Elen sila lumenn omentielvo, avventurieri! Reduci dai grandi intrighi e le botte da orbi di Pacific Rim, eravamo in attesa di un nuovo lavoro di Guillermo Del Toro dietro la macchina da presa. Poco prima dell’uscita del suddetto film c’era già qualche rumors sul suo successivo lavoro, e dopo ben quattro anni di attesa siamo finalmente giunti a vederne la fine. Eccoci accontentati, dunque: dopo la recente uscita del trailer di Crimson Peak, ultima fatica del regista, l’hype qui sull’isola è alle stelle. Ognuno ai propri posti, marinai! Cazzate la randa e mano ai cestelli di popcorn, sveliamone tutti i dettagli!
L’OCCHIO DIETRO LA CINEPRESA
Nato a Guadalajara il 9 ottobre del 1964, la vita dell’autore viene presto contaminata dal mondo del cinema, che lo vedrà produttore del suo primissimo film alla tenera età di 21 anni. Parlano molto di lui le sue passioni per il mondo del fumetto, come si evince da Hellboy e Blade II, per gli ingranaggi e per le tematiche horror, come in La Spina del Diavolo. La poetica e lo stile di questo regista visionario si rafforzano nel tempo, con un gusto particolarmente raffinato nel lasciare nelle sue pellicole alcuni rimandi ai lavori precedenti e nella peculiare attenzione per il mondo dei bambini, il cui punto di vista per Del Toro è molto importante. Non si tratta semplicemente della classica dicotomia bene-male: in ogni pellicola mondo reale e mondo fittizio si fondono insieme per creare un unicum costantemente in bilico sul filo sottile della follia e del mistico.
Cito da un libro di Alessio Gradogna sul lavoro di Del Toro: “un grande ricettacolo di morte e salvezza, un’unica grande opera in divenire in cui si combatte per il Bene, o ciò che sembra tale, e al contempo ci si crogiola con il Male, o ciò che dovrebbe essere… C’è la realtà storica, nera e buia, esemplificata dalla guerra civile spagnola (e il nazismo nella Trilogia), come cartina di tornasole utilizzata per dare spazio ai diversi sentimenti dell’animo umano… C’è la fiaba, ad altezza di bambino, popolata da mostri e sangue, atrocità e vendette, pericoli e fughe, ma anche amore e amicizia, lealtà e volontà, coraggio e purezza. Ci sono i vampiri (o i mezzosangue), i vendicatori e i vendicati, i giustizieri e le forze cosmiche della distruzione… la forza di Del Toro è la messinscena di un mondo a metà fra la Terra e il Cielo, un mondo in cui coabitano la favola e la cruda quotidianità.” (I dannati e gli eroi – il cinema di Guillermo Del Toro, edizione Il Foglio). E pensare che un autore così avrebbe dovuto dirigere la trilogia de Lo Hobbit…
Tra i progetti falliti (ma che speriamo caldamente riprenda in mano) e tra quelli in corso possiamo trovare titoli interessanti: alcuni remake di grandi classici come Dottor Jekill e Mister Hyde, Frankestein e perfino un film in stop motion su Pinocchio.
CRIMSON PEAK: CAST, TRAMA E ALTRO
Crimson Peak viene annunciato per la prima volta nel 2012, poco prima di Pacific Rim. L’inizio della sceneggiatura è però datato 2006, e dalle prime dichiarazioni dell’autore emerge che questa sarà un’opera che gli “permetterà di giocare con le convenzioni del genere che conosco e amo, e al tempo stesso sovvertire le vecchie regole“. Un ritorno all’horror, insomma, ad uno stile non tanto più “consono” quanto più familiare. Dopo qualche cambio nella formazione del cast che vede il pluriosannato Benedict Cumberbatch sostituito nel ruolo di protagonista maschile da Tom Hiddleston, stando almeno alle anticipazioni del trailer, ne vedremo delle belle.
La storia vedrà le vicende di Edith Cushin, scrittrice inglese dell’età vittoriana, che vivrà emozioni contrastanti tra l’amore per un suo vecchio amico d’infanzia e un tenebroso straniero. Teatro di queste vicende sarà una casa che in passato ha assistito a numerose tragedie prima dell’arrivo della scrittrice, e che per questo è infestata da spiriti tormentati. Si mettono in luce così tematiche classiche care all’autore come la religione e il rapporto con la carnalità e il senso di colpa. Altra questione interessante da conoscere: questo film è di taglio “piuttosto personale” per Guillermo Del Toro, perché alla base della sua ispirazione troviamo Jane Eyre e Rebecca, che cita come spunti per le trame e l’atmosfera del film.
CUROSITA’ SUL SET
La magia del grande schermo cattura molti, e quello che si cela dietro può essere altrettanto bizzarro e spettacolare. Procediamo dunque alla scoperta di alcune curiosità che riguardano la produzione di questa pellicola!
- Vecchi amici! I fantasmi in questo film non sono stati realizzati con la CG, ma utilizzando attori veri. Due di questi, Doug Jones e Javier Botet hanno collaborato in passato con Guillermo Del Toro per altri suoi film.
- Una riffa per tutti! Durante le riprese il regista ha richiesto incontrovertibilmente l’assenza di cellulari sul set, pena una multa di 5 dollari. A fine settimana ha organizzato una lotteria a cui, a causa degli scarsi fondi, ha aggiunto di tasca sua 500 dollari.
- E ora quale scelgo? Si sa, l’indecisione rode anche il più saldo dei cuori… e il nostro eroe non è da meno. Ha scritto ben 11 o 12 versioni del film prima di scegliere quella definitiva. Ha anche scritto nuove scene durante le riprese! Un vero vulcano di idee!
- Il tempismo è importante! Certe occasioni sono treni da cogliere al volo. Anche se Benedict Cumberbatch ed Emma Stone sono stati scritturati per primi come protagonisti del film, è sempre utile avere qualche asso nella manica, o meglio due: Tom Hiddleston e Mia Wasikowska. Subentrati ai primi due, Tom Hiddleston ha firmato 72 ore dopo l’abbandono di Cumberbatch.
- Voglio quello! E lo voglio subito! Da perfezionista mancato comprendo il bisogno di voler vedere ogni spilla di un progetto al proprio posto, col giusto risalto che gli spetta. Per la casa dove si svolgeranno le trame, Guillermo ha voluto un possente lampadario, per il quale però si richiedeva ben tre mesi di lavorazione, troppo tempo per una produzione cinematografica. Ed è per questo che ha pagato metà del costo di produzione per inserirlo comunque. E che cos’è, mio il gioco, mie le regole. Stacce.
- Sposta quel bus! La casa è stata tirata su integralmente, fondamenta incluse. Ogni piano è stato realizzato per dare allo spettatore una sensazione precisa. Il vero peccato è che è stata demolita a fine riprese… mannaggia, volevo proprio acquistare una maison dove passare il fine settimana…
- Passioni e citazioni! Questo è un disclaimer per chiunque abbia fobie insettoidi: in tutto il film ci sono un sacco di farfalle e falene. L’opera (e questo prescinde i piccoli demoni alati) è stata prodotta in modo che ricordasse il technicolor di Mario Bava.
Signori, per questo articolo è veramente tutto. Non mi resta che salutarvi e, come sempre, augurarvi buona fortuna avventurieri!
–Michele Giuliani–