui propri Patroni. Nuovi archetipi per i Ladri ma, apparentemente e con delusione di molti, nessuna novità per i Ranger.
Due cose comunque stupiscono. La prima che è che i tanto attesi Purple Dragon Knights, presumibilmente una sottoclasse dei Guerrieri o dei Paladini, non figurano espressamente da nessuna parte. Allo stesso modo dei Duellanti (cioè i Bladesingers) se ne parla non tanto come sottoclasse, ma quale stile di combattimento (pur collocandosi, però, adiacenti ai Maghi). I Bladesingers erano stati introdotti nel Complete Book of Elves della Seconda Edizione, e si trattava di maestri che avevano fuso l’arte della spada con quella della magia e generalmente reputati sgravi. Visto dove sono stati piazzati, è ragionevole pensare che si tratterà di una variante melee-oriented del Mago, magari vincolata alla razza Elfica.
BACKGROUNDS
Il manuale si chiude con ben quindici pagine dedicate a background pre-generati per i giocatori, spaziando dai più alti ranghi dei Nobili di Waterdhave agli Uthgardt Tribe Member. Si tratta di dodici diversi background che, presumibilmente, andranno da una parte ad innestarsi sui nuovi elementi di ambientazione presentati, e dall’altra espanderanno su di essi e ne permetteranno una migliore comprensione.
In definitiva, il manuale sembra promettere una ventata di novità ad ampio raggio per tutta la Costa delle Spade, oltre ad integrarsi con la storyline di Rage of Demons, e dunque prestarsi ad un utilizzo trasversale immediato. Metà dei contenuti sono dedicati ai Master e fanno riferimento ai primi due capitoli, mentre gli ultimi tre sono essenzialmente per i giocatori. Non è dato capire da che parte ci saranno le novità più gustose, anche se l’insight offerto dalla TOC sembra suggerire che i primi avranno un bel malloppo di novità con cui destreggiarsi, mentre i secondi troveranno una serie di perle sparse qua e là, soprattutto in relazione a razze e classi.
– Luca Pappalardo –