Immagino che lasciare un proprio segno nella cultura sia il sogno di un po’ tutti gli scrittori, ma forse questo è un mestiere per il quale si nasce, e non lo si diventa semplicemente perché lo si vuole. J. K. Rowling (all’anagrafe Johanne Rowling) si afferma nel mondo della letteratura in un’era dove c’è ancora la voglia e la possibilità di stupire e stupirsi, un’era dove Internet non è diffuso come lo è oggi, e dove non si è schiavi del “già visto” o del “già sentito”. Se sia stato un allineamento di pianeti, un volere divino o una pura casualità della vita a volere che questa donna si trovasse col suo prodotto nel posto giusto al momento giusto, non lo sapremo mai. Ah, ma sapete di chi sto parlando, vero? No, perché altrimenti dovreste controllare che tra le chiappe non abbiate una sonda aliena, forse mancate sulla Terra da un po’ di tempo. La Rowling è nota (e lo sarà per sempre – mi auguro per lei che non sia un problema) per essere l’autrice della saga di Harry Potter, uno dei maggiori successi letterari della storia, nonché uno dei fantasy più apprezzati e riconosciuti di sempre. Ma Harry Potter non è stato un prodotto nato a tavolino, e l’autrice, prima di affermarsi, non ha trascorso una vita facile.
J. K. Rowling nasce il 31 luglio del ’65 a Yate, nel sud-ovest dell’Inghilterra. Sin da ragazzina dimostra di avere quella marcia in più: a sei anni scrive Rabbit, la storia di un coniglio malato di morbillo, mentre a dodici un romanzo incentrato sulla storia di sette pietre preziose maledette. Dopo il liceo si iscrive alla facoltà di lingue dell’Università di Exter, ma in questo periodo accade un evento che la segnerà per sempre: alla madre viene diagnosticata la sclerosi multipla, e muore agli inizi degli anni ’90. Dopo l’Università, la donna lavora per Amnesty International a Londra: è proprio in questo periodo che nasce l’idea di Harry Potter. Durante le pause pranzo, infatti, inizia a scrivere il primo romanzo, creando i personaggi di Harry, Ron, Hermione, Hagrid e Pix. Non si sa bene quanto tempo abbia richiesto effettivamente la stesura del libro, ma la donna successivamente ha dichiarato che per delineare la trama di tutta la saga e intrecciare bene ogni dettaglio ha impiegato cinque anni. Nel ’92 si sposa in Portogallo (dove nel frattempo si è trasferita per insegnare inglese) col giornalista Jeorge Arantes, dal quale l’anno successivo ha una figlia, Jessica; pochi mesi dopo si separa dall’uomo e torna a Edimburgo per vivere vicino alla sorella. In questo momento inizia un periodo durissimo per la Rowling, segnato da una forte depressione e da problemi economici dovuti alla sua disoccupazione. Si reca spesso al pub del cognato, e qui si dedica completamente alla stesura del romanzo, per lei unica distrazione alla bruttissima situazione che sta attraversando.
Nel ’95 conclude Harry Potter e la Pietra Filosofale e, dopo tanta ricerca, l’agente letterario Christopher Little (che nella sua carriera ha lanciato anche il gruppo musicale dei Gorillaz e lo scrittore Paul Bajora, autore dei libri per bambini L’apprendista e Il Re degli Inganni) decide di occuparsi di cercare un editore. I primi tentativi non vanno a buon fine (il romanzo è giudicato troppo lungo), ma alla fine ad accettare di pubblicarlo ci pensa una casa editrice semi-sconosciuta, la Bloomsbury, che firmando quel contratto ha, senza inizialmente saperlo, assicurato la pensione a tutti i suoi dipendenti, e nello stesso momento ha dato ufficialmente il via al fenomeno Harry Potter. Prima di lanciare il romanzo sul mercato, la Bloomsbury chiede all’autrice di scegliere uno pseudonimo, temendo che il pubblico potesse accettare con poca facilità il fatto che l’autore potesse essere una donna (e utilizzare due nomi, J. K. appunto, avrebbe reso la questione più vaga). Da questo momento, poi, sapete bene anche voi come è andata a finire: tutti i libri hanno avuto un successo planetario assolutamente incredibile, collezionando consensi sia dalla critica che dal pubblico, e fruttando alla Rowling una miriade di premi (tre Smarties Prize di fila, il British Book Award e il premio Hugo, giusto per citarne alcuni). Nel 2001, un anno dopo la pubblicazione di Harry Potter e il Calice di Fuoco (che, giusto per informarvi, ha venduto 3 milioni di copie in 48 ore), Johanne si risposa con Niel Murray, dal quale ha altri due figli, David e Mackenzie. L’ultimo capitolo della saga, il settimo, esce il 21 luglio 2007 in Inghilterra e segna un importantissimo record, divenendo il libro con le vendite più veloci della storia dell’editoria (11 milioni di copie in 24 ore nel Regno Unito e in America, e 72 milioni di copie nel primo weekend in tutto il mondo). From zero to hero potrebbe dire qualcuno: ed effettivamente la Rowling ha guadagnato un bel po’ di soldini nel corso dei dieci anni di pubblicazione dell’intera saga, tanto che la rivista Forbes nel 2007 l’ha indicata come seconda donna più ricca d’Inghilterra, dopo la regina Elisabetta II, nonché seconda donna più ricca del mondo per quanto riguarda il settore dell’intrattenimento (la prima è Oprah Winfrey, nota conduttrice, opinionista e attrice americana). Nonostante ciò, non è una donna alla quale piace sperperare il proprio denaro. Ha, infatti, più volte dichiarato: “Quando hai passato un periodo della tua vita a domandarti se il denaro sarebbe bastato ad arrivare alla fine della settimana, fai sempre caso a quanto spendi. Sono felice di essere ricca, ovviamente: è una cosa che ti dà libertà, e la possibilità di viaggiare e di aiutare altre persone. Ma quando si tratta di shopping – mi piacciono le scarpe e le borse! – c’è un limite che mi impongo di non superare.“
Dopo il settimo libro, l’autrice ha pubblicato anche altri piccoli volumi dedicati alla saga del suo maghetto, e cioè Gli animali fantastici: Dove Trovarli e Il Quidditch attraverso i secoli (repliche di due dei libri utilizzati dagli studenti di Hogwarts, dove si parla delle creature magiche del mondo di Harry Potter e della storia dello sport più seguito dai maghi). Ha anche pubblicato Le Fiabe di Beda il Bardo, raccolta di piccoli racconti sempre tratto da uno dei volumi che vengono “realmente” utilizzati all’interno del racconto, nello specifico in Harry Potter e i Doni della Morte. Il ricavato di questi libri è andato quasi completamente ad associazioni di beneficenza, per cui la Rowling mostra costantemente sostegno (la donna è presidentessa del National Council for One Parent Families, un’associazione che si occupa dei genitori che si trovano, in mancanza del partner, a capo di una famiglia).
Johanne, comunque, non va affiancata soltanto all’immagine di Harry Potter: nel 2012 ha pubblicato Il Seggio vacante, una tragicommedia, e l’anno successivo Il richiamo del cuculo, tra l’altro sotto lo pseudonimo di Robert Galbraith. Quest’ultimo è un giallo facente parte di una saga che continuerà con Il baco da seta, in uscita entro la fine di quest’anno.
La Rowling è anche una delle poche autrici che ha partecipato attivamente alla produzione degli otto film tratti dai suoi libri, assicurandosi che i prodotti soddisfacessero i suoi standard. Pensate che le hanno persino proposto di interpretare Lily, la madre di Harry, ma la donna ha rifiutato. Non un grosso problema per la Warner Bros., comunque, a giudicare dal grosso regalo che l’azienda le ha fatto a conclusione delle riprese di Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2: un bracciale di oro bianco con sopra incastonati 40 diamanti, che la donna ha indossato alla premiere del film. E, a proposito di film, preparatevi perché la Rowling si occuperà della sceneggiatura di una trilogia cinematografica basata sul libro Gli animali fantastici: dove trovarli, focalizzata sullo pseudo autore del volume, Newt Scamandro, ambientata negli anni ’20 a New York. Anche se collegata all’universo potteriano, non ci saranno riferimenti a personaggi come il giovane maghetto o il suo terribile nemico, ma soltanto a Silente e Grindenwald.
Che amiate o meno Harry Potter, non potete non essere d’accordo con me sul fatto che J. K. Rowling abbia dato un grandissimo contributo al mondo della letteratura fantasy. Avete qualche bel ricordo legato a questa autrice? Condividetelo con noi!