Elen sila lumenn omentielvo, avventurieri! L’approfondimento di oggi è dedicato ad un uomo che nel mondo della scrittura e dell’arte si è imposto di forza e con carattere, appassionando milioni di lettori. Il suo lavoro spazia dalla sceneggiatura alla letteratura per adulti e bambini, dal fumetto al giornalismo, e personalmente lo annovero tra gli scrittori fantasy più influenti e creativi attualmente in vita: sto parlando di Neil Gaiman. Tra le opere che vorrei ricordare, Sandman occupa un posto di riguardo per struttura e complessità che sembra congiungere anche altre opere, come per formare un’ossatura che sostiene l’universo alternativo creato dallo scrittore. Contenete gli orgasmi e allacciate le cinture, si parte per questa straordinaria avventura!
L’autore in soldoni: una biografia spicciola. Neil Richard MacKinnon Gaiman nasce il 10 novembre del 1960 in quel di Portchester da una famiglia ebraica di origini polacche. Tra le sue influenze giovanili troviamo Tolkien, Carroll, Moorcock e tanti altri classici che costituiscono una importante chiave di lettura per le sue opere. Inizia la sua carriera come giornalista facendo interviste e recensioni di libri. La sua primissima pubblicazione cartacea è una biografia dei Duran Duran nel 1984, un libro che riscuote un grande consenso di pubblico e di critiche. Lavora anche come sceneggiatore per una puntata di Doctor Who (per la precisione Night in Silver) e collabora con Terry Pratchett per una comic novel chiamata Good Omens (nella sua traduzione italiana Buona Apocalisse a Tutti). Nella sua carriera è stato insignito con moltissimi premi per i suoi lavori, uno tra tutti credo sia il più particolare: il numero 19 di Sandman della serie Sogno di una Notte di Mezza Estate è stato premiato con il World Fantasy Award nel 1991 come miglior racconto. È il primo fumetto che vince questo premio e sarà anche l’ultimo: in seguito a ciò, le regole sono state cambiate in modo tale che non possano partecipare altri fumetti per questo premio.
L’analisi dell’opera: Sandman. Non ne parlo semplicemente perché è la prima sua opera che ho conosciuto, ma anche perché ritengo sia uno dei suoi lavori meglio riusciti. Filosoficamente, il concetto che gli Dei siano invenzioni dell’uomo e che traggano potere dalla fede dei loro fedeli mi sembra una questione curiosamente plausibile. Ogni storia di questa serie è stata realizzata da un disegnatore diverso. Questa discordanza c’è per dare l’impressione che ogni sognatore veda gli Eterni dal proprio punto di vista. La narrazione è incentrata sul Dio del Sogno e sui suoi fratelli, le cui storie si intrecciano con gli esseri umani in varie epoche storiche. Il personaggio di Sogno, inoltre, mostra uno sviluppo evolutivo personale molto interessante durante il corso della serie, rivelando caratteristiche sempre più vicine agli uomini. La serie consta di 75 albi, pubblicati tra il 1989 e il 1996 dalla Vertigo, successivamente accorpata in dieci volumi con l’aggiunta di Endless Nights e di un prequel, “The Sandman: Ouverture” edito nel 2013.
Altre pubblicazioni: film, libri. Tra altri lavori degni di nota oltre a quelli già citati, mi permetto di parlarvi brevemente di altre piccole chicche a mio parere da recuperare. Primo tra questi Coraline (vedi foto), da cui è stato tratto un film d’animazione, ma anche Nessun Dove, Figli di Anansi e American Gods. Soprattutto questi ultimi due li consiglio caldamente: leggendolo si ha una più chiara concezione della filosofia espressa in Sandman, senza considerare che ha una trama particolarmente avvincente.
Il consiglio del giorno: altri nomi, altri autori. Dopo tanto pensare a cosa mettere in questa parte di articolo, ho optato per qualcosa di classico: signore e signori, Tori Amos. L’amicizia che stringe con Gaiman lo porta a frequenti rimandi nelle sue canzoni, e anche l’autore fa lo stesso nelle sue opere. Propongo qui sotto una delle canzoni di Tori forse più significative legate al lavoro di Gaiman: Sister Named Desire.
Compagni avventurieri, questo excursus volante si chiude qui! Cliccando qui troverete un altro nostro articolo sempre su Gaiman dedicato alla sua ultima pubblicazione. Divinità ancestrali e trame oniriche fanno al caso vostro? Lasciate una preghiera qui sotto con un commento! Buona fortuna, avventurieri!
“[Bernie Capax]:Comunque mi e’ andata bene, no? Voglio dire, quanti anni, quindicimila? Abbastanza bene, no? Ho vissuto un bel po’.
[Death]: Hai vissuto quanto gli altri: una vita intera. Ne’ piu’ ne’ meno.”
Death e Capax in Vite Brevi