Di storie di fantasmi e case infestate ne avrete sentite tante, sono alla base dell’horror classico, eppure non dovreste aspettarvi nulla di ordinario dal nuovo film di Guillermo del Toro, Crimson Peak, che egli rifiuta perfino di considerare come “un film di case infestate”, definendo la magione presente nella sua pellicola come “una rappresentazione della famiglia che l’ha abitata, una trappola molto sinistra”.
E basta guardare un trailer per capire che ha ragione, che le mura che si vedono, le scale scricchiolanti e gli oscuri sotterranei sono più simili alle espressioni di un personaggio non umano che alle stanze di una qualsiasi abitazione. E, infatti, la villa è uno dei quattro protagonisti di Crismon Peak. La storia comincia quando la giovane scrittrice Edith Cushin incontra per la prima volta Sir Thomas Sharpe. Se ne innamora a prima vista e, dopo il matrimonio con il misterioso individuo, va a vivere con lui nella sua villa, dove incontra Lady Lucille Sharpe, sorella del suo novello sposo. Andrebbe tutto bene se non fosse per il segreto che la casa e la famiglia Sharpe nascondono: Edith ne scopre l’esistenza troppo tardi e si ritroverà a dover cercare una via d’uscita dall’oscura malvagità di quella magione. Ma Crimson Peak non è solo questo: se lo fosse, non sarebbe all’altezza dell’uomo che ha dato al mondo Il Labirinto del Fauno. È una storia classica, di fantasmi, gotica e romantica che esplora lo strano triangolo che vede protagonisti i due fratelli Sharpe e la nuova arrivata Edith. Da una parte c’è Lucille, la più fredda e manipolatrice dei tre personaggi, gelosa della nuova arrivata, e dall’altra la piccola Edith, l’opposto di sua cognata. Quest’ultima crede nella bontà delle persone e trova difficile che qualcuno possa voler fare del male senza una ragione. In mezzo c’è Thomas e la storia è dedicata, oltre che ai fantasmi, a come questo triangolo si evolve e si risolve durante il film: gli spettri del passato, e qui si intende non in senso figurato, sorgeranno dalle tenebre della casa e dall’argilla rossa della collina su cui è costruita e proveranno a distruggere l’amore appena nato tra Thomas ed Edith.
Come detto prima, la casa stessa è un personaggio vivo e importante, e Guillermo del Toro l’ha paragonata ad un barattolo con intrappolate dentro delle farfalle. Il barattolo non è buono o cattivo, è un barattolo, e ucciderà le farfalle semplicemente perché ne sono bloccate all’interno. Così la casa non è malvagia, è solo un luogo dove sono accadute molte cose orribili, dove sono presenti molto dolore e sofferenza. Non ha una qualità che è stata data ad altri luoghi simili, non è senziente.
Sarà interessante vedere questa storia al cinema, storia che ha altro da vantare oltre all’altisonante nome del suo regista. Per esempio a vestire i panni di Sir Thomas Sharpe c’è Thomas Hiddleston, che tutti conosciamo. Inizialmente il ruolo di protagonista doveva essere di Benedict Cumberbatch, che ha poi rifiutato all’ultimo momento, così al posto di Doctor Strange c’è Loki. Nel ruolo di Edith, invece, ritroviamo l’Alice di Tim Burton, la giovane attrice australiana Mia Wasikowska, mentre a interpretare la parte di Lucille c’è l’americana Jessica Chastain, già al cinema in questi giorni nel ruolo di Melissa Lewis in “Sopravvissuto – The Martian” (fresco fresco di recensione anche qui su Isola Illyon). E infine c’è Allerdale Hall, ovvero la villa. Per riuscire a rendere nel film ciò che Guillermo del Toro aveva immaginato e scritto, con l’aiuto dello sceneggiatore americano Matthew Robbins, Allerdale Hall è stata costruita quasi per davvero. Il set era composto praticamente da dieci ulteriori set, con le stanze collegate tra loro in modo che la macchina da presa potesse passare da un luogo all’altro senza problemi e senza che si dovesse rifare qualcosa con l’aggiunta di ulteriori dettagli digitali in post-produzione. La dimora inglese (la storia è ambientata in Cumbria, una contea nel nord ovest dell’Inghilterra) è stata realizzata nei minimi dettagli, così da essere storicamente corretta. Questa stessa cura è stata dedicata alla creazione dei fantasmi che, come già il nostro Michele vi aveva detto in un precedente speciale sul film, sono stati interpretati da veri attori che ogni giorno sono dovuti passare attraverso lunghe sessioni di trucco.
E ora che vi ho detto praticamente tutto ciò che vi serviva sapere su Crimson Peak, cosa resta da fare, se non correre al cinema? Resta un po’ di attesa, perché in America sarà proiettato dal 16 ottobre, mentre in Italia arriverà qualche giorno dopo, il 22. Capiterà proprio durante il periodo di Halloween, perfetto per qualcosa di tanto profondo e spaventoso come pare essere questo film: almeno così sembra sarà, a sentire il re dell’horror scritto, Mr. Stephen King, che ha potuto gustarsi Crimson Peak prima di noi e commentare definendolo “gorgeous and just fucking terrifying”. D’altronde, visto l’impegno che Del Toro ci ha messo per creare qualcosa che non fosse il solito film horror a basso budget, ma qualcosa di abbastanza intenso e profondo da poter entrare nell’olimpo dell’orrore (e non solo magari), sarebbe stato triste (e strano, conoscendo Guillermo) che non fosse riuscito nel suo intento. Non so cosa ne pensiate voi, ma a me la voglia di andare al cinema è venuta, fosse anche solo per scoprire come mai in America è stato vietato ai minori di 17 anni.
– Caterina Gastaldi –