Eh sì, amici (e amiche), reggetevi forte. Nel mondo fantasy si sono combattute milioni di guerre, scontri all’ultimo sangue e missioni suicide. Eroi di tutti i tipi hanno sacrificato le loro vite per il bene di altri, ricorrendo a potenti armi o alle loro innate capacità. Ma siamo certi che sia stato solo questo? Pare proprio di no. Vi dirò tutta la verità, nient’altro che la verità: grazie alle mie accurate ricerche, ho scoperto a cosa è dovuto il successo di alcune delle più epiche gesta della storia del fantastico.
Xena – Principessa Guerriera
Ricorderete sicuramente tutti gli scontri tra Xena e Callisto: quanti colpi precisi con quelle frecce, quanti accurati affondi con la spada. E il suo chakram? Mai avido di tagli netti nei punti giusti, e capace sempre di tornare al mittente (spesso anche riagganciandosi con millimetrica precisione alla cintura). Noi maschietti non vedevamo l’ora che Xena si mettesse a fare le sue acrobazie, mostrando la sua incredibile forza: ogni arma nelle sue mani si trasformava in uno strumento di morte. Siamo cresciuti credendo che avesse davvero quelle capacità, ma una volta che si diventa adulti si scoprono tante verità, e la più terribile è che in realtà la bella principessa guerriera era solo incredibilmente fortunata. Ricorderete sicuramente i tripli salti mortali con rotazione che portavano la nostra amica ad atterrare proprio sulle facce dei suoi nemici. Una dieta equilibrata e tanta palestra? No, pura fortuna. Dopo una ricerca approfondita che mi è costata diverse notti insonni (non per i motivi che i più lerci di voi stanno pensando) ho scoperto, infatti, quale fu la parte del corpo di Xena che davvero fece la differenza durante le sue avventure:
Il Signore degli Anelli
La battaglia al Fosso di Helm è una delle più epiche che la storia del cinema fantasy ricordi. Sarete tutti d’accordo con me nell’affermare che Legolas abbia giocato un ruolo fondamentale in essa. Quei 42 (43) Uruk-hai non si fecero fuori da soli, ricordiamolo. Ma ricordiamo anche i suoi movimenti fluenti, tra una testa mozzata e un affondo mortale: un carro armato con le orecchie a punta. E quell’arco? Ne vogliamo parlare? Nella sua carriera di tiratore, quanti colpi avrà fallito? Due? Tre? Ve lo dico io, zero. Tutta strategia? Merito dei sensi acuti tipici della sua razza? È quello che anche io avrei voluto credere. Vi siete mai chiesti come mai Gandalf, con a seguito la cavalleria di Rohan, arrivi proprio al momento giusto? La risposta, dopo attenti studi, è stata sottolineata in questa immagine:
Harry Potter
I secchioni sono antipatici. Tutti ne conosciamo uno, o ne abbiamo avuto uno in classe (e se non è così, preoccupatevi, perché il cerchio si stringe velocemente), e nella saga di Harry Potter ad interpretare con successo questo ruolo c’era Hermione. La fanciulla faceva parte del terzetto protagonista dei romanzi della Rowling, quindi la sua utilità ai fini degli eventi doveva essere per forza ovvia. La tipa in questione, lo ricorderete, era un manuale di magia vivente. Non solo un topo di biblioteca, ma anche una mente acuta e capace di mantenere la calma perfino ad un passo dalla morte. Questa era più o meno l’idea che ognuno si poteva fare di Hermione dopo aver letto anche solo Harry Potter e La Pietra Filosofale. Idea sbagliatissima. Vi ricordate una delle parti finali del libro in questione? I tre polli sono alla ricerca della pietra, e finiscono col dover superare tutta una serie di prove per raggiungerla. Prossimi alla morte per strangolamento a causa di una pianta poco amichevole, i ragazzi vengono salvati da Hermione, che blatera la prima magia che le viene in mente, mettendola fuori gioco. Dico io, è mai possibile che sia sufficiente un banale incantesimo da manuale per “disinnescare” una trappola posizionata lì da uno degli stregoni più potenti di tutti i tempi? Ovviamente no. Ancora una volta, è stata tutta una questione di fortuna, mai così chiara come in questa fotografia:
Insomma, spero di non avervi scioccato troppo con queste rivelazioni, ma è ora che il mondo apra gli occhi: non vi fate prendere più… per il culo!