Era inevitabile: Nagash, l’oscuro e potentissimo Gran Negromante, è tornare a minacciare il mondo dei viventi. Ma prima facciamo due passi indietro e analizziamo la sua storia.
Figlio del re Khetep e colto studioso dell’arcano, egli combinò le arti demoniache con le conoscenze della non-vita apprese durante il suo sacerdozio presso Khemri per evocare uno sterminato esercito di fedeli servitori estratti direttamente dalle tombe dei cimiteri locali con il quale strappò lo scettro al fratello Thutep, il legittimo erede al trono, che venne murato vivo dai luogotenenti fedeli al negromante. Quando i re di Nehekara si accorsero dell’effettiva minaccia che Nagash rappresentava per i popoli del sud, essi decisero di unire le proprie forze per sconfiggere il negromante e bandirlo dalla loro terra natale.
Quando fu costretto a vagare senza meta nel deserto a nord di Nehekara rese la sua essenza immortale per resistere agli stenti dell’ambiente circostante; ritiratosi presso la fortezza che chiamò Nagashizzar – eretta sul Picco dello Zoppo, località nota per la presenza della Warpietra – Nagash si guadagnò la fedeltà dei dodici Maestri Vampiri per volontà della regina Nefereta, che rinvenne uno dei libri trascritti dal negromante e si convertì alla non-morte bevendo il proprio sangue.
Forte di questa nuova alleanza, l’antico sacerdote decise di muovere guerra a Nehekara: alla testa degli eserciti del sud vi era Alcadizaar il Conquistatore, che sconfisse l’armata di Nagash dopo una serie di sanguinose battaglie. Utilizzando l’immenso potere acquisito nei secoli, il Gran Negromante distrusse allora l’intera Nehekara con lo scopo di far risorgere dalle sue ceneri una temibile legione di scheletri; fu proprio Alcadizaar a metter fine ai suoi piani ambiziosi distruggendo il corpo di Nagash, che provato dall’imminente vittoria non fu in grado di opporsi al suo nemico. Alcadizaar consegnò le sue ceneri ai venti del sud, ma impazzì poco dopo probabilmente a causa dell’influenza della Warpietra. Ma il signore della non-morte non può essere soppresso, ed ecco che i viventi sono chiamati nuovamente alle armi per opporsi alle sue mire.
È difficile parlare di Warhammer senza tirare in ballo Nagash: rappresenta una delle colonne portanti di tutta l’ambientazione, e la Games Workshop ha deciso che è giunto il momento di schierare uno dei suoi più pregiati cavalli da battaglia. Stando ai primi rumors, con The End Times è possibile giocare un’armata composta da Conti Vampiro e Re dei Sepolcri, schierare Grandi Eroi per un punteggio pari al 50% della propria lista e introdurre nuovi personaggi non contemplati all’interno dei rispettivi libri degli eserciti. Inoltre, è già disponibile sul loro web-store il nuovo modello del Gran Necromante: il lich appare fluttuante e circondato da spiriti evocanti magicamente, porta con se il bastone che abbiamo già visto nella sua prima edizione – naturalmente rivisitato e scolpito secondo le necessità della corrente miniatura – e i colori proposti richiamano i temi già visti nei Conti Vampiro.
L’azienda britannica ha inoltre deciso che è tempo di spianare la strada alla fatidica nona edizione del regolamento. Non sappiamo nulla di certo a riguardo, per cui dobbiamo soltanto aspettare che i prossimi White Dwarf ci illumino sul tema. Nel frattempo, godiamoci questa nuova espansione sperando di non dover morire troppo spesso sotto i colpi della negromanzia.
Buon divertimento nei campi di battaglia!