La 20th Century Fox ha acquisito il progetto sci-fi “The Leviathan”, del regista Ruairi Robinson (“The Last days on Mars”), con produttore Simon Kinberg e produttore esecutivo nientemeno che Neill Blomkamp. La major californiana è stata convinta delle potenzialità del progetto sceneggiato da Jim Uhls (“Fight Club”) probabilmente anche grazie al riscontro di pubblico che ha ottenuto il concept trailer di tre minuti e mezzo rilasciato recentemente dal regista, e che trovate in fondo a questo articolo. In soli dieci giorni dal suo debutto online, il visionario filmato ha ottenuto qualcosa come due milioncini tondi di visualizzazioni tra Vimeo, YouTube e Dailymotion. Un feedback che non è sfuggito alle attenzioni del mainstream hollywoodiano, evidentemente. I presupposti per una pellicola di livello ci sono tutti, a cominciare dalla familiarità col genere dei produttori. Neill Blomkamp non ha certo bisogno di presentazioni: acclamato in tutto il mondo per il suo “District 9”, il cineasta sudafricano era stato originariamente scelto per dirigere un film sull’universo di Halo, poi abortito, ha girato Humandroid (aka “Chappie”) che sarà prossimamente nelle sale italiane, e sta lavorando sull’attesissimo Alien 5 sempre per la 20th Century Fox. Anche Kinberg non è nuovo a produzioni di ambito sci-fi e fantastico, avendo al suo attivo il recente “Cenerentola” di Kenneth Branagh, lo stesso “Chappie” di Blomkamp e progetti futuri come “Deadpool” e “The Martian” di Ridley Scott. Diamo un’occhiata a cosa ci aspetta in questa futura pellicola che si preannuncia decisamente intrigante.
IL LEVIATANO
La pellicola sfrutterà uno dei capisaldi della mitologia e della letteratura dell’umanità di ogni epoca, coniugato di volta in volta in generi, atmosfere, ed epoche diverse: il mito del Leviatano, originariamente un mostro marino dalla leggendaria mole citato più volte nell’Antico Testamento e che probabilmente affonda le sue radici nella mitologia ebraica e prima ancora babilonese, un aspetto in particolare della mostruosa dea Tiamat (e così chiudiamo il cerchio).
“Fa ribollire come pentola il gorgo, fa del mare come un vaso di unguenti. Nessuno sulla terra è pari a lui, fatto per non aver paura. Lo teme ogni essere più altero; egli è il re su tutte le bestie più superbe.” (Giobbe 40: 25-32, 41: 1-26)
Al di là della genesi del mito, le caratteristiche del Leviatano sono sempre quelle di un essere mitologico nato direttamente dal volere di Dio, espressione della volontà divina e simbolo di potenza del creatore, ma anche allegoria della forza distruttiva e priva di controllo del caos primordiale, e della natura non ordinata dal principio divino. Infine, esso rappresenta la volontà celeste che punisce l’uomo che si ostina a non voler comprendere il suo posto nell’universo, ma anche la pulsione autodistruttiva ahinoi insita nella natura umana. Da Moby Dick ai vermoni di Rambaldi in Dune, alle Limacce spaziali di Star Wars ad innumerevoli altri esempi, il Leviatano si è declinato in molteplici forme nella letteratura, nel cinema e nei media in generi fantastici ma non solo. Che altro sono, per esempio, i Grandi Antichi di Lovecraft (con il Grande Cthulhu in testa), se non delle versioni estremizzate, ampliate, rivedute sotto la lente della sci-fi e dell’horror, del mito del Leviatano?
Da quel poco che ancora si sa e si può desumere dal concept trailer rilasciato recentemente, “The Leviathan” narra di un futuro nel quale l’umanità si è espansa nell’universo e ha colonizzato numerosi sistemi stellari grazie all’invenzione di un potente motore iperluce. Tale motore è stato reso realtà grazie alla sostanza “esotica” contenuta nelle uova di questa specie vivente immensa, che somma in sé elementi di balena, di drago, di sauro, il tutto incredibilmente (e probabilmente c’entrerà qualcosa la sostanza in questione) capace di librarsi tra le nuvole. L’umanità preda, quindi, ferocemente questa specie per perpetuare la sua capacità di viaggiare nello spazio: a complicare le cose, pare che coloro che fisicamente si occupano di questa caccia, non lo facciano volontariamente ma ci siano costretti. Come idea può non suonare originalissima, ma se il film dovesse seguire la qualità del concept trailer saremmo davanti ad uno dei migliori film dell’anno: la gigantesca nave madre dalla quale si staccano le veloci lance volanti, i colpi al plasma come arpioni, la creatura che irrompe tra le nuvole, tutto fa pensare alla lotta tra la baleniera e Moby Dick, raccontata in modo avveniristico ma con la stessa ferocia. E chissà se ci sarà anche in questo caso un novello Capitano Achab in rotta verso l’autodistruzione.
Godetevi il trailer, a risentirci con altre novità!
– Luca Tersigni –